GUARIRE v.

0.1 garì, garido, garir, garirà , garire, gariré, garirò, garisca, garisia, garissa, garissia, ghuarebbe, ghuarì, ghuarischa, ghuariscie, guarà , guarae, guarai, guaràne, guaranne, guaratti, guarave, guarendo, guarì, guarì', guarí, guaria, guarìa, guaría, guarid, guarida, guaridhi, guaridho, guaridi, guarido, guarie, guarigli, guarii, guarì-la, guarilla, guarillo, guarinno, guario, guarìo, guarir, guarirà , guariràe, guarirai, guariravo, guarire, guarirè, guarirea, guarirebbe, guarirebe, guarirebono, guariri, guarirla, guarirli, guarirlo, guarir-lo, guarirme, guarirmi, guarirne, guariro, guarirò, guarirono, guarirti, guaris, guarìs, guarisa, guarisca, guariscano, guariscanti, guarisce, guarisceli, guarisceno, guarischa, guarischi, guariscie, guariscili, guarisco, guariscone, guariscono, guarise, guariselli, guariss, guarisse, guarisselo, guarisseno, guarissi, guarisso, guarissono, guaristi, guarita, guarite, guariti, guarito, guaritolo, guaritteno, guaritu, guariva, guarivano, guarixa, guarixe, guarixi, guarrà , guarrae, guarràe, guarrai, guarrane, guarranno, guarrea, guarrebbe, guarrebe, guarresti, guarrete, guarritu, guarrò, guarroe, guaruta, guaruti, guaruto, guerendo, guerì, gueria, guerie, guerieno, guerillo, guerio, guerìo, guerir, guerira, guerire, guerirebbe, guerireste, guerirlo, guerirmi, gueriro, guerirono, guerisca, guerisce, guerisci, guerisco, gueriscon, gueriscono, guerisse, guerissono, gueriste, guerita, guerite, gueriti, guerito, gueritto, gueriva, guerivali, guerivano, guerrae, guerrane, guerràne, guerrei, guerrete, guerrò, guirebe, guirrà , guirrò, quarire, vairas, varì, varida, varide, varidho, varidi, varido, varì-lo, varir, varirà , variras, varire, varisia, varisse, variva, vuarito; a: guarisilu.

0.2 Franc. *warjan (Cella, I gallicismi, p. 95). || Per il tipo guerire cfr. 0.5.

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 3.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Tomaso di Sasso (ed. Contini), XIII pm. (tosc.); Lett. sang., a. 1253; Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Lett. lucch., 1298 (2); Lett. pist., 1320-22; Stat. sen., c. 1331; Stat. prat., 1319-50; Doc. amiat., 1363 (2).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.); Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Rime Mem. bologn., 1301-24, [1311]; Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Stat. trent., c. 1340; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Doc. padov., c. 1370 (3).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Poes. an. abruzz., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); a Apologhi reat., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Stefano Protonotaro, XIII m. (sic.); Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.).

0.5 Si riuniscono per ragioni semantiche i tipi guarire e guerire. Sebbene quest'ultimo sia gen. spiegabile come prestito dal fr. ant. guerir, secondo Cella, I gallicismi, pp. 11, 95-96, almeno nei testi fior. potrebbe trattarsi di esito indigeno per passaggio ‑ar‑ > ‑er‑.

0.7 1 Far tornare sano (un individuo ammalato o ferito). 1.1 Far passare (una malattia o un disagio dell'organismo); risanare (una ferita o una piaga). 1.2 Fig. Liberare da una sofferenza spirituale (spec. di natura amorosa). 1.3 Fig. Liberare da un vizio. 2 Ristabilirsi (da una malattia, una ferita o una condizione di disagio fisico); ritornare in salute (anche rif. a una parte del corpo). 2.1 Fig. Liberarsi da una sofferenza spirituale (spec. di natura amorosa). 2.2 Fig. Emendarsi (da un vizio). 2.3 [Rif. a una malattia o a una piaga:] risanarsi; passare. 2.4 Sost. Lo stesso che guarigione. 3 Estens. Liberare dal male; mettere in salvo. 3.1 [Relig.] Redimere (dal peccato o dalla dannazione). 3.2 Redimersi dal punto di vista spirituale (anche in contesti fig.). 4 Estens. Riscattare nell'onore (rifl. nell'es.). 5 Fig. [Rif. a una merce:] divenire nuovamente presentabile; racconciarsi.

0.8 Marco Maggiore 14.06.2018.

1 Far tornare sano (un individuo ammalato o ferito).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 53.4: Et di ciò pone exemplo del medico, e dice che llo officio del medico è medicare compostamente per guerire l'amalato; la fine del medico èe sanare lo 'nfermo per lo suo medicare.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Segre-Marti), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 3, pag. 209.9: E dappo' el suo parlare egli impromise aiuto e consiglio de la scienzia sua, cioè di medicina, quant' e' seppe per guarir la figliuola sua...

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 531, pag. 257: A la perfin e l'angelo guariss l'angustïoso, / E 'l pe so fo sanao da l'angel precïoso.

[4] Poes. an. abruzz., XIII, 99, pag. 45: Dicealy: «Filiu meu, ke facisti? / Nullu peccatu tu non abisti, / De li malati multi guaristi / Et consolasti sempre li tristi».

[5] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 47, vol. 1, pag. 127.11: Egli [[scil. Eliseo profeta]] guarì Naaman della lebbra.

[6] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 1246, pag. 297: Olio de gran vertù - de li so ossi discorre, / tuti li enfermi à guarì - d' ognunca infirmità...

[7] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 13, pag. 138.14: Kistu piscupu avia patri, e kistu soy patri jnviau a multi parti pir medichi, si pir avintura lu putissiru guariri.

[8] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 4, pag. 24.1: Siando ello çunto in la cità sancta de Jerusalem, visitando quilli luoghi sancti, [[...]] guardando como stava lo luogo de la piscina, in la quale guariva malsani e li infirmi d'alcuna infirmitade che illi aveseno...

[9] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 3, pag. 615.5: Pensa come predicoe la volontà del Padre e guarie gl'infermi d'ogni stretta infermità, non isdegnando di toccargli...

[10] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 84, S. Pietro ap., vol. 2, pag. 716.3: elli e san Giovanni guarirono uno zoppo, e allora convertì cinque milia uomini...

- Rifl.

[11] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 48, pag. 252.13: E se se' sozzo, non ti puoi fare bello; e se se' infermo non ti puoi guerire...

- [Rif. alla parte del corpo interessata da una malattia o una lesione].

[12] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 325.7: e quella fregatura s'ugnesse li occhi infermi, sì li cura e guerisce, eziandio se non avesse veduto di lungo tempo.

- [Rif. a qno che si ritiene liberato da malattia mentale o possessione demoniaca].

[13] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 221.21: Melampo, figliuolo di Amitone [[...]] ebbe guarite della pazzia, per incantagione e per erbe, le figliuole di Preto...

[14] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 24.23: Et di David si legge che guerìo Saul da spirito maligno con canto musico.

- [Rif. a un animale].

[15] Esopo ven., XIV, cap. 43, pag. 40.26: e in tal maniera lo pastore alturiò lo lione e sì lo guarì dela spina.

1.1 Far passare (una malattia o un disagio dell'organismo); risanare (una ferita o una piaga).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 10, pag. 65.1: et secondo che 'l buon medico tosto sana la 'nfertà da guarire; così lo rio medico, eziandio le 'nfertà che son da guarire, dice, che non si possono sanare.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 18, pag. 56.5: la malattia che l'uomo non può curare né guarire, è peggio che quella che l'uomo può curare e guarire.

[3] Cronica fior., XIII ex., pag. 83.9: La quale acqua guariva certe malactie e etiandio i lebrosi, e gli atracti stendeva e li fediti sanava.

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 20, pag. 104.12: allora il medico sa molto meglio che ssi fare, e compensa una medicina, la quale guerisca il male sanza nuocere a la milza...

[5] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 3, cap. 1, par. 10, pag. 65.25: Sa' tu quello ch' io faccio quando sono in tale riposo? Io studio di guarire mia piaga.

[6] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 50, pag. 162.6: Et [[medono]] ha vertute in scliarire el verde et en guarire le podrage e le femene dal parto.

[7] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 2, pag. 45.6: nè mai si trovò medicina che quella piaga guarisse, ma infino alla morte rimase così forata...

[8] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 491, rubr., pag. 487.1: Lo re domanda erba per la puzza di bocca guarire.

1.2 Fig. Liberare da una sofferenza spirituale (spec. di natura amorosa).

[1] Stefano Protonotaro, XIII m. (tosc.), canz. 3.20, pag. 137: ma so' ben di tal fede, / poi c'Amor pò ferire, / ch'elli possa guarire / secondo sua natura.

[2] Re Enzo, S'eo trovasse, a. 1272 (tosc.), 58, pag. 159: La vertute ch'ill'ave / d'auciderme e guarire, / a lingua dir non l'auso, / per gran temenza ch'aggio no la sdigni...

1.2.1 Fig. Debellare (la sofferenza amorosa).

[1] Tomaso di Sasso (ed. Contini), XIII pm. (tosc.), canz..21, pag. 92: Ch'è vicino di morte [[scil. l'amore]], / crudele sorte, - mal che non ha nomo, / che mai no lo pote omo - ben guerire.

1.3 Fig. Liberare da un vizio.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 18, pag. 56.10: Ma folle larghezza si è uno vizio donde l'uomo può bene essere sanato e guarito.

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 12, pag. 52.21: [6] ma tute 'ste cosse no 'l poèn guarir da quel malvaxo vicio [[scil. de l'avaritia]], né pur far megliorar...

[3] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 123, pag. 165.10: kì quistu donu [[scil. pietati]] stirpa et disradica di lu cori la radichi di invidia et guarisilu perfectamenti...

2 Ristabilirsi (da una malattia, una ferita o una condizione di disagio fisico); ritornare in salute (anche rif. a una parte del corpo).

[1] Jacopo Mostacci (ed. Contini), XIII pm. (tosc.), 48, pag. 144: come Pelëo non poria guarire / quell'on che di sua lancia l'ha piagato / se non [lo] fina poi di riferire.

[2] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 3.83, pag. 906: Non guarisca, anzi sia morto; / non i sia fatto dritto, anzi torto!

[3] Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.), 129, pag. 423: Quando l'omo è amalato el ven a confessione, / el preyto ie domanda satisfaccione; / illora el damoni ye dà temptacione / e sì ye dis: «Tu guarirè ben, a zeschadù farè rason».

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 23: se tu sè gravato di malitìa, dela qual leggierme(n)te puoi guarire, no(n) ti indugiare, che se tu indugi crede(n)done pió leggierme(n)te guarire pió aggraverà.

[5] Lett. lucch., 1298 (2), pag. 73.26: Ancho sappiate che llo i(n)tendime(n)to del Labro e(ste) che chome fie bene guarito, ched è stato malato ma e(ste) quasi guarito, (e) che lli iij merchadanti che deno vedere li n(ost)ri fatti firo i(n)seme sopra cciò...

[6] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 59.2, pag. 277: Così m'aven com' Paläùs sua lanza, / ca del suo colpo om non potea guerire / mentre ch'un altro a simile sembianza / un'altra fiata non si fea ferire.

[7] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 18.7, pag. 63: Ed unqua non vol pentire, - finché vene a lo morire: / da che sai non pòi guarire, - dice pro 'l preite sia mandato.

[8] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 1036, pag. 60: La femena del parturir / Tosto sì debia guarir; / Quigi che sto dono te quere / Tu ie lo dà per mi, Mesere.

[9] Lett. pist., 1320-22, 1, pag. 35.4: Et sappi che poi che tue ti partisti di Corte io òe visitato sovente messer Iannibaldo, lo quale sempre per fermo m'àe molto veduto volentieri, et ora èe bene guarito...

[10] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 97.18: Se vu vollé varir del figado che fosse rescalldado, toi lo suogo del plantaçene e tuol l'aseto...

[11] Stat. sen., c. 1331, cap. 41, pag. 44.13: El quale Vicario [[...]] faccia e governi el'offizio del detto Rettore, mentre che 'l detto Rettore fusse infermo, infin a tanto che serà guarito e liberato, overo a la città di Siena ritornato.

[12] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 340.15: Ma Catellina il sentì, ebbenechè due fedite avesse, ove molto sangue spandeva, perciò non la rifiuta, ma molto la disidera e in Fiesole la manda, e di presente le fa suo corpo guarire.

[13] Stat. trent., c. 1340, cap. 27, pag. 28.21: s'el fosse alchun che volesse intrar en la nostra fradaya, et ello fosso amalà et el imprometesso de intrar in la fradaya s'el guarise [[...]], nuy sì digemo, e sì volemo ch'el ye sia imprometù de receverlo ben e voluntera...

[14] Stat. prat., 1319-50, cap. 8, pag. 18.28: E sia tenuto lo Priore in ogne capitolo di racomandare li nostri fratelli infermi, infino che sono guariti, alli altri nostri fratelli, che preghino Idio per lui.

[15] Doc. amiat., 1363 (2), pag. 93.1: e che se Paulo di q(ue)ssta infermità guariscie, che esso sia singniore di tesstare e di lassare come a lui parrà...

[16] Doc. padov., c. 1370 (3), pag. 29.12: anchora sì d(e)ma(n)do s. XLJ i quale e' spe(n)dì a farlo guarire qua(n)do l'aveva male ala spala...

[17] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 486, pag. 485.3: Chi la bollisse bene in acqua piovana [[scil. un'erba]], e desse a bere a uomo che avesse giallo colore, VII dì, al mattino e alla sera, egli guarrebbe del giallore.

[18] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 314, pag. 348.10: Algune fiè el fi preparò cum ullio de been, e cum questo fi unto el cavo de quilli, a chi caçe i cavilli, e guariselli.

[19] a Apologhi reat., XIV, 21.3, pag. 679: Della admalança non potìa guarire, / et grande paura aveva del morire.

[20] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 27, pag. 232.8: Per la quale feruta Ayas ben se percipio ca no nde potea guarire, ma nante che illo morisse giva cercando Paris sollicitamente...

- [Con specificazione della parte del corpo risanata].

[21] Lett. sang., a. 1253, pag. 196.20: Da ched io fusse guarito dela gola io v'a(n)droe a stare co· llui.

[22] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 23.1, pag. 67: Poi che guerito son de le mascelle / io no rido, ancor ch'i' smanio, e canto...

- [Rif. a un animale].

[23] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 19, pag. 16.36: E se la dicta bestia extimata fusse pur magagnata, che la persona la quale l'avesse tolta a vectura sia tenuto [[...]] pagare ciascuno dìne che la bestia penasse a guarire quella vectura a la quale l'avesse tolta chelui che accatata l'avessi.

[24] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 27, pag. 33.3: Se elle [[scil. galline]] beccano lupini, sì si generano loro sopra l'occhio certe granella, le quali se si pungano coll'ago, ed aprasi la pellicola, guariscono.

[25] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 133, pag. 266.5: et q(ue)sto se façça fine ad ta(n)to ch(e) lu c. guarisca.

- Pron.

[26] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.148, pag. 646: Se dito m' ài lo to voler, / zà no te car de zo pentir, / ché chi se sente mar aver / no se guarise per covrir...

[27] ? a Lett. sen., 1313, pag. 368.22: Falco si è agiumai guarito sì cche io a lui manderoe se vorrae venire, che sono cierto di sie. || Se non vale sì è agiumai guarito.

2.1 Fig. Liberarsi da una sofferenza spirituale (spec. di natura amorosa).

[1] Federico II, Dolze meo, a. 1250 (tosc.), 7, pag. 51: Lassa, la vita m'è noia, / dolze la morte a vedere, / ch'io non penso mai guerire / membrandome fuor di gioia.

[2] Stefano Protonotaro, XIII m. (sic.), 47, pag. 132: Ma si quistu putissi adiviniri, / ch'Amori la ferissi di la lanza / chi mi fer' e mi lanza, / ben crederia guarir di mei doluri, / ca sintiramu engualimenti arduri.

[3] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 23.14, pag. 52: perché mi piace più per lei morire, / che per altra guerire...

[4] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 23.44, pag. 87: Ben è, la mia, gran doglia: / ch'io non posso guerire, / se quei che m'ha feruto / non mi sana com' Pelëùs sua lanza...

[5] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 51.6, pag. 164: D'Ovidio ciò mi son miso a provare / che disse per lo mal d'Amor guarire, / e ciò ver' me non val mai che mentire...

[6] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 45, pag. 164.1: e a quel punto, Isotta, la quale era fine medica, in uno punto guarì e sanò Tristano d'ogni pensiere, e rendègli la vita e la allegrezza.

[7] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 5, cap. 35, vol. 2, pag. 190.1: E Avicenna dice, che se sene farà suffumigio alle femmine [[scil. della decozione]], quando avranno gran disiderio di giacer con uomo, guarranno...

2.2 Fig. Emendarsi (da un vizio).

[1] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 1, pag. 344.11: Egidio romano dice nel libro de regimine principum, che di prodigalitade per spaçio di tempo si può guarire, ma d' avariçia non che si guarischa, ma se moltiplica et cresce il male. || Cfr. 1.3 [1].

- Pron.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 8, pag. 236.3: Ma a questo, brievemente parlando, niuno né consiglio né rimedio veggo fuor che uno, il quale è che Ferondo di questa gelosia si guerisca.

2.3 [Rif. a una malattia o a una piaga:] risanarsi; passare.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 10, pag. 146.13: Durava ancora il corrotto anno, e le 'nfertà venute per la pistolenzia non ierano guerite...

[2] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 2, pag. 3.19: La piaga non guarisce, nella quale si provano spesso diverse medicine.

2.4 Sost. Lo stesso che guarigione.

[1] Rime Mem. bologn., 1301-24, [1311] 63.12, pag. 92: Doname, dona, conforto del garire.

[2] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 18, pag. 18.37: quando tu vedi assai apertamente la morte dello infermo, tu prendi del suo avere e dell'oro e dell'ariento assai, e prometti lo guarire assai certo, bene ch'e' non sia il vero.

[3] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 2, 15, pag. 35.26: Crescando adonca la nomenança de la cura e del guarir ke faseva questa dona inclusa, multi vigniva ad essa e receveva benedicion de sanitade.

3 Estens. Liberare dal male; mettere in salvo.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 215, pag. 607: Deo, qe guarì[s] Daniel del laco del lëon / e traìsi Ionàs del ventre del pesson...

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 9, pag. 314.7: Ma in verità agevole cosa è a dDio di guarire pochi da molti, e dar vittoria a pochi sopra molti...

[3] Poes. an. urbin., XIII, 4.31, pag. 544: Si da la morte no Lo pòi guarire, / non te volere da Lui departire: / fict' a la croce te lassa murire...

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 8, pag. 208.20: Se Catone, Lozio, Cammillo, Decio fussero vivi, aremo sì grande diritto, che si mettarebbero in adventura con noi per la libertà di Roma mantenere e guarire e difendare...

[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1116, pag. 259: Or chi vedesse robba per omne parte venire, / Non se porrìa contare né gio lo porrìa dire; / Chi grano et chi farina, per soa vita guarire, / Et tucta massarìa, chi mellio pò fugire.

3.1 [Relig.] Redimere (dal peccato o dalla dannazione).

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 392, pag. 614: aibai bona sperança êl Segnor coronadho / per cui tuto lo mondo è guarid e salvadho...

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 4, pag. 190.8: Addunque, coloro che ànno ferma fede egli guariscie e salva, diciendo: la fede tua ti fecie salvo...

[3] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 386, pag. 189: Poi volse Idio morire / per voi gente guerire / e per vostro soccorso...

[4] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 27.5, pag. 794: Sì fece Cristo per l'alme guarire, / sostenne morte, onta et disginore...

3.2 Redimersi dal punto di vista spirituale (anche in contesti fig.).

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 284, pag. 571: Çascun om pò guarire del mal, se Deu ie 'l dà, / mai de femena rea no pò guarir qi l'à...

[2] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1790, pag. 83: Voi me vëesse encarcerato, / [[...]] Sostene fiera passïon / De grand mal et enfirmitate: / De mi n'avisti pïetate, / No me volesse sovegnir, / Per vui no puti unca guarir.

[3] Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.), 200, pag. 822: Con' po-tu tante guere finir, / e [de] tanti to inimixi guarir?

4 Estens. Riscattare nell'onore (rifl. nell'es.).

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 5, ott. 4.8, pag. 157: Perché in pianto ed in dolente grido / Troia non metto? Perché non rapisco / Criseida ora, e me stesso guarisco?

5 Fig. [Rif. a una merce:] divenire nuovamente presentabile; racconciarsi.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 360.24: e però quando [[il pepe]] è cosie infuso d'acqua, quanto piue tosto s'acconcia tanto è meglio; e conciasi in questo modo, che [[...]] si tende al sole ad asciugare e a seccare, e quando è secco e asciutto sì lo rinsacca ed è guarito.