SCOPPIO (1) s.m.

0.1 schiopi, schiopo, schlopo, scioppo, scoppi, scoppî, scoppio, scoppo, scuoppio.

0.2 Lat. volg. *scopplus, var. del lat. scloppus (Nocentini s.v. scoppio). || Cfr. 0.5.

0.3 Milione, XIV in. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Milione, XIV in. (tosc.); Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.); Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.).

In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.5 Si riuniscono per ragioni semantiche i tipi scoppio e schioppo, quest'ultimo continuatore diretto del lat. scloppus.

Locuz. e fras. scoppio di pianto 2.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Rumore secco e improvviso, spec. provocato da un'esplosione (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 1.1 Suono simile a quello di una piccola esplosione; crepitio; schiocco. 1.2 Estens. Suono fragoroso prodotto da una collisione. 1.3 Rombo di tuono (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 2 Impetuosa manifestazione di uno stato emotivo. Scoppio di pianto. 3 Fig. Evento improvviso spiacevole per chi lo subisce. 3.1 Dolore pressante?

0.8 Marco Maggiore 26.05.2017.

1 Rumore secco e improvviso, spec. provocato da un'esplosione (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 114, pag. 176.19: E agli cavagli che non ne sono usi, egli li fanno incapestrare tutti e quattro li piedi e fasciare gli occhi e turare gli orecchi, sì che non può fugire quando ode questo scoppio.

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, cap. 42, vol. 2, pag. 57.20: Da una parte udivano le grida de' nemici, dall'altra lo scoppio della fiamma e lo rumore delle case che cadevano, il pianto e gli urli delle femine e de' piccoli fanciulli.

[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 90, pag. 266.16: Ma voi temete a ciascuno scoppio, che voi udite nelle vostre case, e spaventati ve ne fuggite fuori.

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 40.8, pag. 57: i' farò forse un mio lavor sì doppio / tra lo stil de' moderni e 'l sermon prisco, / che, paventosamente a dir lo ardisco, / infin a Roma n'udirai lo scoppio.

[5] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 2.4, pag. 6: Tacer è 'l melio, ma 'l dolor ch'è tropo / me struze sì che 'l contener è duro; / et ben ch'el dir non sia forsi securo, / per forza pur convien ch'el s'oda el schiopo.

1.1 Suono simile a quello di una piccola esplosione; crepitio; schiocco.

[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 74, pag. 181.19: Ancora come lo scoppio della rombola, essendo vota, spaventa gli uccelli, così noi sbigottiamo, e temiamo, non solamente del colpo, ma del suono.

[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 64.11: ma i viandanti per paura di notte fanno fuochi di canne tre spanne grosse e lunghe trenta passi, le quali ardendo fanno scoppi che s'odono dala lunga cinque miglia, di notte, onde tutte le fiere spaventano...

1.2 Estens. Suono fragoroso prodotto da una collisione.

[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 14, pag. 126.8: Nella adosa fu sì granne lo strillare, sì granne lo romore e llo scuoppio delle aste, che parze che doi montagne se urtassino insiemmora.

1.3 Rombo di tuono (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 8.554, pag. 159: Insieme è il fuoco alle infuocate orme, / Ma avvegna che la luce avanzi il scoppo, / Paion due tempi con diverse forme...

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 33, pag. 160.2: Hi çovin como forte cologne e torre ben fondae no tremàn per tal vento né temèn questi schiopi, ma pianetamente respoxan al re Nabuchodonoxor...

2 Impetuosa manifestazione di uno stato emotivo. Scoppio di pianto.

[1] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 930, pag. 60: Io trasi alora un tal schlopode planto, / ch'io non so chomo el chuor no me s'aperse, / chludendome la faza soto el manto.

3 Fig. Evento improvviso spiacevole per chi lo subisce.

[1] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 436.14: Questa adunque dire si può dovizi[a] da Dio data a riconoscimento di chi la dà e di sua potenza, forse per dire maggiore scoppio se non ti avedi.

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 814, pag. 344.22: e di costoro si dicea fare i trattati, che si scopriano, e molte volte per lo parlare ebbono di mali scoppî, come addietro e innanzi apparirà.

3.1 Dolore pressante? || (Sangiovanni).

[1] ? Tomaso da Faenza, Amoroso, XIII sm. (tosc./faent.), 66, pag. 456: ca no gli val, poi ch'è preso, lo scibbia, / né tòrta fare ond'abbia in grido scioppo, / com'a tagliuola distiensi lo toppo... || Cfr. Sangiovanni, Tomaso da Faenza, p. 96: «'ché a nulla gli serve, una volta catturato, lamentarsi né divincolarsi, da cui potrebbe solo ricavare, tra le grida diffamanti, un dolore pressante, proprio come il topo trattenuto nella trappola'».

[u.r. 21.06.2018]