INSERTARE v.

0.1 inserta, inserto; f: insertavano.

0.2 Da inserto 1.

0.3 f Deca quarta, a. 1346 (fior.): 1; Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.): 1 [3].

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Lo stesso che innestare (anche fig.). 2 Ripiegare (?).

0.8 Elisa Guadagnini 04.05.2015.

1 Lo stesso che innestare (anche fig.).

[1] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [I.6], vol. 5, pag. 24.29: Q. Bebio [[...]] gli [[scil. i Padri]] accusava ch'essi dell' una guerra insertavano l'altra, acciocché la plebe non potesse mai usare né avere pace. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Liv., XXXI, 6, 4: «...incusaverat bella ex bellis seri ne pace unquam frui plebs posset».

[2] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), Cap. 14.147, pag. 169: E Fedra puoi, rendendose più aperta, / alquanto disse: «Ipollito, un vapore / m'arde el petto insano» e seco inserta: / «A questo fare è la forza d'amore... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 4.177, pag. 27: Et cotesto sian decto / l'Unigenito suo, il qual se inserta / nel seno del suo Padre.

2 Ripiegare (?).

[1] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 19, pag. 36.14: (20) Lecto çiò e inserto lo libro e delo al ministro... || Cfr. Lc 4.20: «Et cum plicuisset librum, reddidit ministro...». Forse da intendere: «Lecto çiò, e' insertò lo libro et delo...», e forse errore per inserrare.