RUFFIANO s.m.

0.1 roffian, roffiani, roffiano, rofian, rofiani, rofiano, rruffiani, rruffiano, ruffian, ruffiani, ruffiano, rufiam, rufiani, rufiano, rufianu.

0.2 Etimo incerto: forse lat. parlato *rufianus (DELI 2 s.v. ruffiano)?

0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Doc. sen., 1277-82; Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); IV Catilinaria volg., 1313 (fior.); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.); Ingiurie lucch., 1330-84, [1349]; Stat. pis., 1322-51; Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Amaistramenti de Sallamon, 1310/30 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N La voce è att. in veste latinizzata in Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 154r, pag. 111.28: «Leno onis... a lenio is, quia leniter et dulciter loquitur ad decipiendum mulierculas, idest consiliator stupri et luxurie, qui vulgo dicitur ruffianus».

0.7 1 Uomo che ottiene guadagni combinando incontri sessuali (in partic. con l'inganno) o sfruttando una donna che si prostituisce. 1.1 Chi fa da intermediario in incontri amorosi (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 1.2 Estens. Uomo di malaffare. 2 Chi esibisce un atteggiamento servile e adulatorio per ottenere un tornaconto personale?

0.8 Marco Maggiore 22.02.2017.

1 Uomo che ottiene guadagni combinando incontri sessuali (in partic. con l'inganno) o sfruttando una donna che si prostituisce.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 22 (83), pag. 246.6: Tu sai bene che noi conosemo le tue opere e le tue i(n)iquità sono a noi maniffeste, che tu se' fello e latro, ruffiano, putanero, glotto, lopo i(n)gordo, leccatore, biscaçero...

[2] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 2.30, pag. 891: So più ke fabro di martello, / so far calcina cun fornello, / ben so' biscazziere d'anello / e ruffiano di bordello / e bon sensale.

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 6, pag. 197.2: Et, o tu che perdi ciò che tu ài co· rruffiani e colle putane, misero te, che tu serai perduto!

[4] Doc. sen., 1277-82, pag. 495.11: Ancho XVII sol. nel dì a Nuto rufiano per una bracio di saia.

[5] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 9, pag. 293.11: Il quale [[Antioco]] parendo che nell'oste sua avesse pur cento migliaia d'uomini, più di dugento migliaia vi n'avea mescolati coll'oste sua di caloni e lissi, cioè tavernieri e vinattieri, con molti ruffiani e puttane, e così agevolemente fue morto colla sua oste...

[6] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 55.15: se alquno di voi forse quello ch'è udito comuove, cioè uno roffiano di Lentolu discorere p(er) le taverne e com prezzo isperare di potere solicitare l'animo de' bisongniosi e degli iscipidi...

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 11.60, vol. 1, pag. 183: onde nel cerchio secondo s'annida / ipocresia, lusinghe e chi affattura, / falsità, ladroneccio e simonia, / ruffian, baratti e simile lordura.

[8] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 7.14, pag. 64: Ne la prima disegna i duri dossi / de' roffiani, sferzati de la ferza / da la qual giustamente sono scossi; / ché, come quici lo roffian s'interza / tra l'amante et l'amato con inganno, / così quivi con lui 'l demonio scherza.

[9] Amaistramenti de Sallamon, 1310/30 (venez.), 149, pag. 105: Varda non esser rufiano, / quello sì è rio chostume, fa l'omo villano, / da bona çiente devien tenù plu vano / e desamato.

[10] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 18, proemio, pag. 327.3: Alla IJ parte, dove discrive [la pena] inflitta alli ruffiani, li quali in latino sono chiamati lenones, è da sapere che il ruffiano è il proposto delle meritrici, o vero soducitore...

[11] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 18, pag. 93.12: Nota, lectore, ch' è un' altra gieneratione di ruffiani che ingannano le femine con lusinghe, e poi a tradimento le conducono in obbrobrio, e di ciò essi ruffiani si reggono e conduchono...

[12] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 7, vol. 2, pag. 138.31: Lu quali Metellu non dedi a Vetiliu rufianu la pussessiuni di li beni di unu juvini secundu li tavuli di lu testamentu. || Cfr. Val. Max. VII, 7, 7: «Vecillo lenoni».

[13] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 29, pag. 141.21: quella mixera penssava e studiava de pençer-se e de parar-se per piaxer a ribaldi e homi de niente e a rofian marci che tuto ghe toglievan.

[14] Stat. pis., 1322-51, cap. 11, pag. 481.10: et infine in sei fanti tanto, ad sua volontà: delli quali nessuno sia rofiano, nè persona che usi in barattaria.

[15] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la biastema, vol. 1, pag. 118.10: e qua(n)do l'omo dixe o p(er) ira o p(er) despecto, sì como fam li çugaor e lli barateri e li corssay e li beveor e rubadagia e bevor e putam e rufiam e rufia(n)ne...

[16] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 11.1, pag. 24: Ruffiani et lusinghieri apportatori / delle 'mbasciate or a questi or a quelle, / isdrusciolando con false novelle / color che trovan di fievoli cuori, / battuti son da demon frustatori...

[17] Apollonio di Tiro, XIV m. (tosc.-venez.), incipit, pag. 24.20: Lo roffian è troppo avaro et perçò io non so se tu poras perseverare virghene.

[18] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 18, pag. 305.26: Questa è l'altra spetie de rofiani che vano per lo mondo e prometeno a le donne de torle per mogliere e sì le vergognano...

[19] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. VI, allegoria K, pag. 303.10: Giove era innamorato della moglie de Anfitrione, per la qual cosa diede tanta pecunia al marito che 'l lassò giacere con la moglie, onde egli fu ruffiano della moglie... || DiVo; non att. nel corpus da altra ed.

[20] Ingiurie lucch., 1330-84, 179 [1360], pag. 54.17: Tu se' pappaculo di mogliata (e) co(r)na a collo (e) p(er) lo culo di mogliata tu ài le gr(ati)e in Corte p(er)ò che tu ne se' rofiano...

[21] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 11, 52-60, pag. 306.29: Ruffian; cioè ingannatori di femmine...

[22] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 91.15: Leno, nis id est lo rufiano.

- [Come epiteto ingiurioso].

[23] Ingiurie lucch., 1330-84, 116 [1349], pag. 41.10: Ecco, bello notaio rofiano! - Dunq(ue) di' ch'io sono rofiano? - Io te llo p(ro)verei.

1.1 Chi fa da intermediario in incontri amorosi (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 7.3, pag. 22: O frate, guarda 'l viso si vòi ben reguarire, / ca mortal ferite a l'alma spesse fiate fon venire. / Dal diavolo a l'alma lo viso è roffiano, / e quanto pò se studia de metterglila en mano...

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 135.4: Tardi viene e, posta la lucerna, vae acconciamente; con piacevile indugio verrai: lo indugio è grande rofiano... || Cfr. Ov., Ars am., III, 752: «maxima lena mora est».

1.2 Estens. Uomo di malaffare.

[1] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 18, proemio, pag. 327.16: Roffiano in lingua volgare si è una vile cosa, e abietta, e dispetta persona: roffia viene a dire dispetta cosa.

2 Chi esibisce un atteggiamento servile e adulatorio per ottenere un tornaconto personale?

[1] F Boccaccio, Lett. Priore di S. Apostolo, 1363: Ma arei io voluto quello che spessissimamente domandai, cioè una casellina rimossa da' romori de' ruffiani garritori... || Moutier, Boccaccio. Lettere, p. 47.