RITROSO agg.

0.1 letroso, retrosa, retrosi, retroso, retrusa, retrusi, retruso, ritrosa, ritrose, ritrosi, ritroso, rreosso, rritroso; a: ritrusu; f: letrosa.

0.2 Lat. retrorsus (DELI 2 s.v. ritroso).

0.3 Brunetto Latini, Favolello, 1260/66 (fior.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Favolello, 1260/66 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.); Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

N L'att. in Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.) è cit. dantesca.

0.5 Anche s.f. (ritrosa).

Nota la variante letroso, -a con dissimilazione consonantica (cfr. Rohlfs, § 328).

Locuz. e fras. a ritroso 1, 2, 2.1, 2.2.1, 3; alla ritrosa 2.2.2; andare a ritroso 2.2.3; andare alla ritrosa 2.2.3.

N Cfr. alcuni es. della voce in doc. lat. mediev.: «uxori eius Pagani Retroso» (Firenze, 1078), «Nirli Ritrusi» (Firenze, 1130), «Ritroso» (1139, Lucca?), «Ugonis Ritrosi» (Pisa, 1150 o 1151), in GDT, p. 549.

0.7 1 Capovolto, collocato in posizione contraria rispetto a quella considerata normale. 1.1 Precipitato in basso. 2 [Con rif. a un punto d'osservazione o alla direzione di un moto:] che procede o è orientato in senso contrario. 2.1 Che si muove in direzione opposta rispetto all'orientamento atteso o considerato normale; che torna indietro (con rif. a un percorso intrapreso in una det. direzione). Anche in contesti fig. e con valore metaf. 2.2 Divergente dalle attese o da ciò che si considera giusto. 2.3 Estens. Contrario alla giustizia (con rif. a un comportamento); iniquo nel giudizio (con rif. a una persona). 3 Riluttante ad agire in un certo modo (e in partic. ad acconsentire alle richieste altrui). 3.1 S.f. Donna poco accondiscendente. 3.2 Che persiste ostinatamente nelle proprie convinzioni. 3.3 Che procura o tende a procurare danno; che agisce o tende ad agire contro i desideri o gli interessi di qno (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

0.8 Marco Maggiore 10.02.2017.

1 Capovolto, collocato in posizione contraria rispetto a quella considerata normale.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 85.36: Ancora si truova che fu uno principe [[...]] consumato da' mignacti, i quali in nostro volgare sono decti pidocchi. È chi gli chiama seme d'albero ritroso, cioè seme d'uomo. || Con rif. all'immagine topica dell'Homo arbor inversa.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 25.82, pag. 409: Dal sol prende vertute e si conforma; / a chi ha calde le reni utile è molto / e propio a infermo, che supino dorma. / Mirandol, mostra con ritroso volto...

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 193.1: Puoi commannao che fussino penti missore Ranallo e missore Iordano 'nanti allo palazzo de Campituoglio como cavalieri, collo capo de sotto retrosi e lli piedi de sopra.

- Locuz. avv. A ritroso: alla rovescia, in posizione capovolta.

[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 989, pag. 226: «Se may homo Aquilano et dello suo destricto / May profere moneta, a ttorto né a deritto, / Moneta de comuno ad homo che sia nato, / Ipso solo la paghe, né tanto sia pregato; / Et sia pinto in Palaczo ad retruso voltato».

[5] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 8, pag. 135.4: E dovete sapere che lla forma del quore sì è largha di sotto, e aghuta è di sopra a modo d'una poma di pino, e dimora nel corpo dell'uomo a ritroso, che -l chapo dimora in verso i piedi e la radicie di verso il capo...

[6] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 342.2: Catellina pensò suoi cavalli tutti a ritroso ferrare, e di fuori di Fiesole di notte fuggì, credendo fare credere all'oste che dove era fuggito, giente fosse entrata in Fiesole.

1.1 Precipitato in basso. || (Ageno).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 41.37, pag. 145: «Pensanno nel suo amore, sì so morta e confusa: / puseme en granne onore, or en che so retrusa! / O morte dolorusa, - como m'hai circundato!».

2 [Con rif. a un punto d'osservazione o alla direzione di un moto:] che procede o è orientato in senso contrario.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 20.39, vol. 1, pag. 334: Mira c'ha fatto petto de le spalle; / perché volse veder troppo davante, / di retro guarda e fa retroso calle.

[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Leandro, pag. 170.30: ma il pauroso mare contrastette a' giovenili piaceri, tre volte attuffando la faccia di me notatore con acque ritrose.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 4.27, pag. 60: Dentr' alla tua fortezza con riposo / Tranquilla vita menerai serena, / E schernirai ogni vento ritroso, / Nè l' aer temerai, nè di mar piena.

- Locuz. avv. A ritroso: in direzione contraria.

[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 4, cap. 1, pag. 109.25: E se noi lo volgesmo e·lla parte d'oriente, andarea lo cielo e li segni a retroso, e la parte d'oriente ne deventarea ocidente...

[5] a Jacopo da Firenze, Tract. algorismi, 1307 (fior.), Prologo, pag. 8.13: dovemo scrivere le dette figure del detto algorismo secondo la costumança degli arabi, [[...]] cioè che noi dovemo scrivere ad ritroso et leggere a diritto secondo noi...

2.1 Che si muove in direzione opposta rispetto all'orientamento atteso o considerato normale; che torna indietro (con rif. a un percorso intrapreso in una det. direzione). Anche in contesti fig. e con valore metaf..

[1] Brunetto Latini, Favolello, 1260/66 (fior.), 64, pag. 280: Altretal ti redico / de lo ritroso amico, / ched a la comincianza / mostra grande 'bondanza, / poi a poco a poco alenta, / tanto che aneenta, / e in detto ed in fatto / già non aserva patto.

[2] Gl <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 9, cap. 6, vol. 3, pag. 47.6: per troppo gualoppare [[i cavalli]] diventano spesso ritrosi, cioè, che tornano indietro.

- Locuz. avv. A ritroso: all'indietro.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 48, vol. 1, pag. 369.19: E ciascuno anno della Luna è minore che quello del Sole undici dì. Onde gli addiviene, che là ove la Luna è l'uno anno prima, ella sarà l'anno che deve venire undici dì più a dietro, a ritroso del calendario.

[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 13, pag. 117.6: E quelli quattro fiumi sono questi: concupiscenzia, odio al prossimo, odio all'anima e a dDio. Unde tutti questi fiumi vanno a rritroso.

2.1.1 Fig. [Con rif. al moto della fortuna che volge le spalle all'uomo].

[1] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), tenz. 1, 2.5, pag. 766: E ben che mo' ritrosa si voltasse / sua prospera fortuna, poco curo, / sperando sempre...

[2] A. Pucci, O lucchesi, 1370 (fior.), 179, pag. 23: E tra voi fate buona conpagnia: / Sì che fortuna se vi fu ritrosa, / Omai vi sia benigna tutta via.

[3] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 29.45, pag. 285: Per lo ritroso caso de fortuna, / quanto dezuna - el gran desio sovente...

2.2 Divergente dalle attese o da ciò che si considera giusto.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, cap. 3, pag. 185.26: Ma già come sia ritroso è manifesto, che si dica l'avvenimento delle cose temporali esser cagione della prescienza eterna!

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 7, ott. 40.8, pag. 197: e molti già credettero una cosa, / ch'altra n'avvenne opposita e ritrosa.

2.2.1 Locuz. avv. A ritroso: al contrario (rispetto a qsa che si ritiene normale o doveroso).

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.329, pag. 653: Cossì tuta mester fa / nostra vita per vigilia / a la festa chi fin no à [[...]]. / Ma l'omo van fa a rreosso [ed.: arreosso], / chi fin da or gran festa mena; / poi che so tenpo è roso, / velia fa d'eternal pena.

[2] Dante, Rime, a. 1321, 30.9, pag. 99: i' canterò cosí disamorato / contra 'l peccato, / ch'è nato in noi, di chiamare a ritroso / tal ch'è vile e noioso / con nome di valore / cioè di leggiadria...

2.2.2 Locuz. avv. Alla ritrosa: al contrario (rispetto a qsa che si ritiene normale o doveroso).

[1] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 61, pag. 70.18: quandu illi volinu ki lu homu li laudi, illi non lu ausanu diri apertamenti, anti fanu a la ritrosa et fanusi humili et dichinu ki illi sunu sì malvasi [[...]], perzò ki lu homu li laudi...

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 51, terz. 47, vol. 3, pag. 71: ma el [[scil. Filippo di Valosa]] non venne, perchè della Tosa / Messer Simon dell'avversa Compagna / gli fece scriver tutto alla ritrosa...

2.2.3 Locuz. avv. Andare a ritroso / alla ritrosa: procedere in senso contrario a ciò che appare positivo; funzionare male.

[1] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 323.20: o se si trovasse messa la calza o la camicia a rovescio, creda che tutte le cose di quel dì gli vadano a ritroso...

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 19.70, pag. 143: Pensa se andava bene a la ritrosa, / ché lo 'mperio, che fu con tanta pena / vinto per me quanto mai fosse cosa, / era caduto ne le man di Irena, / che così ebbe nome, e io cattiva / il più m'andava a letto senza cena.

[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 133.13: E sol perché da me stesso lontano / già mesi e mesi fa ch'io sono stato / colmo de fantasie d'animo strano, / ella non m'à com'io vorrei trovato, / che i sensi tutti a la retrosa vanno.

2.3 Estens. Contrario alla giustizia (con rif. a un comportamento); iniquo nel giudizio (con rif. a una persona).

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 4.25, pag. 156: Ama i buoni, e sie misericordioso / A' rei, e 'n questo modo fia verace / Il tuo adoperare, e non ritroso.

[2] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1139.1: Ricordare adunque vi potete essere stato chi [[...]] fu con acerbissimo bando della nostra città discacciato e, di men possente, fatto grande; il che in disgrazia, sì siamo ritrosi, ci reputiamo...

3 Riluttante ad agire in un certo modo (e in partic. ad acconsentire alle richieste altrui).

[1] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 19, pag. 138.33: Ed interviene ch' alcuna cosa far bene non si puote, perc' ha fare l' uomo con persone ritrose [[...]]: però colui che la detta cosa ha a fare dee essere mansueto, [[...]] cioè arrendevole contro alla ritrosia di coloro, perché dirittamente si faccia la cosa.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 32.132, vol. 3, pag. 539: e lungo l'altro posa / quel duca sotto cui visse di manna / la gente ingrata, mobile e retrosa.

[3] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 3.6, pag. 424: Di febbraio vi metto in valle ghiaccia / con orsi grandi vecchi montanari, / e voi cacciando con rotti calzari; / [[...]] con fanti ben ritrosi e bacalari...

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 105.10, pag. 138: et in donna amorosa - anchor m'aggrada, / che 'n vista vada - altera et disdegnosa, / non superba et ritrosa...

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 55, terz. 2, vol. 3, pag. 111: Le rime son diventate ritrose, / ch'aver le soglio con agevolezza, / or con fatica l'ho, e vergognose...

[6] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 3, 38.6, pag. 42: Giosafà credo che la comprerebbe; / però lassami andar, non sia ritroso, / ché se tu non mi lassi ire a mostrare / la pietra a Giosafà, ne voglio andare...

[7] F Bianco da Siena, XIV ex. (tosc.): Per te, dolcissima madre piatosa, [[...]] / privato della volontà letrosa / per la infinita gioja vengo meno... || Bini, Laudi spirituali, p. 70.

- Locuz. avv. A ritroso: con ritrosia e ostilità.

[8] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 192, pag. 483.16: - O tu se' impazzata o tu inebbrii, ché tu getti il sale e guasti il cotto [[...]]. - La donna rispondea a ritroso...

3.1 S.f. Donna poco accondiscendente.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 9, pag. 627.15: Così adunque fu gastigata la ritrosa, e il giovane amando fu amato.

3.2 Che persiste ostinatamente nelle proprie convinzioni.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 5, reg. 86.2, vol. 2, pag. 186: Disdegna il folle a suo danno sovente, / letroso non si pente / ancor se vede ch'à preso il peggiore...

[2] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 10, pag. 80.8: e massimamente essendo oggi gl'infermi sì ritrosi, che non ricevono i rimedi; ma come farnetici si reputano sani, e mordono il medico...

3.3 Che procura o tende a procurare danno; che agisce o tende ad agire contro i desideri o gli interessi di qno (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 38, pag. 94.10: Stando Aaron senza lesione alcuna in mezzo di loro, ecco l'altro dì questo populo retroso mormorò contra di Aaron e di Moise, apponendo loro che avevano occiso quella nobil gente.

[2] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 7.11, pag. 273: E fui ancor dove Dedalo storia / la casa ch'è ritrosa al Minotoro / di cui Teseo prese poi vittoria.