0.1 ischope, iscope, schope, scopa, scope, scova, scove, scupi.
0.2 Lat. scopa (DELI 2 s.v. scopa).
0.3 Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Doc. prat., 1296-1305; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Gloss. lat.-aret., XIV m.; a Doc. fior., 1359-63.
In testi sett.: <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; x Gramm. lat.-it., XIV ex. (ver.).
In testi mediani e merid.: Doc. orviet., 1339-68, [1348].
In testi sic.: Doc. catan., 1345.
0.5 Locuz. e fras. scopa di forno 2.1.
0.7 1 [Bot.] Arbusto sempreverde della famiglia delle Ericacee (in partic. Erica arborea o Erica scoparia). 1.1 Fronda arbustiva essiccata, utilizzata in partic. come combustibile; rametto secco da ardere. 1.2 Estens. Pira di rametti secchi da ardere? 1.3 Estens. Parte legnosa (di un ortaggio). 2 Utensile per spazzare il suolo, costituito da un mazzo di fibre vegetali legate ad un manico. 2.1 Scopa di forno: utensile costituito di fibre vegetali che serve a pulire l'interno del forno (in contesto fig.). 2.2 Sferza costituita di fibre vegetali.
0.8 Marco Maggiore 16.05.2017.
1 [Bot.] Arbusto sempreverde della famiglia delle Ericacee (in partic. Erica arborea o Erica scoparia).
[1] Libro segreto di Simone, 1349-80 (fior.), [1364], pag. 520.4: I poderi miei da Ghanghalandi [[...]], che ssono intorno a stiora 204 di vingniazzi e terra chanpia e staiora 118 di boscho di schope, in tutto gli stimo fior. mille d'oro fior. 1000 d'oro.
[2] a Giorgio Gucci, Viaggio, a. 1393 (fior.), cap. 10, pag. 272.6: Quelli che sono usi di côrre detto balsimo, e' conoscono la sua natura e vegono quando la vermena nasce in sul grosso, ch'è quasi di grosseza come uno piccolo fuscello di scopa...
[3] Gl <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 5, cap. 59, vol. 2, pag. 208.15: La Scopa è arbucello molto piccolo quasi simigliante al ginepro, la cui radice è ritonda, e sì dura e nodosa, che di quella si fanno ottimi nappi, quando si trova ben soda.
1.1 Fronda arbustiva essiccata, utilizzata in partic. come combustibile; rametto secco da ardere.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 24, pag. 69.3: Ed ancora i balestrieri, e coloro colle fonde uno fascio di scope, o di pruni, o di strame per segno ponieno...
[2] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 29.11: Appresso prende scope e piccole legne, e mettele sopra la detta caldaia, e cuoprele di sopra...
[3] Doc. prat., 1296-1305, pag. 377.10: It(em) demo i(n) VIJ some di scope (e) IJ di le(n)gna p(er) lo forno s. XXJ d. VIIJ.
[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 392, vol. 2, pag. 399.6: che neuno forniere possa o vero debia tenere più che tre some di legna, cioè di frasche o vero scope la notte ne la casa 've sia alcuno forno, nè altrui ne la città di Siena.
[5] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 21, pag. 21.33: e vennono i piccoli fanciugli e gìtano nel pozzo tizzoni accesi e scope e legname, sicch'egli arse nel pozzo.
[6] ? Doc. catan., 1345, pag. 38, col. 1.5: saguli, spacu, aurupelli, carti, scupi, inchensu, màsteca, li alceri, dinculogna, grippia, risialgaru, singiaru, filu di balesta, omne filu culuratu...
[7] Libro dell'Asse sesto, 1335-46 (fior.), [1335], pag. 17.8: e le lbr. 3 s. 16 d. 2 a fior. per schope che s'arsono a fare falò quando i fiorentini ebono Arezzo.
[8] ? Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 308.2: hec verula, le, la granata. hec scopa, pe, la scopa.
[9] a Doc. fior., 1359-63, pag. 74.18: Pagai per far conciare due porci vivi che avemmo hoggi cioè uccidere, abbruciare, raschiare, sparare et trarne le cose dentro s. xv; pagai per un fastello di schope che s'aoperò pe' detti porci s. iiij.o...
[10] ? Gl x Gramm. lat.-it., XIV ex. (ver.), pag. 517: he scope, ‑arum: le scove.
1.2 Estens. Pira di rametti secchi da ardere?
[1] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 24, 121-129, pag. 590, col. 2.42: fosse in quantità de scove seche poste intorno al pallaxio e messo 'l fogo in la dicta scova azò v'ardesse la Podestà e la soa famigla...
1.3 Estens. Parte legnosa (di un ortaggio).
[1] Gl Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 14, pag. 148.11: E vuolsi riservare quello là onde vuogli avere lo seme: e poi toltone il seme, ardi le scope sue [[scil. dell'asparago]], cioè i gambi.
2 Utensile per spazzare il suolo, costituito da un mazzo di fibre vegetali legate ad un manico.
[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. V, cap. 24, pag. 91v.5: allora [[il soço spirito]] dice: io ritornarò in casa mia und'io uscicti. Et vegnendo là, sì la truova vacante et purgata con iscope et ornata. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[2] Doc. orviet., 1339-68, [1348], pag. 125.42: Anq(ue) le schope s. V p(er) te(n)pu di duuo anni passati. || Cfr. ivi, p. 125.26: «Anq(ue) àne qu[a]ttordici mesi, aiio facta ischopare la ecresia duo fiate il mese...».
[3] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. VI, cap. 9, vol. 3, pag. 47.22: tre uomini vanno la notte intorno all'uscio della casa, e primamente percuotono il sogliare colla scure, e poi col pestello, e terzamente lo spazzano colle scope... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
2.1 Scopa di forno: utensile costituito di fibre vegetali che serve a pulire l'interno del forno (in contesto fig.).
[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 148.6: ch'io me squarzo le gote - la notte e 'l zorno, / scopadi forno - ch'io son fatto, / ch'assai da men che matto - io son tenuto...
2.2 Sferza costituita di fibre vegetali.
[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 39, vol. 2, pag. 26.24: Onde, come li fanciulli sogliono baciare la scopa con la quale sono battuti per comandamento del padre; così noi...
[2] A. Pucci, Tre sonetti, 1362 (fior.), Quando 'l fanciul.2, pag. 258: Quando 'l fanciul piccolino iscioccheggia / correggil colla scopa e con parole, / e passati i sette anni sì si vole / adoperar la ferza o la coreggia...
[3] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 14, vol. 6, pag. 436.20: [23] E darollo in possessione allo riccio nelle padule dell'acque, e spazzerollo con la scopa che triterà, dice lo Signore delli eserciti.
- Fig.
[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 23.2, pag. 66: Tal era già in Africa Cartagine, / che, per tema ciascun de la sua scopa, / seguiva e onorava la sua imagine.