STRIGARE v.

0.1 istrigare, istrigato, stricatu, striga, strigammo, strigare, strigarli, strigarsi, strigate, strigherremo, strìghino, strigo; f: strica, stricchi.

0.2 Lat. extricare (DEI s.v. strigare).

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 3.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).

In testi mediani e merid.: Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.).

0.5 Nota stricchi in f Poes. an. O dio di verità , XIV sm. (tosc.), con intensificazione della velare forse per esigenze di rima.

Locuz. e fras. da non poter strigare 3, 4.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [In senso concreto:] districare o sciogliere qsa che è aggrovigliato (pron. nell'es., con rif. ai capelli). 2 Fig. [Rif. al peccato o a una condizione neg.:] sciogliere, annullare. 2.1 Pron. Districarsi, liberarsi (da qsa di neg.). 3 Esporre analiticamente una questione complessa o una vicenda ingarbugliata; districare (una questione). 4 Risolvere un conflitto o una faccenda complessa; mettere ordine (in qsa). 4.1 Estens. Soccorrere, aiutare (qno). 5 Signif. non accertato.

0.8 Marco Maggiore 24.04.2018.

1 [In senso concreto:] districare o sciogliere qsa che è aggrovigliato (pron. nell'es., con rif. ai capelli).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 19, pag. 190.20: Allora Ericon si vestì d'un vestimento di diversi colori, e cominciò a strigarsi li capelli con una testa di serpente, la più spaventevole cosa che mai fusse veduta.

2 Fig. [Rif. al peccato o a una condizione neg.:] sciogliere, annullare.

[1] Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.), 6, pag. 122.19: unde ipsi [[...]] cascharu en peccatu et culpa per temptatione diabolica, facta ad modum de serpe el corpu et lu visu ad modum de una femmena, lu quale peccatu et culpa ene [d]eletu et stricatu per la morte delu filliolu de dyo.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 59, pag. 294.13: Questi sono li 'mpedimenti che non lasciano l'uomo tornare a Dio; è tutto fasciato e tutto legato, che non si può venire a capo di strigarli e di scioglierli.

[3] F Scala del Paradiso volg., XIV m. (tosc.): Un piccolo fuoco molto mele fa alliquidire, ed una piccola vergogna che sopraviene, subitamente striga e distempera tutta la salvatichezza ed insensibilità e cechità del cuore... || Ceruti, Scala, p. 106.

2.1 Pron. Districarsi, liberarsi (da qsa di neg.).

[1] f Poes. an. O dio di verità , XIV sm. (tosc.), 10.6, pag. 10: del bel dover son fuor poveri e ricchi, / e lo leal servir par che rivochi / ciascuno a suo poder pur ch'e' s'arricchi; / in dimostrar prodeza son bizochi, / e nissun trovo che da ciò si stricchi... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

3 Esporre analiticamente una questione complessa o una vicenda ingarbugliata; districare (una questione).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 18, pag. 119.1: Ecco come in poca scrittura, e brievi parole, io ho molti pericoli di provincie e di cittadi e popoli e genti più vaccio intrigato che istrigato le miserie de' loro fatti.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 40, pag. 209.3: de la prima via, cioè da la parte di Dio, sì proponemmo quattro ragioni, de le quali strigammo la prima, e le tre rimasero.

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 225.19: e le misure del sole e della luna e dell' altre stelle si sforzassoro di strigare più con argumenti pieni di parole che con certi...

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 32, terz. 100, vol. 2, pag. 99: Di cui si fosse il fallo non ti strigo, / perchè no 'l trovo, e ragion mi comanda, / ch'i' muti verso, e però me ne sbrigo, / e nel seguente muterò vivanda.

- Locuz. agg. Da non poter strigare: inestricabile.

[5] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 135.14: Io ho tessuta una storia, da non potere istrigare, delle battaglie dell'ardente mondo [[...]], la quale ho intrigata perchè tanto ho più disordinatamente detto, quanto maggioremente ho voluto ordine servare.

4 Risolvere un conflitto o una faccenda complessa; mettere ordine (in qsa).

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 100, vol. 2, pag. 436.15: Così avesse fatto per l'adietro, e per lo inanzi facesse, però che quando per lo passato ha fatte l'alte e grandi imprese, per li governatori della Chiesa di Roma adosso li sono rimase a strigare...

[2] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), Cap. 16.96, pag. 186: «Leva la mente omai su, buona amica», / cominciò la nutrice a dir, «e pensa / che, cossì stando, el fallo non se strica. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 31, terz. 28, vol. 2, pag. 81: Come addivien, che l'un l' altro gastiga, / e le vendette non vanno di pari, / e chi comincia zuffa, non la striga.

- Locuz. agg. Da non poter strigare: inestricabile.

[4] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 3, pag. 383.15: Ancora, amore è usato apparecchiare agli uomini guerre da non potere strigare e di cacciare perpetuale pace.

4.1 Estens. Soccorrere, aiutare (qno).

[1] F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): Vedete, com'ella [[scil. scomunicazione]] è grave, e guardarsi, che non ci caggiano; e se ci sono caduti, sì li strighi a uscirne, e farsene prosciogliere il più tosto, che può. || Manni, p. 3.

5 Signif. non accertato.

[1] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.393, pag. 60: Ancor si dimostrava in quella riga / d'Eurialo e di Niso le ferite, / e di Pallante el gran dolor che striga.