LANUTO agg.

0.1 lanuta, lanute, lanuti.

0.2 Da lana.

0.3 Stat. pis., 1304: 3.

0.4 In testi tosc.: Stat. pis., 1304; Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Doc. amiat., 1368.

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.5 Locuz. e fras. lanuto come pecora 2;lanuto come una pecora 2.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Detto della pecora:] portatore di lana. 1.1 Che conserva il vello, non è stato tosato. 1.2 Atto a produrre lana o da lana? 2 Che ha un mantello con le caratteristiche della pelle degli ovini. 2.1 Coperto fittamente (come dalla lana). 3 Colmo di lana. 4 [Derivante da un errore di traduzione o da corruttela del testo tràdito].

0.8 Nicola Pacor 12.10.2016.

1 [Detto della pecora:] portatore di lana.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 227.25: Le lanute pecore l'acompagnano... || Cfr. Verg., Aen., III, 660: «lanigerae [[...]] oves».

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. XIII, cap. [vv. 740-903], vol. 3, pag. 131.22: Qua viene lo crudele Ciclopis, e siede nel mezzo: le pecore lanute, sanza essere guidate, lo seguitano. || Cfr. Ov., Met. XIII, 781: «lanigerae pecudes».

1.1 Che conserva il vello, non è stato tosato.

[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 39, pag. 287.12: Pecore lanute vedere, guadagno significa. [[...]] Pecore tosolate vedere, danno e perdita significa.

1.2 Atto a produrre lana o da lana?

[1] Doc. amiat., 1368, pag. 104.1: It. co(r)deschi lanuti LXXXV, capre X, entra le qua' pecore ce ·(n)n' à i(n) soccita XVI da Bactaglino da Peri(n)gnia(n)o...

2 Che ha un mantello con le caratteristiche della pelle degli ovini.

[1] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 1, cap. 8, pag. 240.25: Nascono i cavalli, i cani, i cavriuoli, le pecore e li altri animali colle pelle pilose e lanute, e di quelle, mentre vivono, hanno assai; e noi sventurati nasciamo nudi.

- Lanuto come (una) pecora.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 53, vol. 1, pag. 677.5: li fu presentata una fanciulla femina d'età di sette anni, tutta lanuta come una pecora, di lana rossa mal tinta, ed era piena per tutta la persona di quella lana insino alle stremità delle labbra e delli occhi.

[3] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 18, pag. 395.27: una porcha, la mezza dinanzi setoluta chome porcha e dal mezzo adietro lanuta chome pechora, e per questa puosono nome a questa città Mediano.

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 55.24: La guardia soa erano doi cani alani granni e terribili, gruossi como lioni, lanuti como pecora.

2.1 Coperto fittamente (come dalla lana).

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 4, ott. 28.2, pag. 362: E nella testa appena si vedeano / gli occhi dolenti; e le guance, lanute / di folto pelo e nuovo, non pareano...

3 Colmo di lana.

[1] Stat. pis., 1304, cap. 82, pag. 733.31: Sì che la lana e li boldroni non si possano perdere in dell' acqua, nè in fare troppo lanute saccare et in adsingnare a loro luoghi al dicto lavatoio; et in dell' altre cose che si pertienno e perterrànnosi al soprascripto suo officio.

4 [Derivante da un errore di trad. o da corruttela del testo tradito]. || Cfr. Ov. Ars. am. I, 77: «nec fuge linigerae Memphitica templa iuvencae».

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 226.17: né non fuggire li tempi menfitichi della lanuta giovenca...

[2] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 1, pag. 411.10: e non fuggire i templi di Menfi de la giovenca lanuta...

[3] Comm. Arte Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 21, pag. 949.2: Menfi era una grande cittadella dove era una dea, Madonna Yo, ch' era i· mmodo d' una giovenca molto lanuta...