SCEMPIEZZA s.f.

0.1 scempieza, sempiezza.

0.2 Da scempio 2.

0.3 Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.); Fiore, XIII u.q. (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Atteggiamento privo di aggressività; mitezza. 2 Carattere proprio di chi è ingenuo o stolto. Estens. Comportamento che manifesta stoltezza.

0.8 Marco Maggiore 21.02.2018.

1 Atteggiamento privo di aggressività; mitezza.

[1] Valerio Massimo (red. V1, ed. De Visiani), a. 1336 (fior.), L. VII, cap. 3 strani, pag. 500.19: Se dio m'aiuti, ch'elli usaro scaltrita sempiezza; però ch'elli compresero essere più acconcia cosa infingere la paura con servigio, che coprirla coll' armi. || Cfr. Val. Max., VII, 3, ext. 9: «sagaci hercule usi simplicitate».

2 Carattere proprio di chi è ingenuo o stolto. Estens. Comportamento che manifesta stoltezza.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 27.22, pag. 523: Quando fallate o fate dispregianza, / poi tut[t]o in voi mi misi / per mia folle scempieza, / [e] sì male m'aprisi, / ben me ne sta basseza.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 157.11, pag. 316: Agl[i] uomini lasciàn far la larghez[z]a, / Ché Natura la ci à, pez[z]'è, vietata: / Dunque a femina farla si è sempiez[z]a...