TORTURA s.f.

0.1 tortura, torture, turtura.

0.2 Lat. tortura (DELI 2 s.v. tortura).

0.3 Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.): 1.1 [4].

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Dante, Commedia, a. 1321; Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.); S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).

In testi sett.: Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Stat. perug., 1342.

0.5 Locuz. e fras. dare tortura 1; fare tortura 1.

0.7 1 Azione di torcere, piegare (con effetto neg.), procurata o subita. 1.1 Tormento corporale inflitto. 2 Deviazione dalla linea retta, piega, curva (di un percorso, di un corpo). 2.1 Condizione patologica di un corpo (o di un organo) piegato, storto, contratto.

0.8 Michele Ortore 02.03.2017.

1 Azione di torcere, piegare (con effetto neg.), procurata o subita.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 9, pag. 89.26: E nulla ingiuria, nè tortura si vuol fare in quella parte del sermente, là onde si spera, che metta le barbe, sicchè non sia conteso con freddo di non metterle.

[2] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 44, pag. 106.29: l'asina non poteva uscire della via, ma, stringendose al muro, strinse li piedi di Balaam alle pietre. Allora Balaam per la tortura del piede battette molto l'asina.

- Fare tortura: fare danno.

[3] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 1.98, pag. 6: como el sole passa lo vedro interamente, / ello no li fa alcuna tortura, / Deo lassò la madre intel parto pura.

- Fig. [In senso morale:] fare, dare tortura: piegare al male.

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 15, pag. 77.12: Due cose, due principii, sono in noi, cioè volontà e intendimento. Nulla cosa può mai essere tòrta, se in queste due cose non è difetto, o in una di queste; e però fai la tortura eziandio de le cose materiali e all'arti materiali, overo perché vuoli, cioè che lla vuoli fare così, overo che lla vorresti fare bene, ma non sai; ma quando vuoli e sai, ora operi diritto.

[5] Cavalca, Rime (ed. Simoneschi), a. 1342 (pis.), 29.13, pag. 48: Queste pietà dell' odio son via peggio, / amar l' uom se od altra creatura / tanto che se n' offenda 'l Creatore; / e ciascheduna, secondo ch' io veggio, / nutrìca li peccati, e tortura...

1.1 Tormento corporale inflitto.

[1] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 150, par. 3, vol. 2, pag. 217.29: E contra glie dicte grande se possa enquirire e a tormente procedere en glie case en glie quaglie se permecte la inquisitione e tortura...

[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. VI, cap. 24, pag. 722.1: chi non comparirà in lo termene della citacione, nì infra lo termieno del bando o per sua vera confessione o per carte o per acti publici o per testimonij o almen, semipienamente, per cotali indicia i quali, segondo la forma della constitucion, fiano avuti per sufficiente prove, o de ragione bastino a la tortura.

[3] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 952, pag. 425.34: Ma dopo la contesa e grande esaminazione fatta di loro con tortura, la contesa venne di che morte dovessero morire...

- Fig. [In senso psicologico].

[4] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 9.34, pag. 116: fami star pensata / d'aver mercè ormai / d'un fante che m'adura; / e sac[c]io che tortura - per me sostene / e gran pene.

2 Deviazione dalla linea retta, piega, curva (di un percorso, di un corpo).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 25.109, vol. 2, pag. 437: E già venuto a l'ultima tortura / s'era per noi, e vòlto a la man destra, / ed eravamo attenti ad altra cura. || ED s.v. tortura segnala la compresenza del signif. di 'tormento'.

[2] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 25.23: Ed è figurata secondo serpente o dragone che tiene la bocca aperta e la lingua fuori. Ed à in sé tre torture: le due più presso al capo, e l' altra presso a la coda.

2.1 Condizione patologica di un corpo (o di un organo) piegato, storto, contratto.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 14.15, pag. 113: Servo de Centorïone paralitico en tortura, / non so' degno che 'n mia casa sì descenda tua figura...

[2] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 596, pag. 580: Securo se voi essere e de la epilensia, / de turtura e paralise e de onne malatia...

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 199, pag. 210.26: E quando el se mescea questo ellacterio cum queste medexine o cum algune de q(ue)ste, el çoa al dolore de le çonture, a le gotte, a la collica, a li dolore melancollici, a la tortura de la bocha, a la infrigidatiom de le man e dei piè.

- Fig. [In senso morale o spirituale].

[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 155, pag. 369.3: Tu se' dritta senza veruna tortura, ché fai el cuore dritto e non fitto...

[5] Poes. an. pist.>march., XIV, 44, pag. 139: Ahi segnoria ribelle / a Dio e a virtù, tutta mondana, / perché quella che sana / ogne tortura tu hai così morta?