SCOPPIARE v.

0.1 ischiopparono, ischoppiare, iscoppia, iscoppio, iscoppiò, schiopà , schiopare, schioppa, schioppar, schioppare, schioppava, schioppe, schioppo, schioppò, schlopava, schoppia, schoppiare, schupaunci, schuppandulu, schyoppando, sclopa, sclopà , sclopar, sclopi, scloppi, scloppo, scopan, scopare, scopia, scopiare, scopiavano, scoppa, scoppao, scoppare,scoppatus, scoppi, scoppia, scoppia', scoppiai, scoppian, scoppiando, scoppiano, scoppiar, scoppiare, scoppiarne, scoppiasse, scoppiata, scoppiate, scoppiati, scoppiato, scoppiava, scoppiavano, scoppiavono, scoppino, scoppio, scoppiò, scoppj, scuppare, scuppatus, sgiopa, sgiopá, sgiopasse, sgiopi; f: schiopi. cfr. (0.6 N) scioppe.

0.2 Da scoppio.

0.3 Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.): 3.

0.4 In testi tosc.: Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.); Ingiurie lucch., 1330-84, [1357]; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Giudizio universale, XIV in. (ver.); <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

N Gli es. in Maramauro, Exp. Inf., sono cit. dantesche.

0.5 Si riuniscono per ragioni semantiche il tipo scoppiare e le var. scoppare e schioppare (quest'ultimo da schioppo, v. scoppio).

Locuz. e fras. scoppiare e crepare 1.2.1; scoppiare e morire 1.2.1.

0.6 N Si include l'occ. scioppe in f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), prob. var. grafica da ricondurre al tipo schioppare (vedi 8).

0.7 1 Spaccarsi improvvisamente in modo violento (e a volte con fragore) spec. per effetto di un'eccessiva pressione interna. 1.1 Crepitare, produrre un rumore secco. 1.2 [Con rif. a un essere vivente o a una parte del corpo:] subire gravi lesioni dei tessuti o degli organi interni. 1.3 Frantumarsi e andare in pezzi. 1.4 Crollare sotto un peso insostenibile (in contesto fig.). 2 [Con rif. a un fenomeno atmosferico o naturale:] manifestarsi in modo impetuoso e violento; [rif. al fuoco:] divampare. 3 Fuoriuscire con impeto (anche fig.). 3.1 Venir fuori irresistibilmente. 4 Provare all'estremo grado un'emozione, un desiderio o un rovello interiore, al punto da non riuscire a sopportarlo. 4.1 [Con rif. al cuore, spec. in contesti fig.:] palpitare in modo intenso a causa della tensione emotiva. Estens. Provare una forte emozione. 4.2 Soffrire per qsa di insopportabile. 4.3 Estens. Venire a morte. 4.4 Frenare con molta fatica la manifestazione di uno stato emotivo (rif. in partic. alle risa). 4.5 Abbandonarsi alla manifestazione di uno stato d'animo (rif. in partic. al pianto). 4.6 Trans. Fare esplodere (fig.). 5 Infliggere un colpo o un urto, percuotere (anche fig.). 5.1 Trans. Far collidere. 5.2 Sost. Fragorosa collisione. 6 Pron. Signif. incerto: buttarsi, precipitarsi (a fare qsa)?

0.8 Marco Maggiore 25.05.2017.

1 Spaccarsi improvvisamente in modo violento (e a volte con fragore) spec. per effetto di un'eccessiva pressione interna.

[1] f Eneide compil. (II, L. VII-XII), XIV pm. (fior.), L. VIII, pag. 101.3: Ercule [[...]] piglia Cacco gittante vani fuochi nelle tenebre e stringeli la gola e falli scoppiare gli occhi. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. XVII, cap. 4, pag. 673.2: ella è sì come le gallozze che nascono nell'acqua al tempo della piova, e di presente quanto più crescono, tanto più scoppiano più tosto. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Esopo tosc., p. 1388, cap. 41, pag. 187.2: E allora la ranocchia [[...]] strinse i denti e levò il capo al cielo e gonfiò con tanta iniquità alla terza volta, che le budella sue vanno per terra e è crepata e scoppiata...

[4] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 291, pag. 317.20: el destillà aqua sovra un scorpion e vete che adesso el scorpion no se poté muovere, infiàsse e schiopà per meço.

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 83, pag. 184.6: - Io v'ho detto più volte che sarebbe meglio uscire un poco fuore del letto, però che 'l vetro scoppia molte volte, e spezialmente per l'orina, e ciò che v'è dentro s'esce di fuori.

- Fig. [Con rif. ai superbi].

[6] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 33.29, pag. 147: e vedi quanto vili / sien lor domande, chè, s'ella concede, / superbi tornan dov'erano umili; / onde da questo poi spesso procede / ched elli scoppian niente tornando, / per che, s'ella nol fa, vie men li lede.

[7] f Bianco da Siena, XIV sm. (sen.), CXIII.20, pag. 68: Mansüeto di cuor non sono stato, / ma per prosuncione so' inalzato, / di vanagloria dentro so' gonfiato / sì che scoppio. || LirIO; non att. nel corpus da altra ed.

1.1 Crepitare, produrre un rumore secco.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 114, pag. 176.7: Le canne scoppiano perché si mettono verdi nel fuoco, e quelle si torcono e fendono per mezzo...

[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 48, col. 1.30: e così lascia fasciato uno peçço e poi lo lieva via e isquoti la peçça sopra la brascia del fuocho, e se ttu senti ischoppiare li pidocchi, sì rifa' come facesti...

1.2 [Con rif. a un essere vivente o a una parte del corpo:] subire gravi lesioni dei tessuti o degli organi interni.

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 15, pag. 197.6: e tal cittadino vi fu, che per fame patita mangiò tanto, ch'egli scoppiò.

[2] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 54, pag. 852.18: che in ogni modo e continuo [[...]] tu pigli i diletti quella notte dell'amica, acciò che sì t'infastidiscano che più non vi torni, per similitudine d'alcuno, ch'ave avuta maravigliosa sete e tanto bee che scoppia...

[3] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 31, 7-18, pag. 727, col. 1.9: Rolando aspetando da bere per lo rescaldamento del bellare, sonnò sí forte un so corno, ch'ello schioppò per lo ventre e murrío.

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 36, pag. 177.22: e i suoi occhi [[scil. del cane]], infiammati di laida rossezza, parea che della testa schizzare gli dovessero, e con doloroso mormorio, mutandosi di più colori, disteso tal volta in terra e talora in cerchio volgendosi, in piccolo spazio scoppiando quivi morì.

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 8, pag. 37.1: Quî gran richi homi stan tuto 'l dì a descho [[...]] e mandan tanto al ventre e tanto lo destendan ch'el deven sì duro chomo pelle d'asin tiraa su le nachare o texa sul tanborno, e hor per fiaa, per esser tropo pin, hi scopan o se ronpan...

[6] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 37, pag. 234.22: per la sicità e caldezza del paese le piante de' piedi non si potevano mettere appena nude in terra, e scopiavano e faceano fessure...

[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 16, pag. 169.31: Hector [[...]] con tanta potentia ferio Achilles de sopre la barbuta che tenea in capo, dandole tre cuolpi l'uno appriesso l'altro de sopre la capo, che tutta la face de Achilles scoppao a sangue che le scorreva a rrivuli per la face.

1.2.1 Scoppiare e morire / crepare: morire (anche fig.).

[1] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 77, pag. 191.4: e demmi tanta pena che io non posso udire ricordare questo diletto Cristo che io iscoppio e muoio.

[2] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 2 Par 25, vol. 4, pag. 254.18: [12] E altri X milia ne presero i figliuoli di Giuda, e menarongli ad uno straboccatoio d'uno sasso, e gittarongli tutti di sommo, i quali tutti ischiopparono e creparono. || Cfr. 2 Par, XXV, 12: «qui universi crepuerunt».

1.3 Frantumarsi e andare in pezzi.

[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 103, pag. 338.11: La tempesta del mare minaccia prima, ch'ella si levi, e' casamenti, e gli altri edificj scoppiano, e fanno romore prima, che caggiano...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIV (ii), par. 37, pag. 662.16: quantunque la terra cotta sostenga alcun tempo alcuna graveza, nondimeno, perseverando pure il peso, ella scoppia e dividesi e rompesi, e così cade e spezzasi ciò che sopra v'era fermato.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 154, Ss. Simone e Giuda, vol. 3, pag. 1341.5: In quella medesima ora essendo grande sereno, vennero tante saette folgori, che quello tempio scoppiò in tre parti...

1.4 Crollare sotto un peso insostenibile (in contesto fig.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 31.19, vol. 2, pag. 533: Come balestro frange, quando scocca / da troppa tesa, la sua corda e l'arco, / e con men foga l'asta il segno tocca, / sì scoppia' io sottesso grave carco, / fuori sgorgando lagrime e sospiri...

2 [Con rif. a un fenomeno atmosferico o naturale:] manifestarsi in modo impetuoso e violento; [rif. al fuoco:] divampare.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 498, pag. 118: Se tut in un momento lo mond se travacasse / E 'l tron da tut le parte con grand rumor sgiopasse, / No serav tal stremirio ke tal furor menasse / Com fa pur un demonio con cridhi e con menaze.

[2] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 126.6: e il vento fu quello che 'l fece scopiare, ed era tanto el fuocho cresciuto che nisuno modo non si poteva spegnare...

3 Fuoriuscire con impeto (anche fig.).

[1] Lib. Antichr., XIII t.q. (ven.eug.>umbr.-march.), 305, pag. 113: [e] [[lo re]] basarà la terra e segnarase in cruce / e cridarà sì forte ad alta voce, / sclopar li à la sangue per me' i ocli...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 31.40, vol. 2, pag. 535: Se tacessi o se negassi / ciò che confessi, non fora men nota / la colpa tua: da tal giudice sassi! / Ma quando scoppia de la propria gota / l'accusa del peccato, in nostra corte / rivolge sé contra 'l taglio la rota.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 14.72, pag. 225: Maraviglia mi parve, a poner mente, / lo sale agrigentin fonder nel foco / e in acqua convertir subitamente. / E vidilo, ch'ancor non mi fu poco, / gittatolo ne l'acqua, con istrida / scoppiarne fuori e non trovarvi loco.

3.1 Venir fuori irresistibilmente.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 23.10, vol. 1, pag. 382: E come l'un pensier de l'altro scoppia, / così nacque di quello un altro poi, / che la prima paura mi fé doppia.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 11.75, pag. 119: perché dove ricchezza s'aggroppa, / lussuria, ira, gola e avarizia, / accidia, invidia e superbia ne scoppa.

[3] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 10, 121-129, pag. 241.11: lo bruco che nasce in sul caulo s'appicca al muro [[...]], et in giuso agussato come uno fanciullo fasciato e poi scoppia et esce fuora la biatula...

- [Rif. a esseri viventi:] nascere.

[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 17, pag. 200.21: egli non è di quercia, o di grotta, o di dura pietra scoppiato, né bevve latte di tigre o di quale altro più fiero animale...

4 Provare all'estremo grado un'emozione, un desiderio o un rovello interiore, al punto da non riuscire a sopportarlo.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 675, pag. 174: Oi gaudïo grandissimo, zamai no ho plu tema / Ke 'l Satanax negrissimo me sforz e me comprema: / El sgiopa ben d'inodio e n'á dolor e pena / Ked el no m'á compreso entr'infernal blastema.

[2] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 324, pag. 66: qua[n]d'igi à pensar en la mento / [[...]] k'ele no devrà mai fine aver / le pene ['n] le qual i g'à permaner, / tanto se g'à cendrar lo cor de furor / k'igi à sclopar pur de dolor...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 16.53, vol. 2, pag. 266: Per fede mi ti lego / di far ciò che mi chiedi; ma io scoppio / dentro ad un dubbio, s'io non me ne spiego.

[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 343.9, pag. 215: Di che plu volte da dolore scloppo, / poyché di vederla non so ben come, / s'eo non volesse paleçarmi troppo...

[5] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 552, pag. 802.28: Egli dice che dovea lasciare stare d'insegnare a la giovane com'ella inganni il marito e le guardie che le fieno poste. Ma perché no lo fece? Certo perch'egli sarebbe scoppiato, se nulla avesse ritenuto.

[6] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 70, pag. 293.16: Oimé, dolce e buono Gesù, io muoio e non posso morire, e schioppo e non posso schioppare del desiderio ch' io ò della rinovatione della santa Chiesa...

4.1 [Con rif. al cuore, spec. in contesti fig.:] palpitare in modo intenso a causa della tensione emotiva. Estens. Provare una forte emozione.

[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), App., pag. 396.16: La reina Y., che tanto à duolo che quasi lo cuore le scoppia, non sa ch'ella si debbia fare nè rispondere.

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 46.10, pag. 164: E non pensa se non com'ella possa / far a me cosa, che mi scoppi 'l cuore: / di questa oppinïon ma' non fu mossa.

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 92.7, pag. 76: Dunqua lo mi' partire sì m'à torto / con tanta pena, torme[n]to, dolore, / che non so come no mi sclopi 'l core / per la soperchya doya che y' porto.

[4] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 76, pag. 6: Ma se tamanta doia fo a sentirla, / che tuto 'l chuor me schlopava de doia, / dolente mi, chomo deb'io redirla?

[5] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 24, pag. 105.13: Scoppino e' cuori e l' anime nostre d' amore...

4.2 Soffrire per qsa di insopportabile.

[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 93, pag. 39.24: Quando i Guelfi furono in Firenze, i Ghibellini non gli potevano patire di vedere, scoppiando della loro tornata...

4.3 Estens. Venire a morte.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 388.1, pag. 237: Meravegla [ò] che 'l spirto non schioppa / e che l'alma non fuçe per gran guay, / ch'ora covegno trar maçor che may...

[2] f Guezolo da Treviso, XIV pm. (ven.), 5, pag. 206: Non so cum'eo non scloppi di dolore / vedendome esser çunto a tal passo, / cum' plu li servo e plu li faço honore, / et ella plu de mi ni vol far strasso. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Ingiurie lucch., 1330-84, 156 [1357], pag. 49.23: - Schioppar possi tu col fanciullo che tu farai (e) se' p(er) fare e cotesto fanciullo che se' p(er) fare no(n) è figliuolo del marito tuo, ancho è figliuolo di prete.

[4] f Accio Zucco, Esopo versif., XIV ex. (tosc.-ven.), 25b.13, pag. 406: Quando tu schiopi de pecati misto, / E per mal fare cadi tra damnati, / Quanto hay fato è men d'un ratolino, / Et ày perduto il summo amor divino. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

4.4 Frenare con molta fatica la manifestazione di uno stato emotivo (rif. in partic. alle risa).

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 3, pag. 600.23: Bruno e Buffalmacco e Nello avevano sì gran voglia di ridere che scoppiavano, udendo le parole di Calandrino, ma pur se ne tenevano...

[2] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), Cap. 24.18, pag. 248: alcuno abruscia la barba al compagno, / de che alor Vulcan de rise scoppia. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 225, pag. 584.35: Agnolo, scoppiando delle risa, dice la novella dal capo alla fine.

4.5 Abbandonarsi alla manifestazione di uno stato d'animo (rif. in partic. al pianto).

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 257.1: e schyoppando a pplangere dolorosamente levaose ben toste da lo liecto e vestiose quilli panni che potte...

4.6 Trans. Fare esplodere (fig.).

[1] ? Poes. an. tosc. or., XIV, [86].48, pag. 70: Quando chiamar tu te sentivi «mamma» / come non ti morivi di dolceçça / come d'amor non t'ardeva una fiamma / che t'avesse scoppiata d'allegressa...

[2] f Davino Castellani, XIV sm. (lucch.), Gloriosi Toscani..., 62, vol. 1, pag. 386: Quel sangue sparto per nostra salute, / ch'a quella da Fuligno scoppiò il core, / penetri e sforsi nostre menti argute, / a somma charità e a dolcie amore. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

5 Infliggere un colpo o un urto, percuotere (anche fig.).

[1] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 743, pag. 42: E lo dragon sì fo diviso / Per me' le rene fo partio, / Per meço el viso fo sclopà / E departì e desevrà. / E Margarita sana e viva / Del corpo del serpent ensia...

[2] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 11v, pag. 120.2: Allido dis... proicere, offendere, scuppare.

[3] ? Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 23 [Ciano del Borgo a San Sepolcro], 66, pag. 51: e quando incontra il van pensier che buffalo, / tutto lo schioppa e struffalo, / perché servir conviensi sensa crimine, / legando 'l chuor con virtuoso vimine.

5.1 Trans. Far collidere.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 12, vol. 2, pag. 229.4: et assetausi ad unu locu herbusu et virdi, supra lu quali una aquila, purtandu una tartuca, gabbata la aquila per lu splendur di la capu, ca issu era scalvaratu, schupaunci la tartuca, credendu que fussi una petra, per tal que rutta la tartuca issa se passissi di la carni.

5.2 Sost. Fragorosa collisione.

[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 516, pag. 480.9: Et quando elli vene a fioltrar dele lançe, el fo sì gran lo sclopar dele lance che questo non fo miga piciola cosa a veder.

6 Pron. Signif. incerto: buttarsi, precipitarsi (a fare qsa)?

[1] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), Cap. 8.64, pag. 100: «Prima che te scioppe / a questo far, recòrdate del padre, / ch'a minor fallo già la vita roppe». || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[u.r. 18.07.2020]