SCUÒTERE v.

0.1 escosso, escotecte, escotendo, escoterà , escuotendo, essccosse, excosso, excotesse, excuota, excuotere, iscosse, iscossi, iscosso, iscotendo, iscotendone, iscotente, iscoterete, iscuotare, iscuote, iscuoterla, isquota, isquoti, schoder, schodessemo, schoesse, schosse, schossi, schosso, schuotere, scoça, scoda, scòda, scodando, scode, scodeno, scoder, scòder, scoderano, scoderav, scodere, scòdere, scoderò, scodese, scoi, scoirà , scoiro, scoro, scosa, scose, scosi, scoss', scossa, scossaraveno, scosse, scossesi, scossi, scossiglisi, scosso, scotarà , scote, scotea, scotele, scotendo, scotendomi, scotendosi, scotente, scoteo, scoterà , scoteranno, scotere, scoterebbero, scoteronno, scotesse, scoteste, scotete, scotirà , scoveve, scovéve, scoxi, scuirà , scuiro, scuoder, scuore, scuota, scuotano, scuotanse, scuotansi, scuotare, scuótare, scuotarsi, scuote, scuotendosi, scuotenelo, scuoteno, scuoter, scuoterai, scuotere, scuotergli, scuoterla, scuoterle, scuoterne, scuoterse, scuotersi, scuotessono, scuotevano, scuoti, scuotila, scuotilo, scuotiti, scuotono, scutete, scuyro, squote, sscote.

0.2 Lat. parlato *exquotere per il classico excutere (DELI 2 s.v. scuotere).

0.3 Patto Aleppo, 1225 (ven.): 5.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Stat. sen., 1280-97; Stat. pist., 1313; Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. fior., a. 1364.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1283-95; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Auliver, XIV c. s.d. (trevis.); <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Lett. rag., 1330 (2); Stat. trent., c. 1340; Stat. vicent., 1348; Doc. ver., 1355; Doc. padov., 1364; Codice dei beccai, 1385 (ferr.).

In testi mediani e merid.: Stat. assis., 1329; Stat. perug., 1342; Doc. orviet., 1339-68, [1368]; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.5 Nota ‑v‑ estirpatore di iato (cfr. Rohlfs, Gramm. stor., § 339) nelle forme dell'imperativo 5a con pron. enclitico scoveve, scovéve 'scuotetevi' in Vang. venez., XIV pm. (vedi 1.4 [4]).

0.7 1 Agitare con energia. 1.1 Pron. Essere agitato da moti violenti (spec. a partire da uno stato di quiete). Estens. Mettersi in movimento. 1.2 Muovere energicamente (qsa) per provocare la caduta di uno o più oggetti. [In partic.:] agitare (i rami di un albero) per raccogliere i frutti. 1.3 Picchiare energicamente (qno). 1.4 Far cadere tramite scrollatura o agitazione (anche in contesto fig.). 1.5 Separare (un corpo, una sostanza) da polveri o sedimenti tramite scrollatura, battitura o agitazione. 1.6 Pron. Scrollarsi di dosso (qsa), liberarsi (di qsa) (anche fig.). 1.7 Smuovere qsa che era precedentemente fermo. 1.8 Sost. Movimento rapido e scomposto. 2 Sollecitare, stimolare energicamente (qno) per distoglierlo da torpore o rapimento (anche in contesto fig.). 2.1 Passare dal sonno alla veglia (anche pron.). 2.2 Indurre uno stato di agitazione emotiva (in qno). 2.3 Pron. Divenire nervoso, agitato. 2.4 Recalcitrare, negarsi (in amore). 3 Fig. Privare qno di qsa. Estens. Allontanare, rimuovere. 4 Fig. Passare al setaccio (in cerca di qsa). Estens. Ispezionare, esaminare attentamente. 5 [Dir.] Ricevere una somma di denaro dovuto; incamerare beni in virtù della legge. 5.1 Estens. Ottenere, ricavare. 5.2 Riscattare, salvare. 5.3 Portare a compimento; far giungere a perfezione? 6 [Per errore di copia o di trad.].

0.8 Marco Maggiore 07.06.2017.

1 Agitare con energia.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 19, pag. 255.19: un altro disse: l'amante de' essere com'una fiacola, che quand'ella più si scuote tanto più arde.

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 5, pag. 250.2: ed ecco che idio reca un ramo bagnato dell'acqua di Lete e abeverato coll'acqua di Stige, e sopra ambo le tempie di Palinuro lo scuote, e gli occhi col sonno chiude...

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 31.107, vol. 1, pag. 537: Non fu tremoto già tanto rubesto, / che scotesse una torre così forte, / come Fïalte a scuotersi fu presto.

[4] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 32, 25-39, pag. 750, col. 2.16: cadesseno su quella glaza [[scil. doe montagne grandissime]] no la romperaveno, né lla scossaraveno tanto, che lla ditta glaza [[...]] fesse cri cri, zoè, alcun sono né movemento...

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 173.4: Erinis assediò l'entrata; e distendente le braccia, annodate di nodi di serpenti, iscosse la chioma: gli serpenti mossi risonaro...

[6] Stat. fior., 1335, cap. 17, pag. 24.26: et poscia, chiusa la borsa, et più et più volte rivolta et scossa, et poi aperta, l' uno de' predetti notai si cavi per sorte.

[7] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 82.19: Ma l'Arpie subbite con orribile avenimento vengono de' monti, e scuotono l'ali con grande suono, e tollonci le vivande...

[8] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 12, pag. 248.18: I terremuti, scotendo la terra, hanno assai volte fatto cadere altissime e bene fondate torre.

- [Con rif. a pellame o tessuti].

[9] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 16, pag. 271.20: nè neuna altra persona, possa nè debbia pelare nè fare pelare, nè scuótare nè scarnare, nè fare scuótare o vero scarnare alcuna pelle...

[10] Stat. pist., 1313, cap. 5, pag. 183.21: [A]ncora ordiniamo ke ' ditti operari siano tenuti di fare scuotere e sciorinare tutti li paramenti e pievali, e, quando bisognasse, fare racconciare...

[12] Stat. pis./sard., a. 1327, L. 2, cap. 52, pag. 126.12: Ordiniamo che nessuna p(erson)a h(ab)itatori di Villa di Chiesa possa né debbia stendere né tingere d'alcuna tincta né scuotere alcuno chorame né pellame, così co(n)cio come a conciare...

[13] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 379.23: e le dette cuoia mentre che non si conciano si vogliono scuotere spesso perchè non si guastino nè per tignuole nè per vermini.

[14] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 53, pag. 116.40: Ella si fa beffe d'alquanti de' dardi, che le sono lanciati, facendogli leggiermente tornare addietro, siccome scotendo i panni della sua roba.

- [In contesto osceno].

[15] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 10, pag. 324.27: dove tu credesti questa notte un giovane avere che molto bene il pilliccion ti scotesse, avesti un dormiglione...

1.1 Pron. Essere agitato da moti violenti (spec. a partire da uno stato di quiete). Estens. Mettersi in movimento.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 6.69, vol. 3, pag. 92: Antandro e Simeonta, onde si mosse [[scil. l'aquila imperiale]], / rivide e là dov' Ettore si cuba; / e mal per Tolomeo poscia si scosse.

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 2, cap. 36, pag. 114.9: e nel cospetto di quelli che erano presenti, ritornando l'anima, tutto tremò e tutto si scosse e palpitò.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 21, pag. 385.26: quando l'anima hae compiuta la sua purgazione, e dee salire al Cielo, il monte s'allegra, ed in segno di letizia si scuote.

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 12, pag. 80.18: sì tosto come sentì la puntura del freddo coltello, per duolo sì forte si scosse, che, uscito delle mani di coloro che 'l teneano, furiosamente fuggì verso i marini liti...

1.1.1 [Con rif. al cuore:] battere, pulsare.

[1] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 3, pag. 369.15: Ogni cosa che può nuocere al suo amore teme, e la mente sua per poca sospeccione si sente gravata, e 'l core dentro scuote...

1.2 Muovere energicamente (qsa) per provocare la caduta di uno o più oggetti. [In partic.:] agitare (i rami di un albero) per raccogliere i frutti.

[1] Stat. sen., 1280-97, par. 105, pag. 30.8: Item, statuimo e ordiniamo che qualunque persona scotesse alcuna quercia altrui, sia punito in V soldi di denari per ogne volta che accusato fusse...

[2] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. [131], pag. 58.7: Anco statuto e ordinato si è, che qualunque persona scotirà ghiande, guercia o cerro altrui, paghi ciascheduno per nome di pena ciascuna volta et per ongni arbori V s. di denari cortonesi...

[3] Stat. sen., a. 1338, pag. 19.3: Item, che neuna persona da otto anni in su isquota alcuno arbolo altrui, nè colga da piei...

1.2.1 Allontanare (le fiamme) muovendo l'aria.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 183.35: aparve sopra il capo di Julo [[...]] una fiamma. Noi, paurosi, ci sforzavamo di scuotere le sante fiamme...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 14.42, vol. 1, pag. 229: Sanza riposo mai era la tresca / de le misere mani, or quindi or quinci / escotendo da sé l'arsura fresca.

1.3 Picchiare energicamente (qno).

[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 26.13, pag. 73: Che foste putta il die che voi nasceste / ed io ne levai saggio ne la stalla: / ché 'l culo in terra tosto percoteste, / e sed io fosse stato una farfalla, / maraviglia saria, sì mi scoteste...

[2] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 7.15, pag. 64: Ne la prima disegna i duri dossi / de' roffiani, sferzati de la ferza / da la qual giustamente sono scossi...

1.4 Far cadere tramite scrollatura o agitazione (anche in contesto fig.).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 24, pag. 270.9: Io porrò fine a questo Libro, acciocchè per temporali iscotendone la ruggine, percuotendolo più di forza, ove le cose necessarie non possendo ricogliere, truovi l'asprezza delle cose di soperchio...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 18.19, vol. 1, pag. 298: In questo luogo, de la schiena scossi / di Gerïon, trovammoci...

[3] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV t.d. (fior.), ch. 44, pag. 822.27: la trista rena scuotila, e se non ve n'è venuta, infigniti che ve ne sia, scrolla il vestimento e ogni cagionetta ti fia utile.

[4] Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 10, pag. 39.7: [14] E quelor li quali no ve vorà reçever né oldir le vostre parole, escando fuora de quela chasa o de quela çitade, scoveve la polvre çó de li vostri pei (ço è a dir departive de là celadamentre).

1.4.1 Fig. Emettere, mandare fuori?

[1] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 22.211, pag. 156: Alora Petro tal parole scuote: / "Ecco che tutto noi avemo dimesso, / sempre seguendo ove il tuo piè percuote.

1.5 Separare (un corpo, una sostanza) da polveri o sedimenti tramite scrollatura, battitura o agitazione.

[1] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 17, pag. 102.14: Ma egli scotendosi i piedi della polvere, per loro dispetto, si partirono da loro, e vennero ad Iconio...

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 140.4: e nollo facessi pesare [[scil. l'argento]] se prima nollo facessi battere, cioè scuotere del ceneracciolo, però che la zecca non vuole altrimenti.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 159, pag. 386.30: E altri diceano: - Andate a farvi scuotere, e poi tornate, ché voi sete pieno di ragnateli.

[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 114, pag. 241.3: pigla la brenna et la sug(n)a d(e) po(r)co recente et pistala b(e)n et mestecala co la d(ic)ta bre(n)na; sia b(e)n scossa da la farina, poi bulla ensemura co lo graçço d(e) lo po(r)co...

1.5.1 Fig. Mantenere pulito.

[1] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 302.148, pag. 356: però ciascun la conscienza scuota, / e pensi d'esser candido e lucente / col cor diritto e con perfetta mente.

1.6 Pron. Scrollarsi di dosso (qsa), liberarsi (di qsa) (anche fig.).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 5, pag. 176.5: Elli si pensò una grande fierezza, di scuotarsi li dardi da dosso sopra li nemici, sì come uno leofante...

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 136.18, pag. 543: A ben dar termen no voler, / e de le peccae te scoi.

[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 5, reg. 90.7, vol. 2, pag. 190: corregger si convien chi vuol perdono, / ché non si dà tal dono / a gente alchuna che ben no 'l conosce, / e conoscer no 'l puote / chi sé del fallo ben prima no squote.

1.6.1 [Con rif. metaf. al giogo:] liberarsi dalla tirannide.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 23, pag. 187.7: e poscia passò nell' India, la quale dipo' la morte d' Alessandro avia morti i suoi vicari, siccome scosso il giogo della servitudine loro un certo Androcotto, doge fatto a ricoverare libertade...

- [Per errore di copia o di trad.].

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 208.24: In lo tempo de Eraclio, lo regno de Persia, el qual per la vertù soa lu avea schosso choli Romani, in quella fiada dali Sarraxini fo vento... || Cfr. Mart. Pol., Chron., p. 458: «regnum Persarum, quod virtute sua excusserat iugum a Romanis...».

1.7 Smuovere qsa che era precedentemente fermo.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 10, cap. 14, pag. 243.8: Altri tollon tre de' suoi pomi, e incontanente scossa, e lavorata la terra, e secca al sole, e quasi sfarinata, e grassa, nel tempo dell'autunno insieme sotterra gli pognono...

1.8 Sost. Movimento rapido e scomposto.

[1] Contemptu mundi (III), XIV sm. (tosc.), cap. 6, pag. 201.20: Ottava la terribil visione de' dimoni che saranno veduti nello scuotere delle faville uscente del fuoco.

2 Sollecitare, stimolare energicamente (qno) per distoglierlo da torpore o rapimento (anche in contesto fig.).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 12, pag. 260.1: che io possa quel pensiero ritrovare, nel quale io fui, quando scotendomi me ne cacciaste -.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 53.19, pag. 72: ma non senza destino a le tue braccia, / che scuoter forte et sollevar la ponno, / è or commesso il nostro capo Roma.

2.1 Passare dal sonno alla veglia (anche pron.).

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 180.26: ischiarasi il suono de l'armi: sono iscosso dal sonno: monto in cima della casa...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 9.40, vol. 2, pag. 142: Non altrimenti Achille si riscosse, / [[...]] che mi scoss'io, sì come da la faccia / mi fuggì 'l sonno, e diventa' ismorto...

2.2 Indurre uno stato di agitazione emotiva (in qno).

[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 7, vol. 5, pag. 29.12: [14] spaventerai me in sogni, e per visioni con ispaventamento mi scuoterai.

2.3 Pron. Divenire nervoso, agitato.

[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 76, pag. 858.10: Molto si scosse Agamenon di non renderla [[scil. Criseide]], ma Achille cogli altri Greci volleno che il divino risponso fosse ubidito.

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 981, pag. 435.23: ed egli scotendosi, sempre dicea, che volea commettere a ragione questa quistione collo Comune di Firenze...

2.4 Recalcitrare, negarsi (in amore). || (Pagnotta).

[1] Tommaso di Giunta, Rime di corrispondenza, XIV pm. (tosc.), 6.5, pag. 157: credo cadere al laido et tristo nido / nel qual pur crescono in tormento l'ossa, / amando chi per me amare è scossa / e non ha cura il mio piatoso strido...

3 Fig. Privare qno di qsa. Estens. Allontanare, rimuovere.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 186.7: Tu piagni, chiameti misero e dolente perch'hai perduto e se' scosso de le ricchezze.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 660, pag. 123: El mor adess de fame ni pò trovar condugio, / De pan pur una grigora, a tal port è 'l redugio: / Se tut lo mond foss pan ke i foss inanz adugio, / No 'g scoderav la fame, tant è 'l de fam stradugio.

[3] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 22, cap. 2, par. 7, pag. 353.9: I vizj nostri, perocché noi gli amiamo, gli difendiamo, e piuttosto gli vogliamo iscusare che scuotere.

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 4.25, pag. 106: Lo quar [[scil. Dio]] ve scosse d'ogni pena / e de prexon e de caena...

[5] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 10, ott. 51.6, pag. 583: Così disio, così mi fia diletto, / così d'ogni gravezza sarò scosso.

[6] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), Disperse 2.7, pag. 104: Onde alla morte tutto m'abandono, / e già la sento a me fedire il dosso, / ed hami sì da mio valore scosso, / che quasi è nulla quel ch'io ne ragiono.

4 Fig. Passare al setaccio (in cerca di qsa). Estens. Ispezionare, esaminare attentamente.

[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 16, pag. 32.22: S'io ti conosco, tu cominci a pensare del presente, che questa pistola ti reca, scuotila, e troveralo.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XV, par. 89, pag. 683.22: Ricerchinsi l'antiche istorie, ispieghinsi le moderne, scuotansi le memorie degli uomini...

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 51, Passione G. Cristo, vol. 2, pag. 444.28: [[Pilato]] sapeva bene che la questione era sì malagevole che avea bisogno di molto scuoterla e in molto tempo e elli affrettava per liberare Cristo...

5 [Dir.] Ricevere una somma di denaro dovuto; incamerare beni in virtù della legge.

[1] Patto Aleppo, 1225 (ven.), pag. 42.25: E s'el [[scil. alcun de li nostri Veneixi]] morise desordenao, quelo in lo qual li Veneixi ke seran in quele parte se concorderan, entrometa, e scoça tuto l'aver de lo morto.

[2] Doc. venez., 1283-95, pag. 15.7: Vogo que Roberto meo frar abia delo meo lib. DCC e qu'el non m'enpaça deli so rendii qu'eo ài scosi qu'eo li nde l'ài fata rason, enperò el pò veer lo scrito en lo me' quaerno...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 251, vol. 1, pag. 496.9: Et la condannagione, la quale facesse el detto giudice sindaco excuotere et adimandare possa per lo comune di Siena, sì che lo pagamento si faccia [[...]] ne le mani del camarlèngo...

[4] Stat. assis., 1329, cap. 7, pag. 169.23: la pena e la penetentia predicta al postucto sia redoppiata, e questa pena sia tenuto el priore de scotere, la quale, se coluy che è accusato contenderà de pagare ello termene che gl'è posto per lo priore, possa e dega essere casso per lo priore...

[5] Lett. rag., 1330 (2), pag. 103.21: Faço a saper ala vostra signoria che faço meo chomes(er) a defender (e) a schoder ta(n)to qua(n)to fosi la mia propia p(er)sona S(er)go d(e) Bona meo frar.

[6] Stat. trent., c. 1340, cap. 26, pag. 28.11: conseiemo e sì volemo ch'el ye sia fate le spensarii iuste e rasonivele al costo de la casa nostra de li batuy, de li dineri de li cavi de li mesi, che se scodeno...

[7] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 25, par. 1, vol. 1, pag. 390.28: el procuratore, el quale escotecte overo escoterà alcuna cosa dal devetore del segnore del quale fosse procuratore...

[8] Stat. vicent., 1348, pag. 13.19: e quelli che faranno contra gli statuti et ordini della ditta frataglia condenerò, e farò scoder li bandi o pene, et le farò scrivere in libro...

[9] Doc. ver., 1355, pag. 316.19: It(em) che, passaa i diti ultimi cinquo agni, se 'l dito Fra(n)cesco no avesso scosso osio recomprà enfra el dito te(m)po di diti ultimi cinquo agni la dita casa...

[10] Stat. fior., a. 1364, cap. 39, pag. 105.23: e che le dette condannagioni, che per loro si scoteranno, dare e pagare facciano al camarlingo della detta arte...

[11] Doc. padov., 1364, pag. 20.16: it(em) altri dat(ii), s'el ge fosse, i quale se schoesse p(er) lo Segnore...

[12] Doc. orviet., 1339-68, [1368], pag. 153.19: cioè di rivedere rascione di ca(m)mo(r)lenghi e scuotare di testame(n)ti e pigliar tenute e fare o(n)ne altra assiguizione che ala detta op(er)a ap(er)tenesse.

[13] Codice dei beccai, 1385 (ferr.), Statuti, pag. 243.14: a fare le dicte condanaxone hac etiamdé scodere overe fare scodere...

5.1 Estens. Ottenere, ricavare.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 134.401, pag. 536: Scoi de mi ço che far posso; / ché soma engua' no' rompe doso...

[2] Auliver, XIV c. s.d. (trevis.), 20, pag. 510: con' ven de dred, fais aisì con' chi truglia, / ch'in leu del pes prend serp che 'l pò percoder: / a mi par van chi cred d'Amor çoi scoder.

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 289.24: Che poteo Alessandro re colle sue ricchezze scuotere da lui?

5.2 Riscattare, salvare. || Badas, Santo Stadi, p. 190.

[1] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3563, pag. 143: Mo pur li villan della villa / Disse, ch'elly me schosse in quella / Dentro la boccha de un lion, / E quest'altro mio conpangnon, / Dixe altrosí veramente, / Ch'elly schosse da un lovo corente.

5.3 Portare a compimento; far giungere a perfezione?

[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 51, pag. 72.16: Se algun dubita doncha s'el matrimonio de' esser endevisibele, imprenda da le bestie, [[...]] e vederà ke la mujer dal marido no se po partir, enfin ch'el fiol non è scosso sufficientemente e quanto a le condicion del corpo e quanto a le condicion dell' anema, çoè k' ello eba empreso boni costumi et arte e sciencie sì co li conven.

[2] ? Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 23.127, pag. 161: Però quel servo che cognosse assai / il voller del suo mastro et quel be(n) scuote, / se il non fa come il vole, in tutto è guasto...

6 [Per errore di copia o di trad.].

[1] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 142, pag. 321.6: Guidatori de' ciechi, che scotete la zenzara, e tranghiottite il camello. || Cfr. Mt 23, 24: «Duces caeci, excolantes culicem, camelum autem gutientes».

[u.r. 11.03.2024; doc. parzialm. aggiorn.]