OPIMO agg.

0.1 opima, opíma, opime, opimo, opímo.

0.2 Lat. opimus (DELI 2 s.v. opimo).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi sett.: Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

N Le att. in Jacopo della Lana e Francesco da Buti sono cit. dantesche.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 [Con rif. alla terra o alle piante:] ben provvisto, abbondante (anche in contesto fig.). 1.1 [Con rif. a una persona:] ben fornito, ricco (di qsa). 2 Di grande valore.

0.8 Cristiano Lorenzi Biondi 20.12.2017.

1 [Con rif. alla terra o alle piante:] ben provvisto, abbondante (anche in contesto fig.).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 30.111, vol. 3, pag. 504: E come clivo in acqua di suo imo / si specchia, quasi per vedersi addorno, / quando è nel verde e ne' fioretti opimo, / sì, soprastando al lume intorno intorno, / vidi specchiarsi in più di mille soglie / quanto di noi là sù fatto ha ritorno.

[2] Gl <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 30, 109-117, pag. 678, col. 2.11: Opímo, çoè grasso, o ver superabundante...

[3] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 28.8, pag. 65: Di certo sapi, et chiascun sapia ch'io / Intra 'l cor mio di ziel ti servo anchore / Tanta radice, che fructo del fiore / Opimo avrai, col piacer di Dio.

1.1 [Con rif. a una persona:] ben fornito, ricco (di qsa).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 18.33, vol. 3, pag. 296: «In questa quinta soglia / de l'albero che vive de la cima / e frutta sempre e mai non perde foglia, / spiriti son beati, che giù, prima / che venissero al ciel, fuor di gran voce, / sì ch'ogne musa ne sarebbe opima.

[2] f Antonio da Ferrara (ed. Bellucci), XIV s. e t.q. (tosc.-pad.), 1.82, pag. 8: e forse, anzi ch'i' mora, in le mie rime / de toa vertù mostrarò qualche vampa, / bench'io non sia da siffatt'opra opime... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 18, 27-51, pag. 519.4: ne serebbe opima; cioè ne sarebbe grassa et abbondante.

1.1.1 [Con rif. a una personificazione:] che rende qno ricco.

[1] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 6.7, pag. 21: / spenta è vertù, et fortuna opima / chol vicio sta su glorïosi scanni.

2 Di grande valore. || Att. solo in volg. dal lat.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 4, cap. 20, vol. 1, pag. 391.1: Ma senza ciò che insegne opime non si chiamano se non quelle che il re spoglia al re, o imperadore a imperadore, o conestabile a conestabile... || Cfr. Liv., IV, 20, 6: «opima spolia».

[2] f Deca terza (B), L. III-IV, XIV m. (tosc.), L. III, cap. 75, pag. 86, col. 4.13: domandò [[...]] per che non hora col ferro la questione difinisse, et desse il vinto opime spoglie o il vincitore le prendesse? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Liv., XXIII, 46, 14: «opima spolia».