0.1 motor, motore, motori, mutori.
0.2 Lat. motor, motorem (DELI 2 s.v. moto 1).
0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.): 1.
0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); Dante, Convivio, 1304-7; Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>.
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.
0.7 1 [Filos.] Ciò che imprime o trasmette il moto. Nel sistema fisico aristotelico, la causa prima che dà principio al movimento (in partic. dei cieli e dei corpi celesti) e al divenire della realtà naturale. 1.1 Plur. Intelligenze angeliche che determinano il movimento delle sfere e dei corpi celesti. 1.2 Estens. Entità o divinità che presiede e regola un luogo sovrannaturale o induce un comportamento. 2 Fig. Ciò che causa o induce un comportamento, uno stato d'animo, una situazione; inizio, stimolo. 2.1 Chi induce un comportamento o ispira un'idea, promotore; provocatore.
0.8 Barbara Fanini 29.09.2017.
1 [Filos.] Ciò che imprime o trasmette il moto. Nel sistema fisico aristotelico, la causa prima che dà principio al movimento (in partic. dei cieli e dei corpi celesti) e al divenire della realtà naturale.
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 2, cap. 3a, pag. 63.3: errano credendo ke là due fosse tal movimento fosse mestieri e necc(ess)ità l'unione del motore, cioè d'alcuna creatura spirituale, como ène di materia e forma, o corpo (et) a(n)i(m)a...
[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 21, pag. 391.6: La quale [[scil. anima sensitiva]], incontanente produtta, riceve dalla vertù del motore del cielo lo intelletto possibile; lo quale potenzialmente in sé adduce tutte le forme universali...
[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 7.4155, pag. 369: Tien ciascun segno a nascere due ore; / Sei nascono di giorno e sei di notte, / Secondo ch'è il voler del lor motore.
[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 18, proemio, pag. 315.4: lo primo movimento, di c[h]e è detto di sopra, non sarebbe dell' anima, ma d'alcuna cosa che fosse suo motore.
- [Con rif. a Dio:] primo motore (anche in ordine inverso); motore eterno.
[5] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 25.70, vol. 2, pag. 432: sì tosto come al feto / l'articular del cerebro è perfetto, / lo motor primo a lui si volge lieto / sovra tant' arte di natura, e spira / spirito novo, di vertù repleto...
[6] <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 8, 97-114, pag. 195, col. 2.5: se non fosse ordene, le intellegentie che moven lo celo serave manche, çoè defettive, lo qual defetto porave esser imputà al primo motore, ch'è Deo perfetto.
[7] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 474.13: E' dice, che sì tosto come al feto, che è nel ventre, è compiuto l'articolare del cervello, il motoreprimo, cioè Iddio, gl'infonde nuova anima, che ciò che truova i[n] nel feto attivo, tira in una sustanzia, e fassi un' anima sola...
[8] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 72.17, pag. 99: là suso, / onde 'l motor eterno de le stelle / degnò mostrar del suo lavoro in terra, / son l'altr'opre sì belle...
[9] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 7, 70-96, pag. 212.36: tutta la natura angelica illumina tutti i cieli, e muove secondo che a' cieli si conviene, e secondo che piace a Dio, che è primo motore dell'universo, essendo Elli immobile...
- Agg.
[10] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 1, cap. 1, pag. 7.10: ongne cosa creata e facta è mestieri k'abbia principio factore e motore e se questo non fusse non ve saria movimento...
1.1 Plur. Intelligenze angeliche che determinano il movimento delle sfere e dei corpi celesti.
[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 6, pag. 92.12: a bene intendere la prima parte della proposta canzone convenia ragionare di quelli cieli e delli loro motori...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 2.129, vol. 3, pag. 34: Lo moto e la virtù d'i santi giri, / come dal fabbro l'arte del martello, / da' beati motor convien che spiri; / e 'l ciel cui tanti lumi fanno bello, / de la mente profonda che lui volve / prende l'image e fassene suggello.
[3] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 2, 112-126, pag. 65.4: à Iddio posto in essi [[scil. cieli, pianeti, stelle]] diverse virtù secondo che sono diversi corpi e differenti e diversi motori, sì che ogni corpo celeste; cioè ogni cielo, à li suoi motori e chiamansi intelligenzia.
- Agg. [Con rif. agli angeli].
[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 29, pag. 634.13: la quale [[scil. ragione naturale]] non concede ch'essi Angeli motori de' cieli stessono senza muovere i cieli, a che furono diputati per tanto tempo.
[5] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 2, 112-126, pag. 65.11: come lo corpo de l'animale à una anima con più potenzie; così lo corpo celeste àe più agnoli motori che sono una intelligenzia, detta come più potenzie un'anima.
1.2 Estens. Entità o divinità che presiede e regola un luogo sovrannaturale o induce un comportamento.
[1] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 5, pag. 106.7: Minos, il qual per motore nel presente grado e giudicator degli altri si pone.
[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 5, pag. 690.18: Ella sola mi piace: io non so se questo si chiama Amore o se cotale effetto muove dalla colui deità, nome prendendo dal suo motore.
[3] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 24.14, pag. 31: Thesifone [[scil. viene]] per male adoperare, / Medusa naturata in mal finire / obstination di cuor da non mutare, / Fregias motore ad esse gire.
2 Fig. Ciò che causa o induce un comportamento, uno stato d'animo, una situazione; inizio, stimolo.
[1] Sonn. ann. Vat.Lat. 3793, XIII/XIV (tosc.), 33.5, pag. 101: Ma l'omo ha due mutori in fatti manti, / natura ed intelletto co· ragione...
[2] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 9, pag. 119.20: sí come ciascuna qualità corporale e operazione secondo i pagani ha per suo motore alcuna iddea, cosí le scellerate, maliziose e bestiali operazioni hanno tre iddee...
2.1 Chi induce un comportamento o ispira un'idea, promotore; provocatore.
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 178.26: Virgilio, lo quale fu di lui [[scil. autore]] motore col libro dello Eneida, dov'elli introduce Enea al Ninferno sotto il conducimento di Sibilla [[...]]. Ch'elli fosse motore, per questo libro si conferma...
[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 35, vol. 2, pag. 181.5: il popolo si levò a romore e presono l'arme, e arebbono morto Leggieri d'Andriotto loro cittadino, e motore di questa guerra e capitano dell'oste, [[...]] se non che ssi partì, e cessò il furore...
[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 302.161, pag. 356: Or guardi chi è motor di tanto male, / quando restituisce cosa tale, / e' cittadini pensino e' Comuni, / che stan divisi sempre e non son uni...