SQUAMA s.f.

0.1 isquama, isquame, scama, scame, schamj, schiame, sciama, squama, squame.

0.2 Lat. squama (DELI 2 s.v. squama).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusiovolg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Zool.] Ciascuna delle lamelle tegumentarie che rivestono alcuni tipi di animali (in partic. pesci o rettili). 1.1 Sinedd. Corpo o parte del corpo di un rettile. 1.2 Pelo irsuto, ispido e rigido (di cinghiale o di capra selvatica); setola. 2 [Med.] [Vet.] Scaglia di dimensioni variabili che si stacca dalla superficie cutanea, crosta. 2.1 Estens. Pelle scagliosa. 2.2 Fig. Velamento che ottenebra la percezione (di una verità spirituale). 3 Piccola lamina o scaglia di metallo.

0.8 Cristiano Lorenzi Biondi 20.12.2017.

1 [Zool.] Ciascuna delle lamelle tegumentarie che rivestono alcuni tipi di animali (in partic. pesci o rettili).

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 177.21: e distendendosi come lungo serpente, sentio crescere le squame alla indurata cotenna...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 29, pag. 503.2: Come coltel di scardova ec. Per più propria comperazione pone l'Autore le scaglie, o vuole schiame d'uno pesce detto scardova, il quale più di nullo altro l'ha ampie.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 271.29: e sollicitamente con isquame auree di serpenti, polivano l'orribile lorica, arme della turbata dea Pallas...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 9.41, pag. 279: Di tutti i pesci, nullo / è da notar per maggior maraviglia / de l'echin [[...]]. / Questo ha la schiena ch'un arco somiglia, / piena di squame agute e paion ferra, / con cui in mezzo il mar la nave piglia.

[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 29, pag. 433.14: scaglie son le cotiche o farde de pesse, como son [ne'] rongiosi. E dice: como scame di quelo pesce chiamato scardapa, o de altro pesce che l'abia più large.

[6] Itinerarium volg., XIV sm. (tosc. occ.), cap. 49, pag. 176.19: Essendo nel capo del monte, quine trovai tanto argento ch'era in grande quantitade, del quale no presi cosa del mondo. E così senza danno alcuno mi partii. Quello argento era quasi come squame di pesci.

[7] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Lv 11, vol. 1, pag. 501.6: [12] Tutti li pesci, che non hanno le pennule e squame, sono immondi.

1.1 Sinedd. Corpo o parte del corpo di un rettile. || Solo plur.

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 40, pag. 167.16: 'Eu mi voglu signarj de lu signu de la sancta cruchi et non poczu, ca li schamj de kistu dragunj sì mi agravanu!'

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 4, cap. 34, pag. 280.23: Io mi voglio segnare, ma non posso; però che 'l dracone mi tiene ed hammi afferrato con le sue squame.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 387.2: ma il serpente lacerato rivolge i tortuosi volumi, e rizza le squame orribilmente, e suffila co la bocca levandosi in alto...

1.2 Pelo irsuto, ispido e rigido (di cinghiale o di capra selvatica); setola. || Att. solo in Boccaccio.

[1] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, c. 3.40, pag. 19: Di squama pien, furioso costui [[scil. il porco]] / venia, da' can d'ogni parte addentato / ed infiammato di nuocere altrui...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 31, pag. 402.4: e aggiunsevi [[...]] de' testicoli del lupo l' ultima parte, con isquama di cinifo e con pelle del chelidro, e ultimamente un fegato con tutto il polmone d' un vecchissimo cervio...

1.2.1 Fig. Parte aspra e dura.

[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 109.13, pag. 131: Questa ne dà, questa ne serva onore, / questa ne lieva degli anni la squama, / questa ne fa di lunga vita adorni.

2 [Med.] [Vet.] Scaglia di dimensioni variabili che si stacca dalla superficie cutanea, crosta.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 139, pag. 146.2: l'alopitia, çoè una infirmitè che ven al cavo cum squame e brute piage, per le qualle chaçe i cavilli...

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 33, pag. 447.9: E per questo se inçendera in la cóega de quisti che magna queste carne, in li corpi dei quale à humore rie, como è squame o levra o altra brutura, una cosa habele e molesina.

[3] a Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 1, cap. 23-24], pag. 245.4: Quella [[scil. la tigna]] che no(n) si può curare si cognoscie p(er) questi segni, cioè: la codenna sarà spessa, dura, et gitterà molte squame, roderà i peli.

[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 72, pag. 190.12: se abunda fleuma salsa, mecto m(u)lta humiditate, et alcuna fiata sciama secca...

[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 72, pag. 191.22: Dice alcuni ca la scabia è una enfe(r)metate i(n) la cotica dell'animale, la quale la chiama rongnia, alcuni dalla rugositate, p(er)ciò ch(e) à l'ongne ruge, in diverse locora in meççe ap(er)te con asp(er)itate et caza fora scama como scama de pesce...

2.1 Estens. Pelle scagliosa.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 39, pag. 524: Sì me rascà le femene çó del dosso la squama, / çamai de lo so amore no avrai cor ni brama.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 23.39, vol. 2, pag. 393: Già era in ammirar che sì li affama, / per la cagione ancor non manifesta / di lor magrezza e di lor trista squama...

2.2 Fig. Velamento che ottenebra la percezione (di una verità spirituale).

[1] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 12, pag. 72.2: Allora incontanente caddono dagli occhi di Saulo quasi come squame, e vidde lume, e ricevette il battesimo.

[2] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 431.30: Prego Idio che, come egli alluminò il cieco nato, allumini voi e faccia cascare le squame tenebrose da' vostri cuori, come fece cascare quelle di santo Paolo...

[3] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 4, 40-54, pag. 111.23: rifece sano: imperò che li levò le squame dalli occhi che l'avevano fatto cieco e riebbe la vista...

3 Piccola lamina o scaglia di metallo.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 387.22: il quale [[scil. cavallo]] era coverto di pelle, e con isquame di ferro intessuta d'oro, e in similitudine di piuma.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 6.3945, pag. 358: Mercurio fa lo vivo senza squame / E la Luna l'argento, dico, morto.

[u.r. 03.06.2022; doc. parzialm. aggiorn.]