CAGIONE s.f.

0.1 caçon, caçone, caggion, caggione, cagion, cagion', cagïone, cagione, cagioni, cagiune, caigion, caigione, caione, caisgione, caoson, caosone, cascion, cascione, cascioni, casciuni, cascuni, casgion, casgione, casgioni, casion, casion', casione, casioni, casó, casom, cason, casón, casone, casoni, cassom, casson, cassone, casun, casune, casuni, causon, causone, cauxon, caxiom, caxion, caxione, caxionne, caxom, caxon, caxone, caxonne, caxum, caxuni, caysone, caysune, ccasione, ccasone, ccasuni, cchagione, chagion, chagione, chagioni, chagionj, chagone, chascione, chascone, chasconi, chasgione, chasion, chasione, chason, chasone, chaxion, chaxon, chaxone, chaxoni, chaxun, ciasciuni, gaione, kascione, quasion; a: caxoni, chaçon; f: caiscion, caxoim, ccagione, chaxuni, kagione, kagioni.

0.2 Lat. occasio, occasionem (DELI 2 s.v. cagione).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 2.1.

0.4 In testi tosc. e corsi: Doc. fior., c. 1231; Lett. sen., 1253 (2); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Doc. sang., 1269; Doc. prat., 1275; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Lett. lucch., 1295; Doc. pist., 1300-1; Doc. volt., 1322; Doc. cort., 1315-27; Lett. garfagn., 1328/32; Stat. collig., 1345; Doc. amiat., 1363 (2); Doc. cors., 1370.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.); Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1305; Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Giudizio universale, XIV in. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; a Lett. rag., 1312 (4); Doc. moden., 1326; Stat. trent., c. 1340; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Stat. ver., 1352; Poes. an. padov., p. 1369; Doc. padov., c. 1371; a Doc. ravenn., 1372; a Codice dei beccai, 1385 (ferr.); Stat. bellun., 1386 (3).

In testi mediani e merid.: Ranierivolg., XIII pm. (viterb.); St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. tod., 1305 (?); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Doc. perug., 1326; Stat. assis., 1329; Doc. orviet., 1334; Doc. ancon., 1345; Stat. castell., XIV pm.; Doc. orviet., 1339-68, [1353]; Stat. eugub., 1368-a. 1378; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Le forme causone e caosone, documentate nel corpus solo in testi ven. e in Doc. udin., 1354, potrebbero doversi a interferenza con causa.

Un es. masch. sembra ricorrere in Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 547.22: «per alcuno cagione nè modo». Potrebbe tuttavia trattarsi di un caso di attrazione da modo o dalla contigua sequenza «alcuno soldo nè salario per alcuno tempo».

Locuz. e fras. a cagione 2.1.9; a cagione che 2.1.3; a cagione di 2.1.1, 3.5.1; accidentale cagione 2.2.9; alla cagione di 3.5.1; avere cagione 2.1.5, 3.1.1; cagione accidentale 2.2.9; cagione agente 2.2.13; cagione calda 2.3.1; cagione civile 3.6.1; cagione con mezzo 2.2.16; cagione da entro 2.2.18; cagione da fuori 2.2.19; cagione dentro 2.2.18; cagione di fuori 2.2.19; cagione di necessità 2.2.8; cagione di ogni male 2.1.12; cagione di tutti i mali 2.1.12; cagione efficiente 2.2.4; cagione e modo 2.1.17; cagione e principio 2.2.1; cagione estrinseca 2.2.19; cagione finale 2.2.5; cagione formale 2.2.6; cagione fredda 2.3.2; cagione induttiva 2.2.12; cagione intrinseca 2.2.18; cagione lecita 2.1.13; cagione materiale 2.2.7; cagione mediata 2.2.16; cagione motiva 2.2.10; cagione naturale 2.2.17; cagione per accidente 2.2.9; cagione prima 2.2.2; cagione prossima 2.2.14; cagione prossimana 2.2.14; cagione seconda 2.2.3; cagione senza mezzo 2.2.15; cagione strumentale 2.2.11; calda cagione 2.3.1; cercare cagione 3.2.1, 3.3.1; cherere cagione 3.2.1, 3.3.1; cogliere cagione 3.2.1;con cagione 2.1.9; contro cagione 2.1.10; dare cagione 2.1.6, 3.3.2; dare la cagione 3.3.2; domandare cagione 2.1.7; donare cagione 2.1.6; essere cagione 2.1.4; fredda cagione 2.3.2; giusta cagione 2.1.13; grande cagione 2.1.15; guardare cagione 3.2.1;immediata cagione 2.2.15; lieve cagione 2.1.14; movente cagione 2.2.10; necessaria cagione 2.2.8; non senza cagione 2.1.8; per cagione 1, 2.1.9; per cagione che 2.1.2; per cagione di 2.1; 2.1.1; per cagione legittima 2.1.9; per diritta cagione 2.1.9; per giusta cagione 2.1.9; per legittima cagione 2.1.9; per nessuna cagione 2.1.11; per nulla cagione 2.1.11; piccina cagione 2.1.14; picciola cagione 2.1.14; piccola cagione 2.1.14; prima cagione 2.2.2; principio e cagione 2.2.1; rimuovere ogni cagione 3.3.3; rimuovere tutte le cagioni 3.3.3; seconda cagione 2.2.3; secondaria cagione 2.2.3; senza cagione 2.1.8; sinoca cagione 2.3.3; sotto cagione di 3.2.2; trovare cagione 3.2.1, 3.3.1; trovare la cagione 3.3.1; vile cagione 2.1.14.

0.7 1 Circostanza favorevole al verificarsi di un evento o al compiersi di un'azione. 2 Ciò che determina un effetto; ciò che costituisce l'origine o la motivazione di qsa. 2.1 Locuz. prep. Per cagione di: a causa di; in virtù di. 2.2 [Filos.] Principio operatore e giustificativo della vita, del movimento e di tutto ciò che accade nel mondo; principio razionale cui si conforma l'ordine o la disposizione delle cose. 2.3 Causa fisiologica che determina l'insorgere di una malattia in un organismo animale o vegetale. 2.4 Obiettivo in vista del quale si prende un'iniziativa o si compie un'azione; scopo. 3 Responsabilità di effetti negativi attribuita a qno; colpa. 3.1 Capo d'accusa rivolto contro qno. Estens. Rimprovero, rimbrotto. 3.2 Motivazione falsa o infondata addotta con l'intento di nuocere a qno o per giustificare un comportamento contrario alle leggi o alle consuetudini. 3.3 Motivazione addotta come giustificazione. 3.4 [Con rif. a una controversia, spec. giuridica:] motivazione a favore o contro una delle parti; argomento (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 3.5 Obiettivo o interesse perseguito da una parte. 3.6 Controversia (spec. giuridica) sorta fra due o più parti intorno a una questione. Estens. Questione oggetto di una disputa. 4 Facoltà di stabilire connessioni logiche tra le idee, lo stesso che ragione? 4.1 Proprietà, facoltà di un organismo? 5 [Per prob. errore di trad.].

0.8 Marco Maggiore 17.03.2016.

1 Circostanza favorevole al verificarsi di un evento o al compiersi di un'azione.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 238.29: E quando venne Loculus sopre Tigrane, una parte de l'oste lassao co li navi in mare, ke Matridates non potessi fugire. E Matridates trovao casone e fugio et renovao l'oste encontra de li romani... || Cfr. lat.: «inuenta occasione fugit ».

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 199.15: A cui non si puote credere nonn ha cascione di parlare, ché la fede de le parole li è tolta e ogne autoritade di parlare.

[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 26, pag. 142.24: Cagione più suole atare in battaglia che forza. || Cfr. Veg., Mil., III, 26, 6: «Occasio in bello amplius solet iuuare quam uirtus».

[4] Lett. sen., 1294, pag. 66.22: E divisaste che avevate messo Ghuccio alla schuola, e che credevate che sarebe bene di lui e di chompagnia. A Dio piacia che così sia, ma io il dubito: per ciò ch' elli avarà più chascione di bazichare choi frati.

[5] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 9, cap. 6, par. 2, pag. 175.10: Quando dalla contraria parte c'è mossa quistione, è grandissima cagione d'apparare.

[6] Poes. an. mant., XIII/XIV (2), 20, pag. 787: Li don[i] che so' inamorati / non deça guardarcason; / poy che lo tempo se pon / de darve solaç e deport, / bene serïa grant tor[t] / se stesev in casa reclosa.

[7] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 1, pag. 8.3: E quando alcuna volta le sue compagne o alcuna dell' ancelle giucando co llei e seguitandola sempre, ella si dirizzava correndo verso la cappella, acciò che così giucando avesse cagione d' intrare nella chiesa...

[8] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 5, pag. 609.34: egli non lavorava punto, ma mille volte il dì ora alla finestra, ora alla porta e ora nella corte correva per veder costei, la quale [[...]] molto bene ne gli dava cagione.

[9] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 4, 1-18, pag. 78.34: In questi 6 ternari lo nostro autore, presa cagione de la materia, solve uno dubbio che ebbeno certi filosofi...

[10] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 173, pag. 249.17: Et cusì si conveni fugiri la casuni di lu peccatu, comu est parlari privatamenti cum fimini et in locu suspitusu et sulu cum sola, kì quistu dà spissu casuni di peccari quandu l'omu ha tempu et locu...

- Locuz. avv. Per cagione: per caso, per avventura.

[11] Stat. gen., 1340, pag. 11.7: et se per caxon avegnisse che alcun de la ditta Confraria no fosse a la terra per poerge vegnir, elo sea integnuo, lo primier che ello verrà a la Confraria, ello debia pagà la soa candera a lo prior cossì como fan li atri...

2 Ciò che determina un effetto; ciò che costituisce l'origine o la motivazione di qsa. || Anche in combinazione con causa o materia.

[1] Doc. fior., c. 1231, pag. 6.18: (Et) anke fece una co(n)p(er)a di lib. CXXX e tolse p(er) quella cascione lib. CCXXIIIJ.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 7.7: La cagione per che questo libro è fatto si è cotale, che questo Brunetto Latino, per cagione della guerra la quale fue tralle parti di Firenze, fue isbandito della terra...

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 45, pag. 147.8: Unde disse Seneca: le ricchezze son cagion di male, non perch' elle facciano nulla cosa, ma imperciò che ella provoca ei malfattori.

[4] Doc. sang., 1269, pag. 421.21: Questi sono li denari ch'ebe Arrigo Beni(n)te(n)de da Iacomo Guelfi camarlingo del comune tra più volte p(er) pagare nelle spie che si mandano p(er) lo comune [[...]]. Ebe v lib. ( e) iiij s. dal d[i]cto Iacomo p(er) più volte p(er) la dicta cagione.

[5] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 150.15: Et eu me laimento, e la caoson dela mea laimentança sì è molto iusta, cumçoseacaosaké nesuna abundança de conseglo sea a mi.

[6] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 795, pag. 267: Vezando ke la baira planzeva e igramiva, / Demanda la cason per que ella è strimidha, / E ella ghe recuita tuta la feronia.

[7] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 8, pag. 128.16: E quando la casione del teremoto fosse forte, la quale casione è sotto terra, potarea getare la terra sù e fare lo monte...

[8] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 28: Et certo lo (con)siglio mutare si può p(er) molte cagione.

[9] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 8 parr. 4-6.2, pag. 27: Piangete, amanti, poi che piange Amore, / udendo qual cagion lui fa plorare.

[10] Lett. lucch., 1295, pag. 11.21: Di che noi i(n) delli nostri animi de semo molto dolliosi che p(er)ché mal tenpo sia possa venuto, p(er) quella chagione vollia i(n)gha(n)nare (e) tenere lo nostro...

[11] Poes. an. urbin., XIII, 30.15, pag. 605: Si ppensava la mia cunditïone / e la Sua benvoglença, / tucto m'era materïa e casone / d'averLo in reverença...

[12] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 411, pag. 23: Ke el m'è grande menemança / Che tu vòi ronpro nostra usança, / E questa sì è la caxon / Che te fi' meter en preson...

[13] Doc. pist., 1300-1, pag. 216.19: Diedi a Gherardino s(oprascric)to, p(er) lui a Va(n)ni Se(n)si, dì s(oprascric)to, s. x p(er) la s(oprascric)ta chagione [[scil. per pietre]].

[14] Stat. tod., 1305 (?), pag. 283.8: l'usura enfra gli fidigli christiani ène vetata dal nostro Segnore Dio e ancho dalla Sancta Ecclesia e [ène] una grande casione de menare l'aneme ad perpetuale danpnatione...

[15] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 92, pag. 433.31: Questa scusa avrebber tutti quanti, e però tutti quanti ne sono colpevoli, ma bene più uno ch'un altro; chi cci va prima è chi cci è più cagione.

[16] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 249, pag. 63: con ço fos consa k'eo [non] aveso / per algun tempo nesun pecà comesso, / mo solamentre per vostra caxon / eo portai questa gran passion...

[17] a Lett. rag., 1312 (4), pag. 85.31: E s'ello no(n) avissy stado 'l defeto che quilli chi my dé dar, eu infina mo chrediria ave(r) pagado tuto, e quist'è la chaço(n) ch'eu no(n) poti a lluy setesfar.

[18] Stat. assis., 1329, cap. 3, pag. 165.35: E niuno ce remangha che no comuneche sença lecientia del priore e cagione legetema, la quale cagione, se è legetema, se giudeche per lo visitatore...

[19] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 12, pag. 54.36: Doncha, chom'è dichio, la tentacion non è la caxon de la nostra ruina, ma la pocha stabilitae e lo pocho cognossimento et croitae d'annimo...

[20] Stat. castell., XIV pm., pag. 211.7: Ma da la festa de tucti li santi fine a Pasca maiure, el mercordì, e 'l venardì degiunare debbia ciascuno et li altri degiuni ordenati da la ghyesa et quelli degiuni li quali comendassaro li ovescovi per alcuna caigione.

[21] Stat. pis., 1322-51, cap. 14, pag. 493.13: s'ellino, u alcuno di loro, in del dicto u per lo dicto loro officio, u sua administragione, acto u facto, cagione u causa, ànno facto u vero commesso dolo, fraude, malitia u negligentia...

[22] Doc. amiat., 1363 (2), pag. 91.14: It. lassa a s(an)c(t)o Lonardo p(er) comperare overo caliscie overo pianeta come a santesi pa(r)rà. It. sei fiorini d'oro p(er) la detta cagione.

[23] Giov. Pinciardi, Ricord., 1362-69 (ssep./fior.), 5 [1369], pag. 366.18: Ed è vero che Cristofano di ser Gianni non volea dare la parola alle sopradette conpere di che per questa chagione se ne feciaro parecchie conpere in parecchi dì...

[24] Doc. cors., 1370, 22, pag. 28.2: La quale donacione io te constituisso dona et facerisse sì che per me né per mea caxone homo veruno no se ge possa tornare né officialo et che tu, como cosse tue, tu le possi defemdere...

[25] a Codice dei beccai, 1385 (ferr.), Statuti, pag. 241.17: Ancora mo' che se per alguna caxon che spetesse overe pertignisse a l'arte de la becharia - çoè per chasone de becharia overe de compagnia intro i bechari <de la cità> e i bechari de la contrà [[...]] adevegnisse alguna questione overe controversione pecuniaria...

[26] Stat. bellun., 1386 (3), pag. 56.28: Ancora che alguna persona o maschio o femena de qual condicion se sia non ardischa né presuma per alguna cason, via over forma alguna, moneda d'ariento del segnor nostro [[...]] svolçonare, funder, né desfare...

[27] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 13, pag. 139.5: Adunqua, intendano qua li ligituri e li audituri de questa ystoria quanto foy leya la caysune e quanto foy debele la raysune per le quale foro muorti tanta ri...

[28] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 181, pag. 449.38: Per qual cagione è la Puglia nello stato ch'ella è, e la Cicilia?

[29] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 97, pag. 210.24: Advene alcuna volta ch(e) li testicoli di lu c. p(er) diverse casciuni s'emfla, la q(u)al cosa è assai p(er)icolosa...

- [In espressioni proverbiali].

[30] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 30, pag. 102.22: perciò che cessante la cagione, de' cessare l'effetto...

[31] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 26, pag. 264.11: perçò che cesando la caxom cessa l'efecto...

[32] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 189.21: Tolta, dunque, la cagione di compiere l'amore, a ragione cessa il suo effetto.

[33] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 13, pag. 91v.11: Et cessate le cagioni onde l'amistadi sono generate e nutrite, cessano l'amistadi.

[34] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 11, pag. 202.18: da che sapea male usare le sue ricchezze, commettea con esse molti peccati; onde tolta la cagione, tolto è l'effetto: sicchè si dovrebe allegrare di non potere più peccare...

[35] Poes. an. perug., c. 1350, 590, pag. 31: questo ve sia l'ultimo amastramento: / remossa la cagione cessa l'effecto.

2.1 Locuz. prep. Per cagione di: a causa di; in virtù di.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 129, pag. 528: E per cason d'Embrisia, leçemo et est'a mente, / ociso fo Achile, lo nobele e sacente...

[2] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 16 (62), pag. 242.7: (e) speciale m(en)te a noi clerici [[...]] no è licito intendere ad avaricia p(er) caxone d'alcuno guadagno, façando al nostro p(ro)ximo quello che no voravemo ch'altro fesse a noi.

[3] Ranieri volg., XIII pm. (viterb.), pag. 228.12: E sopra çò tu, ser Petru, al quale la decta cosa deve essare restituita p(er) casone dela fide commessa, se la conditione dela fede commessa smenovennisse, a q(ue)sta vendita sì co(n)senti...

[4] Doc. prat., 1275, pag. 506.25: Burnetto Allachieri p(er) chagioni di denari ch'elli adoma(n)dava al chomune di Prato, (e) aveane rapresagla sopra questo chomune, poscia sì ne fece cho(n)cio cho(n) questo chomune, lib. xij.

[5] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 1: ma questi cinque exe(m)pli di sopra posti p(er) cagione di brevità ti vastino.

[6] Doc. venez., 1305, pag. 39.7: de sti dr. no tochò nie(n)te a ser Iohannes Laretenuus per chasone deli soi grisi [[scil. panni grigi]] malediti.

[7] Doc. moden., 1326, pag. 13.1: chadauno de nue in tuto semmo contenti et confessi avere abiuto e recevuto et a nue interamente essere dae e numerà in deposito e per chaxone de deposito da Ghydino [[...]] libr. sexanta de m....

[8] Doc. cort., 1315-27, pag. 37.4: e carta n'è per mano de Lippo not. Ceccho de Giovanni da Fonteghebola dea dare vij staia de grano per casgione de fitto d'uno peçço de terra...

[9] Doc. orviet., 1334, docum. 28 luglio, pag. 174.9: Ancho che i detti signori debiano fare guerra de la loro terra co le loro persone, famiglie e fideli contra il Conte Guido da Roma de' figliuoli d' Orso e contra ogni altra persona la qual bisognasse per cascione de la detta guerra...

[10] Doc. orviet., 1339-68, [1353], pag. 128.28: sichome apare la rifita(n)ça p(er) manu di s(er) Farolfu [[...]], di questa qualtità scritta di sopre, e gieneralme[n]tte di qualunque chosa potessero adimandare p(er) chascione di piscione diechie [sic] questu dì, a dì XXVIII di iungniu.

[11] a Doc. ven./salent., 1361 (4), pag. 321.14: soto pena de om(n)e da(m)pno et int(er)esse et spese che alguno soste(n)gnisse et havesse p(er) chason d(e) alguno choma(n)dame(n)to ch'el fesse vignir(e) sovra alguno de Ragusa...

[12] Doc. padov., c. 1371, pag. 33.14: it(em) devea dare a madona Beatrixe moiere che fo d(e) maistro Peci(n) merescalcho, lbr. XVIJ p(er) caxo(n) d(e) una veça d(e) vino che ge ve(n)dé Be(r)tolamio, e sì receve i dinari...

[13] a Doc. ravenn., 1372, pag. 453.1: i quali beni en(n)o a mi Zanollo Siga p(re)d(i)c(t)o i(n) sollido obligadi, p(er) vigore (et) p(er) casone d(e) la ca(r)ta (et) del debito i(nfrascrip)to, sì como q(ui) de socto se declara.

[14] Stat. eugub., 1368-a. 1378, pag. 282.18: Ch'i capetani de la dicta arte possano conossciare de le cagione et per cagione de la dicta arte p(er)fine em quantità de X llr. emfra li omini de l'arte p(re)dicta e dei dy` che se deggono remectare.

2.1.1 Locuz. prep. A / per cagione di: allo scopo di.

[1] Lett. sen., 1253 (2), pag. 205.6: (E) stando ine in Peroscia, il deto giovidì a sera sì ci gionsero a[n]basci[a]dori di Radicofano c'andavano a d(omi)no papa a cascione dela p(re)da che tolta l'avete.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 4, pag. 8.24: e questo loco del cielo, a cascione de le bilance che so' ine, potaremolo chiamare loco de iustizia e de santità.

[3] Lett. lucch., 1295 (2), pag. 18.8: Ora novellame(n)te a chagione della pace del rei Charlo a quello di Ragona cho(n)vene che -l p(a)p(a) vi metta grande teçoro p(er) darli a quello di Raghona...

[4] Stat. sen., 1298, dist. 3, cap. 11 rubr., pag. 234.15: Che neuno conciatore debbia comprare alcuno panno per cagione di rivéndare.

[5] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 240.2: Conrado re, fyo de Federico, siando morto so pare, vene in Pulgia per mare, per caxon de tuor el regno de Sicilia...

[6] Stat. pis., 1304, cap. 69, pag. 717.35: Et catuno conciatore sia tenuto di vedere li panni quando li tirano, se avesse roctura nulla, u mendatura, a cascione de lo gualcheraio...

[7] Stat. sen., 1305, cap. 5 rubr., pag. 9.3: Che ciascuno frate sia tenuto di portare a lato uno coltellino senza pònta per casione di talliare el pane a sè e a li infermi, e altre cose da mangiare.

[8] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 170.3: ele [[scil. le Amazzoni]] elezé marì a si de la zent de Fenitima per caxon d'avir fioy...

[9] Doc. venez., 1311 (4), pag. 82.21: lo testamento de ser Iacomin no fo mè co(n)plido [a] cason de ser Pero de Sali che demandava torto...

[10] Lett. pis., 1319, 2, pag. 385.4: Sappiate che mo(n)na Andrea è venuta a pPisa p(er) chagione di dimandare la meità di queste chase, che voi ciò è l'ordine posede...

[11] Doc. perug., 1326, pag. 23.2: e vuole essere ella dicta torre II volte e II terrate e II porte l'una cadetoia e l'altra opretoia per cagione d'uscire dela rocca e 'ntrare ello castello...

[12] Doc. ancon., 1345, pag. 235.20: tucti li altri Venitiani li quali possono navigare [[...]] con sale o frumento overo con altro de le predicte cose per cagione de condurlo a la ciptà de Venegia...

[13] Stat. ver., 1352, pag. 299.10: It(em) che neguna p(er)so(n)a [[...]] onso né dibia moltiçaro né lavoraro alguna pello de alguna (con)dition [[...]] p(er) caxon de revendro sença liçencia del gastaldo e de l'arto...

[14] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Tb 6, vol. 4, pag. 516.15: E passata la terza notte, riceverai la polzella con timore di Dio, più per cagione d'acquistare figliuoli che per diletto carnale...

2.1.2 Locuz. cong. Per cagione che: perché (per introdurre una causale).

[1] Doc. sen., 1281-82, pag. 96.21: questo feci per cagione che li * * * * * * [pro]misero di darmene la mia parte et mel negharo...

[2] a Doc. venez., 1284 (2), pag. 17.36: e ser M[[arco]] r[[ispose]] a ser N[[icholò]] k'elo no(n) volea andar a Pixa p(er) caxon dele sovradite novelle e p(er) caxon k'elo savea manefestamentre [[...]] ke li Çenoexi avea preso la soa nave...

[3] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 98, pag. 234.11: tante fosse quante sono et essere poterebbino in argentiera là dove lo decto nostro Segnore à parte o avere poterebbe, si perdino per cagione che lle persone ànno paura, se le pigliasseno, non essere franchi, li quali fosse per la predicta cagioni non si ripighiano.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 6, cap. 38, vol. 1, pag. 269.3: I maladetti nomi di parte guelfa e ghibellina si dice che ssi criarono prima in Alamagna, per cagione che due grandi baroni di là aveano guerra insieme...

2.1.3 Locuz. cong. A cagione che: poiché; perché (per introdurre una causale).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 2, pag. 75.22: e la figura del sagittario, a cascione ch'ella è composta de figura d'omo, è più nobele de la figura del pesce...

[2] Compagnetto da Prato (ed. Contini), XIII (tosc.), 21, pag. 165: Mio amor mi mette a ragione: / dice s'io l'amo a cor fino, / però che m'ab[b]e a cascione / ch'era nel male dimino.

[3] Lett. lucch., 1300 (4), pag. 98.19: Sappiate che a chagione che mess(er) lo vesscovo di Pistoia co(n)venia andare a chorte d(e)l p(a)p(a) sì ma(n)doe p(er) noi che lli andassemo a parlare anti ch'elli andasse...

[4] Lio Mazor, Appendice 1312 (venez.), pag. 47.13: domandà perquè fo sta questiun, dis ch' el fo a casun che lo barber et Çan d' Autin aveva toleto 1 cortel de vagina a Pelegrin et avevalo enpegnà...

2.1.4 Locuz. verb. Essere cagione (di qsa): lo stesso che causare (qsa).

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 6, pag. 94.12: sì ke in processo de tempo è cascioni per l'apertione dei pori (et) de l'arçente caldo de deradare (et) cadere ei capelli...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 17.99, vol. 2, pag. 290: Mentre ch'elli [[scil. l'amore d'animo]] è nel primo ben [[scil. Dio]] diretto, / e ne' secondi sé stesso misura, / esser non può cagion di mal diletto...

[3] Paolo dell'Aquila, XIV u.q. (napol.>sett.), 5.52, pag. 102: e ciò ch'avesse decto, o male o bene, / sempre fosse cagion di magior pene.

2.1.5 Locuz. verb. Avere cagione: avere validi motivi (per compiere una det. azione).

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 149, vol. 2, pag. 69.23: statuimo et ordiniamo che tutti li uomini di val di Strove [[...]] debiano far fare molina secche, sì che cagione non abiano d'andare a le molina poste fuore de la giurisditione di Siena.

[2] Poes. an. sic., 1354 (?), 100, pag. 26: fachendu mal, pur cridinu - avir chascun caxuni.

2.1.6 Locuz. verb. Dare, donare cagione: fornire la motivazione o il pretesto (per il prodursi di un fatto o di un'azione).

[1] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 47.6, pag. 557: Nel profferer, che cade 'n barbarismo, / difetto di saver ti cagione; / e come far poteresti un sofismo / per silabate carte, fra Guittone?

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 86.2: abito orgoglioso non impetra niente verso Dio, e dona cagione di male giudicare di quelli, o di quella che 'l porta.

[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 47, pag. 322.31: i segreti mormorii mi danno cagione di dubitare.

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 4, pag. 15.2: acciò che cagione non si desse di combattimento a coloro, li quali ciò cercavano...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 23, pag. 213.28: Que aio io fatto? Per que tanto detoperio me se fao? Vedi como date cascione voi Romani che llo patre santo venga a Roma!

2.1.7 Locuz. verb. Domandare cagione: cercare di ottenere spiegazioni (circa un fatto, un'azione).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 26, pag. 282.6: E non domandare cagione d'ognie cosa al tuo amico, però che dice 'l Savio: che chi domanda cagioni vuolsi partire dall'amico; e d'ogni tempo serrai vituperevole.

[2] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 384.18: E tu, il quale cerchi e domandi cagione del finito amore, e ridie molte cose lamentevoli de la tua donna; cessa di compiagnerti e così, tacendo, ti vendicherai meglio...

[3] Colori rettorici, XIV m. (fior.), pag. 22.4: Rationatio: questo colore si dimostra quando parlando altrui, tu domandi ragione a te medesimo di quello che tu dì, e domandi cagione spesse volte delle parole, e tu medesimo rispondi.

2.1.8 Locuz. avv. Senza cagione: senza un valido motivo. Estens. In maniera arbitraria e iniqua, lo stesso che ingiustamente.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 436, pag. 577: S'avar om à riqeça, sì l'à contra rasone, / con' l'om qe çeta via l'aver sença casone.

[2] Giac. Pugliese, Rime (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 4.16, pag. 188: Se mi 'ntendesse, a non cruciare / lo mio diritto senza cascione, / inanzi voglio ben confessare / ch'agia torto de la mia rascione.

[3] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 243.28: Enperçoké [[Tigrane]] sse revellao sença casone, [[Ponpeio]] Tulçeli Syriam e Fenicem e Offonem...

[4] Poes. an. bologn., a. 1301, 17, pag. 32, col. 2: E lo çeloso è pien de çelosia: / sença chason bate la dona mia!

[5] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 9.176, pag. 87: et in quel giorno non volse Pilato / mangiar né ber, perch'avea sententiato / sença cagion Gesù, di Dio figliuolo.

[6] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 184, pag. 45: et [[lo fillio de Deo]] l'ordenamento sapendo / k'era da li Iuderi facto, / ke dovea essere atrassiato, / preso e traduto e morto / sença nulla caigione, a torto, / li suoi discepoli kiamòne...

[7] Maramauro, c. 1360/70 (napol.>sett.), 3.8, pag. 88: e maledico quello dolce inganno / che fact'avete a me senza cagione...

- Locuz. avv. Non senza cagione: per un valido motivo.

[8] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 43.2: Or è vero che anticamente per nescietà delli uomini furon mosse tre quistioni delle quali dubitavano, e non senza cagione, però che sopr' esse tre questioni si girano tutte le scienzie.

[9] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 43, pag. 236.8: «Lo giudice no(n) sança cagione coltello porta, k'elli dee essere ve(n)dicatore dele cose mal fatte in ira».

[10] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 7, pag. 178.12: Adunque, caro marito, non senza cagione miseramente m' attristo.

2.1.9 Locuz. avv. A, con, per cagione: per ragioni valide; con motivazioni legittime.

[1] Stat. sen., c. 1318, cap. 56 rubr., pag. 62.17: Che li frati del detto Ospitale fuore de la cità de Siena senza licenzia del rectore o vero del suo vicario non vadano, se non con cagione.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 27.268, pag. 184: poniàn che per avenimento / Ello s'adiri co· llei tal fiata, / O a cagione over sanza cagione...

[3] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. I, pag. 485.7: Li Parti fi vençudi per cason e firà vinti per arme; lo mo duse açonçerà le richeçe d'Oriente ad Ytalia.

- Per giusta / diritta / legittima cagione, per cagione legittima: a buon diritto.

[4] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 38, pag. 128.15: Dico che nel mondo non si fa neuna cosa sanza cagione, nè non si reggie 'l mondo per advenimento, secondo che disse Cassiodero; et perciò credo, che Dio iusto, per giusta cagione, ti [lasciò adovenire] questo fatto.

[5] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 31, vol. 3, pag. 336.1: Se alcuno ti riprende per diritta cagione, e sappi ch'egli lo fa per tuo prode.

[6] Stat. pist., 1313, cap. 30, pag. 193.19: E se ' ditti preti le ditte messe non dicessero, [[...]] li ditti operari siano tenuti di ritenere a quello cotale prete [[...]], p(er) ciascheduna volta, del suo salaro s(soldi) v, [[...]] salvo se no fossero inpediti p(er) legittima casgione, della quale cagione, overo inpedimento, sia in p(ro)vedimento de' ditti operari.

[7] Stat. collig., 1345, cap. 15, pag. 16.19: E se -· rectore fusse assente o fusse d'infermità o per alcuna cagione legiptima impedito, due de' consiglieri del consiglo dela decta arte più prossimani ala boctigha del rectore possano [[...]] fare fare le decte richieste sì come -· rectore...

2.1.10 Locuz. avv. Contro cagione: in modo illegittimo.

[1] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 6, 22-33, pag. 167.1: Reddite ergo quae sunt Caesaris Caesari, et quae sunt Dei Deo; dunqua contra cagione fa chi sel piglia di sua attorità, e chi lo disobedisce.

2.1.11 Per nulla / nessuna cagione: per nessun motivo. Estens. In alcun modo, lo stesso che affatto.

[1] Poes. an. fior., XIII sm., 49, pag. 16: Da te non sia lontano per nulla chagione, / techo sia congiunto di perfetto amore...

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 46.6, pag. 94: Donna, tua lezione / Sie certa ch'ella m'è poco valuta, / Perciò ch'i' no· ll'ò punto ritenuta, / Ché no· mi piace per nulla cagione...

[3] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 87, pag. 182.19: Se voi trovate T., uccidetelo incontanente e nnon lasciate per nessuna cagione.

[4] Doc. volt., 1322, 6, pag. 17.15: consiglio così che costoro né nessuno altro Ghibellino non possano per nessuna cagione ire né stare per la ciptà di nocte, né con arme né sença arme, fuore de' loro alberghi...

2.1.12 Cagione di tutti i mali / di ogni male.

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 32, pag. 240.13: Et lo peccato del primo homo fue cagionedi tutti li altri mali et però per quello fue crocifixo...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 6.99, vol. 3, pag. 95: Omai puoi giudicar di quei cotali / ch'io accusai di sopra e di lor falli, / che son cagiondi tutti vostri mali.

[3] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, cap. 11, vol. 2, pag. 16.30: e quelli ch'erano dolenti [[...]] erano in punto di vendicare il loro duolo [publico e privato] sopra i due ch'elli avevano citati. Però che in Sergio e in Virginio era la cagione di tutti i mali...

[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 8, pag. 24.29: questi fu colui il quale essere dovea principio e cagione d'ogni mio male e, come io spero, di dannosa morte.

[5] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1376] 19, pag. 306.12: come lo stare e perseverare in cella, overo in casa, è cagione di tutti i beni, così l'andare attorno è cagionedi tutti i mali.

2.1.13 Giusta cagione, cagione lecita: motivazione valida, fondata e giustificabile.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 230, pag. 569: Lo mat om en lo riso sì adalça le vos<e>, / però fi cognosudo, no 's pò tenir ascos<o>; / e 'l savio se 'n reten, guarda luog e sasone, / né no lo farà rire se no iusta casone.

[2] Stat. trent., c. 1340, cap. 49, pag. 40.27: It. sì statuemo e sì ordenemo che çaschuno fradel, o seror, sì deba venir a render honor ay corpi dey nostri fradey, osian seror, quando ey moro, e se y no ge venisse che y deba pagar III onçe de çera per caschuna fiata, che y falasse, no abiando iusta cason.

[3] A. Pucci, Noie, a. 1388 (fior.), 167, pag. 12: A noia m'è chi favela servendo, / se no lo inducie licitta chagione; / e s' al chiamar non risponde corendo.

2.1.14 Piccola, piccina, picciola, lieve, vile cagione: motivazione trascurabile o inadeguata a giustificare un'azione o un fatto, lo stesso che pretesto.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 20, pag. 343.11: picciola cagione nuoce, e lo savio schifa le cose ke debbono nuocere.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De falsis excusationibus, 196, pag. 183: Ma per aguadhaniar divin possessïon, / Li ben del paradiso k'amenüir no 's pon, / No vol portar incarego ni tribulatïon, / Ma tost se scandaliza per pizena cason.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 4, pag. 439.23: Poco tempo passato trentacinque senatori, e trecento cavalieri di Roma tutti insieme per piccola cagione fece uccidere...

[4] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 19, pag. 244.12: O, chome vil cagione, e come parva, Singnior, tolle me padre e amico!

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 128.11, pag. 174: Vedi, segnor cortese, / di che lievi cagion' che crudel guerra...

2.1.15 Grande cagione: motivazione di notevole importanza, pienamente adeguata a giustificare un'azione o un fatto.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 9, pag. 104.25: nè mattamente, ma con grande cagione nella battaglia pubblica si menino a combattere contra i nemici...

[2] Stat. fior., 1280-98, par. 59, pag. 68.29: E siano tenuti al postutto, i capitani e' chamarlinghi, di seder personalmente al dicto descho [[...]], e non partirsene infino che la messa maggio nonn è inprima detta, se non fosse per alcuna gran chagione...

[3] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 44.33: E quelli disse: «Per la maggior cagione ch' abbia il mundo, fate che così sia tosto, per Dio».

[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.167, pag. 158: Ma cossì como la meisina, / chi è preciosa e fina, / a l'omo sempre no se dà, / se no quando besogno fa; / cossì zurar no se covém / se gram caxom no se g'etrevém...

2.1.16 [Unito a ragione].

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 133.21: «Io lo feci a ragione perciò ch'ella uccise il mio padre», sì mantiene la sua causa e vale la sua difensa, mostrando la ragione e la cagione perch'elli fece il matricidio.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 23, pag. 246.25: e cum ciò sia cosa che 'l mondo sia fondato tutto en rascioni e 'n cascioni, de questo li dovemo trovare la rascione e la cascione.

[3] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 182.28: O chi vi move a cosa tanto diversa? Ditelmi, se vi piacie, in vostra iscuza; ché natura nè leggie nè alcuno uzo bono nè ragione nè cagione, pro nè honore vostro nè gaudio vedere ci so.

[4] Lett. lucch., 1298 (2), pag. 77.8: sì che p(er) tutte ragioni (e) chagioni p(er) noi fae che pure p(ro)chacciate di riaverli p(er) qualunqua via (e) modo voi potete...

[5] Stat. sen., 1298, dist. 2, cap. 18, pag. 213.24: sien constrecte le parti [[...]] d'eleggere due arbitri [[...]] et in essi compromettere d'ogne et sopr' ogne lite et questione o vero richiamo el quale fusse [[...]] enfra loro, per qualunque ragione o vero cagione.

[6] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 32, pag. 271.8: Sì como grande raxom e caxom à lo noclero de regraciare lo nostro segnore Deo quando per prosperità de tempo è arivato a bom porto...

[7] Lett. garfagn., 1328/32, pag. 258.17: èmi molto caro che Orsina vengna ad vedere noi, poi che noi no(n) avemo bondade de venire ad lei, ma ella àe più ragione (e) caxone d(e) venire quassuso, p(er)ché ella v'àe molti parenti (e) amici...

[8] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 45, col. 2.44: Non dunque senza ragione e cagione si dice che l'anima è privata d'ogni bene quando è privata d'amore...

2.1.17 Cagione e modo.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 8 rubr., pag. 127.1: De la cascione e de lo modo de la generazione de li monti e de la loro corruzione.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 45: e sovenire ala tenpesta (et) ala necessità in qualu(n)qua modo (et) p(er) qualu(n)qua cagione [...].

[3] Lett. lucch., 1298 (2), pag. 74.19: (e) bene avemo i(n)teso (e) lo modo (e) la chagione chome lo facea...

[4] Stat. sen., 1298, dist. 2, cap. 7, pag. 206.8: Et non si possa nè debbia dare copia di quella carta, o vero alcuna esceptione d'esso convento ammettere in alcuno modo o vero cagione...

[5] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 550, pag. 869: Va', s'el te piace, deschiarace el core, / dice tuto 'l modo e la caxone / chom' questa cosa pò eser a perficione / d'averne honore».

[6] Stat. fior., c. 1324, cap. 33, pag. 67.29: neuno popolare de la città o del contado di Firenze per alcuno modo overo cagione ardisca o presummi d'andare overo trarre, essere o stare con arme overo sanza arme a casa d' alcuno nobile o grande de la città di Firenze...

2.1.18 [Prov.].

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 5: al'avaro no(n) viene meno cagione di negare...

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 26, cap. 1, par. 9, pag. 415.2: L'avaro egli medesimo è cagione della miseria sua.

[3] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 4, pag. 86.17: Cagione di disdire non manca mai all'avaro.

2.2 [Filos.] Principio operatore e giustificativo della vita, del movimento e di tutto ciò che accade nel mondo; principio razionale cui si conforma l'ordine o la disposizione delle cose. || Anche in combinazione con principio e in contrapposizione con effetto.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 38, pag. 127.6: La [[cagione]] remota fu Dio, ch'è cagione che fa tutte le cagioni, e per lo qual si fanno tutte le cose...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 1, pag. 4.6: Ed è una laida cosa a l'abetatore de la casa de non sapere co' ella è fatta, [[...]]; anco de non conósciare lo tetto, né le pareti, né 'l pavimento, né le cascioni del legname ch'è posto per le membra de la casa, ch'è ordenato qua e là per èssare più savio, e a ciò che la bontà de l'artifice de la casa se possa laudare.

[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 40, pag. 183.20: per fermo dobbiamo sapere che l'umana condizione le cagioni del cielo pienamente conoscere è divietata.

[4] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. II, pt. 3, cap. 3b, pag. 74.11: Risponde il maestro Alardo e dicie che lla cagione overo il prencipio del moto è la quiete. Qualunque cosa mossa prendendosi propiamente è mosso d'alchun altro...

[5] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 4, pag. 83.14: L'altra ragione si è che nullo effetto è maggiore della cagione, poi che la cagione non può dare quello che non ha; onde, con ciò sia cosa che lo divino intelletto sia cagione di tutto, massimamente dello 'ntelletto umano, [manifesto è] che l'umano quello non soperchia...

[6] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 4, pag. 55.16: tutte le cose sono giudicate secondo la cagione, ché la cagione è principio. Unde lo fine è cagione del principio, come detto è per altre volte.

[7] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 204.18: Sopra queste parole è da sapere che una medesima cosa può essere cagione di due contrarii, ma non igualmente, che dell'uno è cagione per sé e dirittamente, dell'altro è cagione per accidente, per altro e non dirittamente...

[8] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, 2.31, pag. 19: E le cagion rendeva virtuoso / Della natura occulta; e ora giace / Voto di lume, tutto tenebroso...

[9] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 17, vol. 2, pag. 285.5: Avvegnachè tu non conosci la cagione della disposizione del mondo, nientemeno poichè il giusto, e buono Dio ha cura, e provvidenza del mondo, non dubitare, che ogni cosa va bene.

[10] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), Indice rubr., pag. XLI.27: Del numero delle cagioni del mondo secondo diverse sentenzie, e che l'animo dell'uomo non dee porre mente a queste cose, ma alle cose di Dio.

[11] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 1, pag. 60, col. 1.33: Imperciocchè la naturale filosofia cognobbe che la cagione di tutte le cose era il Creatore per quello ch'ella vede nelle sensibili creature.

[12] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 12, pag. 56.13: E' non pare che alcun dubbio sia li cieli, i pianeti e le stelle essere ministri della divina potenza e, secondo la virtù loro attribuita, i corpi inferiori generare, mediante quelle cagioni che dalla natura sono ordinate, e quegli nutrire e nel lor fine menargli.

[13] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 13, 49-66, pag. 395.34: Iddio è forma de le forme e cagione di tutte le cagioni.

[14] f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.), L. IV, cap. 6, pag. 88.38: sò è a dir che le caxoim che Dee à ordenae am semper victoria e no fallem, ma quelle a chi li homi goardam sum vanne e vennem fallie. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2.2.1 Cagione e principio, principio e cagione.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 245, pag. 37: Eo [[scil. Satana]] sont casó e principio de tug li peccaor, / Per ki se mis in ti lo fio del Crëator...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 1.78, vol. 1, pag. 13: perché non sali il dilettoso monte / ch'è principio e cagion di tutta gioia?

[3] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 529.27: E però che la Cicilia e la Sardegna sono state casgione e principio di questa nostra guerra, volglio ch'a li Romani libari s'apertengono...

2.2.2 [Filos.] Cagione prima, prima cagione: principio operatore e giustificativo degli enti che non trae origine da alcun altro principio. Estens. Dio.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 5, pag. 88.15: e questa contemplazione fanno li Serafini, che veggiono più della Prima Cagione che nulla angelica natura.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 15, vol. 1, pag. 114.20: Anco conciossiacosachè queste cose visibili siano cagione di alcune altre cose, o sono cagioneprima, o no; cagione prima essere non ponno, perciocchè sono cose composte...

[3] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 118.13: raccoltosi [[scil. Dante]] in alcuna solitaria parte della sua casa, sé sopra sé con la considerazion trasportando, talvolta ragguarda quale spirito muove il cielo, onde venga la vita agli animali, quali sieno delle cose le prime cagioni...

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 16, 52-63, pag. 373.28: nel Ciel è uno; cioè Iddio che è cagione prima di tutte le cagione, e li cieli che sono cagioni secondo riceveno movimento de la prima...

2.2.3 [Filos.] Cagione seconda; seconda / secondaria cagione: principio operatore che trae origine da un principio gerarchicamente superiore. || In partic. con rif. alla teoria del moto delle sfere celesti.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 2, pag. 155.8: Ciascuna forma sustanziale procede dalla sua prima cagione, la quale è Iddio, sì come nel libro Di Cagioni è scritto, e non riceve diversitade per quella, che è simplicissima, ma per le secondarie cagioni e per la materia in che discende.

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 77.18: sì come che ogni uomo per la prima cagione, cioè per Dio, è produtto nel mondo ad essere virtuoso e temperato, e per le seconde cagioni, cioè per le celeste, ello serà vizioso ed intemperato...

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 15, 43-54, pag. 407.31: lo quale evenimento è cagionato dalle influenzie de' corpi celesti che sono cagioni seconde, e della prudenzia di Dio, come da cagione prima...

2.2.4 [Filos.] Cagione efficiente: principio che agisce determinando l'esistenza o il mutamento di qsa.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 38, pag. 127.10: Et la cagioneefficiente proxima fue, che tre tui nimici comisero quel maleficio.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 11, pag. 222.7: E sì come della vera amistade è cagioneefficiente la vertude, così della filosofia è cagione efficiente la veritade.

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 16, 73-87, pag. 370, col. 1.8: e anche quilli se non intendeno in astrología, non gli è nota la casone efficiente, ma solo sanno l'effetto adivignudo.

[4] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 27, ch., pag. 285.4: Onde il sale ha due cagioni della sua generatione: l'una si è cagione eficiente, cioè che 'l fa, e questa è il caldo ardente...

[5] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 10.12: La cagione efficiente di questo libro si mostra in quello pronome dimostrativo ad occhio, hic; cioè, costui autore di questo libro...

[6] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 3, pag. 53.2: Quel Sol, che pria ec. Cioè Beatrice, la quale fu cagione efficiente del camino dell'Autore.

[7] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 19, vol. 1, pag. 146.35: E s. Agostino dice: Della mala volontà non n'è alcuna cagione efficiente, perciocch'ella non è altro se non cosa da bene deficiente.

[8] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 52, Resurrez. G. Cristo, vol. 2, pag. 471.9: "Cristo è cagione efficiente de la resurressione nostra de l'anima al tempo presente e del corpo nel tempo che dee venire".

2.2.5 [Filos.] Cagione finale: principio che costituisce il fine in vista del quale qsa esiste o muta.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 5, pag. 26.23: voglioti mostrare ora a la cagionfinale, cioè ad che fine tu de' parlare...

[2] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV t.d. (fior.), ch. 1, pag. 814.8: La cagionefinale [[scil. di questo libro]] si è insegnare per ragione amare, se regola si puote avere in amare.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 11.4: La cagione finale di questo libro si mostra quando dice: et dedit eam; imperciò che la sua finale intenzione è di disciplinare e producere l'animo dell'uomo a quella letizia la quale nella speranza della etterna beatitudine è cagionata...

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 52.4: Ora passeremo con piede asciuto [[...]] del fine, o vero cagione finale di filosofare, e del diritto uso di filosofia, e del non diritto uso d'essa...

[5] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), Esordio, cap. 1, pag. 12.15: La ccagione finale se dimostra quando dice: "ed all'isole de longe divulgato il tuo nome". || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2.2.6 [Filos.] Cagione formale: principio ordinatore in base al quale qsa assume una forma.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 5, pag. 27.2: e dippo questa t' insegnerò a guardare a la cagion formale, cioè al modo de parlare.

[2] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV t.d. (fior.), ch. 1, pag. 814.7: La cagioneformale di questo libro è la forma e modo del trattare, cioè il dire in versi.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 10.26: La cagione formale si tocca quando dice adinvenit; che in ciò dimostra la forma perfetta insieme unita; la quale secondo considerazione è doppia, cioè la forma del trattato, il quale difinisce, divide, ricoglie e pone esempli...

2.2.7 [Filos.] Cagione materiale: ciò da cui qsa si produce. Estens. Argomento di una trattazione.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 20, pag. 388.14: E se bene si guarda, questa diffinizione tutte e quattro le cagioni, cioè materiale, formale, efficiente e finale, comprende: materiale in quanto dice: «nell'anima ben posta», che è materia e subietto di nobilitade...

[2] Gl Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 27, ch., pag. 285.5: Onde il sale ha due cagioni della sua generatione: l'una si è cagione eficiente, [[...]] l'altra è la cagione materiale, cioè la materia donde si fa, e questo è il terrestre mescolato co l'acqua.

[3] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV t.d. (fior.), ch. 1, pag. 814.5: La cagionemateriale di questo libro è amore. Amore è una passione innata, la quale procede per veduta forma d'altro sesso e non regolato pensiero.

[4] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 10.15: La cagione materiale di questo libro si mostra quando dice omnem viam disciplinae, imperciò che qui si tratta di disciplinare sì chiunque vive in prosperitade, che le cose vili non reputi care...

2.2.8 [Filos.] Necessaria cagione, cagione di necessità : causa che produce un mutamento o determina un'azione in modo inevitabile.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 49, pag. 158.15: Anche ène da combattere con la mano per necessaria cagione, quando la battaglia è comandata e dinunziata.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 2, pag. 8.5: Non si concede per li rettorici alcuno di se medesimo sanza necessaria cagione parlare, e da ciò è l'uomo rimosso...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 151, vol. 1, pag. 140.25: Et lo salario, el quale per li detti Nove sarà stabilito, non si possa per cagione di necessità , o vero per altro qualunque modo o vero ingegno, crescere.

2.2.9 [Filos.] Accidentale cagione; cagione accidentale, per accidente: circostanza determinata dal caso che favorisce o produce un'azione o un mutamento.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 27, pag. 98.14: et de' richiedere e pensare a la cagion finale e materiale e efficiente e formale, et a la cagion principale e accidentale, la qual si può dire più tosto occasione che cagione.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 29, pag. 224.20: Or, quale è la cagione per accidente? Fue lo peccato del primo homo. Quello fue cagione di tutte le pene nostre et fue causa accidente alle pene però che per accidente l'avemo, et quella fue causa generale di tutte le nostre pene.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 457.2: quando le cagioni naturalmente generano effetto, o vero frutto, se esso frutto è buono, sì è da giudicare la cagione buona; se esso è reo, sì è la cagione rea: ma quando la cagione è per accidente, allora puote essere la cagione buona, e 'l frutto reo...

[4] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 44, pag. 100: Lo terre[n] ch'è tra dolce e forte / Ama formento d'ogni man sorte, / O vole grosso, o vol menuto, / [[...]] Tuti li provan e li fan bene / Se acidental cason non gli vene.

2.2.10 [Filos.] Cagione motiva, movente cagione: principio giustificativo che determina il prodursi di un'azione o di un mutamento.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 2, pag. 12.10: Temo la infamia di tanta passione avere seguita, quanta concepe chi legge le sopra nominate canzoni in me avere segnoreggiata: la quale infamia si cessa, per lo presente di me parlare, interamente, lo quale mostra che non passione ma vertù sia stata la movente cagione.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 307.17: Qui è l'ultima parte del capitolo, nella quale frate Bonaventura mostra la cagione motiva del suo dire.

[3] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 35, pag. 795.16: Alle quali [[scil. Pampinea e Abrotonia]] a me pareva con prieghi dire che esse, quindi partendosi, me lasciassero a' miei dolori solo, poi che di quelli erano state movente cagione.

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 16, 64-84, pag. 374.37: E benchè fusse cagione d'ogni cosa, non sarebbe necessaria; ma cagione motiva a la quale si può resistere...

2.2.11 [Filos.] Cagione strumentale: mezzo attraverso cui si produce un'azione o un mutamento.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 4, pag. 280.15: La forza dunque non fu cagione movente, sì come credeva chi gavillava, ma fu cagione instrumentale, sì come sono li colpi del martello cagione [instrumentale] del coltello, e l'anima del fabro è cagione efficiente e movente...

2.2.12 [Filos.] Cagione induttiva: ciò che induce il prodursi di un'azione o di un mutamento.

[1] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 32, 1-15, pag. 832.11: come Eva fu cagioneinduttiva de la disubidienzia d'Adam e del peccato suo; così la Vergine Maria fu cagione induttiva de l'obedienzia, che 'l secondo omo rendette, e de l'emendamento del peccato.

2.2.13 [Filos.] Cagione agente: lo stesso che cagione efficiente.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 5, pag. 65.15: Ancora la grazia di Dio, che è in proposito come cagione agente, non richiede paziente disposto, sì come nelle cose naturali...

2.2.14 Cagione prossima, prossimana: in una sequenza di cause ed effetti, la causa più vicina al realizzarsi di un effetto. || Anche contrapposto a cagione lontana, remota e sim.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 27, pag. 98.16: Anche de' guardare la cagionproxima e la lontana.

[2] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 193.33: e questa simiglianza overo imagine de la cosa è prossima cagione dell'amore, et è cagione da presso e da entro.

[3] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 1, cap. 17, ch., pag. 195.17: il quale [[Marte]] hae a significare morte e spetialmente morte violenta e isforzata, ed è cagione di morte, non cagione proximana, ma cagione rimossa e dilunga.

2.2.15 Cagione senza mezzo; immediata cagione: in una sequenza di cause ed effetti, causa che determina un effetto senza la mediazione di cause intermedie.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 7 parr. 1-2, pag. 23.10: la mia donna fue immediata cagione di certe parole che ne lo sonetto sono, sì come appare a chi lo intende.

[2] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 40.24: Et somigliantemente la freddeçça dell'aria è cagione de la piova sança meçço, e 'l calore del sole con meçço...

2.2.16 Cagione mediata, con mezzo: in una sequenza di cause ed effetti, causa che determina un effetto attraverso la mediazione di ulteriori cause gerarchicamente inferiori.

[1] Gl Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), De l'aere, pag. 19.17: Ma la cason mediata [[scil. dela rema]], çoè che no è facta tostam(en)te, sì è lo calor che leva su quel fu(m)mo, sego(n)do ch'è in l'acqua ruosa, che 'l calor del fogo levando su lo vapor è caso(n) mediata e la frigidità del plombo sì è inmediata.

[2] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 40.17: ma il calore è cagione di rema con meçço, il quale leva quel fummo, siccome il calore del fuoco leva il vapore de le rose, quando si fa l'acqua rosata.

2.2.17 Cagione naturale: principio che agisce secondo le leggi di natura.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 24, 97-111, pag. 543, col. 1.6: operatione naturale non produxe mai miraculo, imperçò che 'l miraculo è solo quel che avvene non per naturale casone.

[2] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 17, ch., pag. 259.24: Anche non basta a dicere che ssia cosa naturale, se non si dimostra la sua cagione naturale.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 33.36: Per la quale oscurazione [[scil. del Sole]] i filosofi ed astrologi, i quali erano ad Atene, non potendone trovare ragione nè cagione naturale, [[...]] dissero, che il Dio della natura sostenea pena...

2.2.18 Cagione intrinseca, da entro, dentro: ciò che determina un mutamento agendo dall'interno (in partic. dell'organismo).

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 19, 1-15, pag. 373, col. 2.18: i membri del corpo no èno agravadi da alcuna casone intrinseca, ma tutti desposti ad ubedire li movementi celesti.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 106, pag. 112.26: E [[l'alcanna]] çoa a le ulceratiom de la bocha che ven per caxom intrinsecha.

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 52, pag. 173.22: Alcuna fiata nugula, la q(u)ale ène humuri scu(r)re[n]ti all' occhi; fase alcuna fiata da casoneda i(n)tro, como ène de frigiditati, voi de calore dissogliente li humuri.

[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 75, pag. 194.8: alcune [[scil. lesioni del cavallo]] sono p(er) cascione dintro, cusì como è dalla correptione delli humu(r)i, alcune da casone de fore, como è dalla opp(re)ssione della sella et di alt(re) multe casuni.

2.2.19 Cagione estrinseca, da / di fuori: ciò che determina un mutamento agendo dall'esterno.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 28, pag. 507.3: ma l' uomo per sua propria difalta, non per alcuna cagione estrinseca, qui dimoròe poco [[scil. nel paradiso terrestre]]...

[2] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 11, cap. 4, vol. 3, pag. 261.2: L'acqua è fredda e umida, se alcuna cagione estrinseca non la muta.

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 52, pag. 173.23: Alcuna fiata nugula, la q(u)ale ène humuri scu(r)re[n]ti all' occhi; fase alcuna fiata da casone da i(n)tro, como ène de frigiditati, voi de calore dissogliente li humuri. Alcuna fiata p(er) cascione da fore, como ène de ferita.

[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 75, pag. 194.9: alcune [[lesioni]] sono p(er) cascione dintro, cusì como è dalla correptione delli humu(r)i, alcune da casonede fore, como è dalla opp(re)ssione della sella et di alt(re) multe casuni.

2.2.20 [Per calco sul fr. ant. achoison].

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 44, vol. 3, pag. 138.14: il padre è cagione d'ingenerare li suoi figliuoli, e di nutrirli, e di ammaestrarli. || Cfr. B. Latini, Tresor, II, 44, 5: «Li peres est achoison d'engendrer et norrir ses filz et d'iaus aprendre» (trad.: «Il padre è responsabile della generazione e del nutrimento dei suoi figli e della loro educazione»).

2.3 Causa fisiologica che determina l'insorgere di una malattia in un organismo animale o vegetale.

[1] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 15, pag. 10.26: Diamoron è detto dalle more del gelso e dall'altre more che vi si mettono; vale a tutte le cagioni del palato e del goçço, l'uvola caduta rilieva e la amoroso disecca.

[2] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 303.6: egli (che 'l può fare), togliendo via le cagioni per le quali fosse venuta la 'nfermitade, rimarrebbe l'uomo sano...

[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 59, col. 2.2: imprima togli sangue della parte contraria della ceffalicha, e llo altro dì da quello lato ove è il male se 'l vi fosse casione molta...

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 47, pag. 422.3: E [[il vino]] è adunque contra due cagioni contrarie aiutativo; in verità elli scalda i corpi freddi e disecca l'umidi naturalmente, infredda i caldi e innumidiscie i secchi accidentalmente...

2.3.1 [Med.] Cagione calda, calda cagione: causa di malattia dovuta a umori caldi.

[1] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 140, pag. 49.14: Dassi propiamente [[scil. oxi]] a disopilare il fegato e lla milça ke fossi opilato per calda cagione ed a quelli k'ànno dolore nel capo per fumositade di collera rossa.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 172.15: e le pezze intinte nel sugo suo [[scil. della sempreviva]] e nel'acieto, overo in agresto, e poste sopra -l feghato molto vagliono contro la chaldeza e contro al dollore del feghato per chagionechalda.

[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 75, col. 2.20: Aqua buona a ongni maliçia d'occhi, e ispeçialmente a ongni calda cagione...

[4] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 8, pag. 13.11: E [[il frutto del sebestem]] laxa lo ventre de queli che à la fievra per casoncalda e secca.

2.3.2 [Med.] Cagione fredda, fredda cagione: causa di malattia dovuta a umori freddi.

[1] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 159, pag. 55.5: Unguento calastice dialtee [[...]] la vescica e 'l pectignone e tutte le membra faticate di fredda cagione soviene maraviglosamente.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 173.10: E [[la celidonia]] vale contra il dolore de' denti per chagione freda; sia posta la radicie infra ' denti un pocho pesta, e poi sia posto l'aglio.

[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 4, col. 1.22: Et poi com buono reggimento seghuirsi la cura della calda con cose fredde, e alla cagion fredda secondo le cose calde, tutte secondo li corpi.

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 6, cap. 93, vol. 2, pag. 314.2: Contro all'oppilazion di fegato e di milza per cagionfredda e contro a idropisia, facciasi sciroppo del sugo del finocchio e della decozion sua.

2.3.3 [Med.] Sinoca cagione: causa di malattia dovuta a febbre infiammatoria. || (Fontanella).

[1] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 84, pag. 34.31: È detto oxi dal sugo acetoso dele melegrane ke vi si mette. Dassi propiamente contra la sinocca cagione e contra l'aguta infermitadi.

2.4 Obiettivo in vista del quale si prende un'iniziativa o si compie un'azione; scopo.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 19.43, pag. 73: Amore a che cagione / aquista li serventi? / Credo per far dolenti / de la sua openïone.

3 Responsabilità di effetti negativi attribuita a qno; colpa.

[1] Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.), 71, pag. 421: Perzò chi à fioli li castigi per rasone, / a zo che no li pechi per vostra cassone.

[2] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), Prologo, pag. 356.2: Ma io vedendo e conoscendo che lla soperchia fiamma dell'amoroso spirito consumava la tua vita, o amico, il tuo male, del quale io avevo uno poco di cagione, di sanare estimai.

[3] Dino Fresc. (ed. Contini), XIII ex.-a. 1316 (fior.), 3.49, pag. 620: perché mi par ch'a torto faccia offesa, / non vo' che tua cagion ne sia ripresa.

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 21, pag. 156.4: Ma di questo male m'ha più cagione il mio crudel padre, il quale sì subitamente ha affrettata la mia partita.

[5] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 813, pag. 52: Leze de morte dal mio Padre tulsi, / obediente fin a queste pene, / ma tuta la chason de l'uomo chulsi.

[6] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 24.10, pag. 57: Unde volia mi crese di sapere / se cason v'à veruna da mia parte, / che certo per me non la so vedere.

3.1 Capo d'accusa rivolto contro qno. Estens. Rimprovero, rimbrotto.

[1] Stefano Protonotaro, XIII m. (tosc.), canz. 2.8, pag. 134: ca lo troppo tacere / noce manta stagione, / e di troppo parlare / può danno adivenire: / per che m'aven temere / l'una e l'altra cagione.

[2] Incontrino de' Fabrucci, XIII sm. (fior.), 49, pag. 383: or m'aleva cagione, / portami blasmo assai; / già unque non pensai / c'amasse a tradigione.

[3] Cronica fior., XIII ex., pag. 107.31: A questo Papa fue acusato il Vescovo di Rodens di Francia per più cagioni, d'esser disspossto de bbenificio; sì ke il Papa il volea dissporre.

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 51, vol. 1, pag. 89.17: E però ch'egli non poteo comandare d'ucciderlo in palese, egli il fece a torto morire per una falsa cagione che gli fu apposta.

[5] a Vang. venez., XIV pm., Marc., cap. 15, pag. 179.17: Et lo titolo de la soa chaxon era scrito: «Re de li çudei» (ço è a dir perçò fo ello crucifichado, ché ello se faxea re de li çudei).

[6] Tristano Veneto, XIV, cap. 51, pag. 82.12: Ma Governal li ave dito tante chasione che ala fin luy li disse per choroço: «Verasiamente lo alciderà...

- Estens. Azione che può costituire motivo di rimprovero.

[7] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 21.55, pag. 79: se non m'amasse, soe / che per mia diligione / non vorei far cagione / che ne potesse blasimo aquistare.

3.1.1 Avere cagione (contro / di qno / qsa): avere motivi di disaccordo o astio verso qno (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 47.42, pag. 186: Tu me par che si endescreto per lo modo che tu fai, / cruciar cusì el tuo corpo, e de lui cascion non hai!

[2] a Vang. venez., XIV pm., Marc., cap. 11, pag. 165.15: E quando vui seré in oracione, perdonè se vui avé alguna chaxone contra alguno, ché lo vostro Pare, lo qual è in cielo, ve perdoni li vostri pechadi.

3.2 Motivazione falsa o infondata addotta con l'intento di nuocere a qno o per giustificare un comportamento contrario alle leggi o alle consuetudini.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 78, pag. 89.28: Questa è nota e significatione che, quando li forti e li potenti vole nocere et offendere a li debili, non falli a lloro la cagione.

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 57, pag. 78.6: Ancora quegli indovini dicono a li parenti del morto che no è buono trare lo morto per l'uscio, e mettono cagioni di qualche stella ch'è incontra a l'uscio...

[3] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 125, pag. 24: Guarda che de mi no agia possexione [[scil. il diavolo]], / nunquam per cascione no agia ingenio, / et ià vedere no pocza meo dominiu.

[4] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 14.65, vol. 1, pag. 187: e se color non sieno / disposti sì che conoscer li possa, / fingi cagion, e mossa / fa di partirti, e vedrai lor volere.

[5] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 20, 55-66, pag. 568.24: benchè li prelati abbiano da la dote de la Chiesa presa cagione di vivere lussuriosamente, la intenzione di Costantino non fu questa...

3.2.1 Cercare, cherere, cogliere, guardare, trovare cagione: (sforzarsi di) individuare un pretesto al fine di nuocere a qno o di provocarne la reazione. || Anche in combinazione con addosso (a qno).

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 118, pag. 565: Là o' è l'omo soperbio se truova ogna tençone, / mai l'umel sta cortese, çà non varda casone. || Cfr. Contini, PD, p. 565, n. 18: «varda casone: "cerca pretesto di provocazione"».

[2] Lett. lucch., 1297 (2), pag. 44.11: sì e(st) ta(m)ta la paura (e) lla dotta(m)sa che avemo d(e)llo rei di Fra(m)cia che no(m) ci p(re)mda a cagione più che fatto abia, che no(n) are(m)mo avuto ardim(em)to d'avervi ma(m)dato, (e) noi sie te(n)neri colle gie(m)ti d(e)llo rei di F. che molto piccola (e) agievile cagione che cci colliesseno adosso ci co(m)fomdré i(m) d(e)l tutto...

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 57, pag. 73.29: Disse lo cervo: O fallace e crudele, perché mi trovi tu chagione? tu sta' di sopra e bevi, e io stoe de socto; como puote essere che l'aqua torni contra lo monte?

[4] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 17, pag. 844.16: A Cesare pervenne d'andare in Francia, e per cupidigia di signoreg[g]iare e superbia prima contra Franceschi e Tedeschi [[...]] battaglie fece e vinse, e poi contra Roma e Pompeo di lite cercò cagione...

[5] Novellino, p. 1315 (fior.), 73, pag. 295.2: Il Soldano, avendo mestiere di moneta, fo consigliato che cogliesse cagione ad uno ricco giudeo ch'era in sua terra, e poi gli togliesse il mobile suo...

[6] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 36, vol. 1, pag. 295.12: Egli rassembravano dieci regi, e dottaronsi fortemente non pur solamente i bassi uomini, ma ancora i principi de' Padri, credendo ch'elli andassero cherendo cagione e cominciamento d'uccidere e di vituperare tutti quanti...

[7] Lett. pist., 1331, pag. 254.6: La mossa della partigione fue questa, secondo che Vanni mi disse, per ciò che io m'era pianto al çioso et al chuginoso di lui, et trovò cagioni che io no' mi fidava di lui...

[8] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 28, pag. 165.33: qui sarebbe da procedere con lento passo, e, quando luogo e tempo fosse, trovarle alcuna cagioneadosso, per la quale faccendola morire, ogni uomo giudicasse che ella giustamente morisse...

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 78, vol. 2, pag. 282.13: Ma Castruccio per essere al tutto signore, gli colse cagione, e cacciollo di Lucca e del contado...

[10] Poes. an. padov., p. 1369, 19, pag. 54: E· le leçe de quel Dino / non à tante rasone, / chomo a mi chasone / trovasti de chaçarme...

3.2.2 Locuz. prep. Sotto cagione di (qsa o qno): utilizzando (qsa o qno) come pretesto per nuocere a qno o per commettere un'azione immorale.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 177.5: La moglie pensò di strangolare; perché non avea figliuoli, lasciolla e poscia l'uccise sotto cagione d'avolterio.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 12, pag. 29.2: E se le movessi da casa dandone questa cagione, ed elle si potessero acorgere in niuno modo che le menassi per compiere altri tuoi intendimenti - come hanno già fatto molti altri che sotto loro cagione hanno commesso molto male - elle si recherebbero questi fatti fortemente a gravezza...

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 200.17: uscito Bruto de la camera, ella sotto cagione di tondersi le unghie, adomandòe il coltello da barbiere, e con quello, facendo vista che le cadesse, si fedìe.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 33.9: Pomponiu tribunu di lu populu avia citatu Luciu Maniliu Torquatu dananti lu populu a certu iornu, però que, sucta casuni di benfari la guerra, issu avia passatu lu legitimu tempu di lu so imperiu...

3.3 Motivazione addotta come giustificazione.

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 3.12, pag. 902: L'akusamento fue creduto, / iscritto e letto e ritenuto: / mandò per me el forte arguto; / non mi valse kascione né scuto.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 33, pag. 247.27: Unde nulla cagione ci puote essere d'excusatione ad quelli che non li vuole observare però ch'elli àe l'exemplo da Cristo...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 348, vol. 2, pag. 380.26: Et questo capitolo missere la podestà faccia legere per le chiese quando si legono li ordinamenti fatti de li soperchi ornamenti de le donne, acciò che neuna possa cagione d'ignorantia allegare.

3.3.1 Cercare, cherere, trovare (la) cagione: individuare una motivazione (gen. pretestuosa) per giustificare un comportamento o un'iniziativa.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), disc. 1.22, pag. 67: Chi trova casione / fa contra rasione, / ch'or'è la stasione / di far messione...

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 4, cap. 3, pag. 125.14: La terça rasgione si ène ke la femena per la paura sì de vaccio ke si dispone a fare alcuna cosa inlicita comença a trovare la casgione la quale 'ro manifesta acciò ke la inlicita operatione non se inpedimentesca essendo a lei dilecto.

[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 22.21, vol. 1, pag. 258: Quand'el comanda, prompte / sien le tue viste a volontier impiere. / Cagion non dei cherere, / né brontolar, né divinar...

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Filis, pag. 10.14: Ma il fidato amore mi faceva pensare tutto quello che soprasta ai viandanti: e così sono stata ingegnosa a trovare cagione per la scusa della tua dimoranza.

[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 1, cap. 4, pag. 20.20: Al quale rispose lo vescovo: Pare che vadi cercando cagione di non farmi questo servizio che ti dimando.

3.3.2 Dare (la) cagione: fornire una motivazione (gen. pretestuosa) per giustificare un comportamento o un'iniziativa.

[1] Lett. sen., 1262, pag. 288.12: ci à ria giente che volontieri dirobarebero altrui, (e) darano la chasgione del papa, (e) farano p(er) dirobare altrui, se potrano.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 4, pag. 166.15: E deceano e davano casione che questi membri nobilitavano e fortificavano quella parte, e facìenola deventare parte deritta.

[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 4, cap. 3, pag. 125.22: Lo quale non potendo parlare a la donna per veruna casgione ebbe un savio h(om)o bello parladore (et) promiseli grande quantità de denari s'ei potiva concordare questo facto; (et) dede casgione ke un suo destrieri non potea stare nella sua stalla ke la facia aconciare...

[4] Schiatta Pallavillani, XIII sm. (fior.), 42a.13, pag. 172: Ed io, per me, te ne ripilglio forte, / perché mi par che volglie dar casgione: / com' se di te no fosse conoscente!

[5] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 244.1: Se tu derai cagione che non abbi denari a casa, domanderassi carti: non ti gioverae avere imparato.

[6] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 4, pag. 21.28: poi vedendo che egli voleva albergare dando sue cagioni, perchè non voleva essare a la casa, fecie in quella medesima camera ove era la sera dinançi alberghato fare uno riccho letto...

3.3.3 Fras. Rimuovere ogni cagione, tutte le cagioni: eludere o risolvere tutti i possibili impedimenti allo svolgimento di un'azione. || In partic. nell'espressione fras. rimossa ogni cagione corrispondente al lat. mediev. omni occasione remota.

[1] Lett. lucch., 1295 (2), pag. 21.26: Sappiate che noi iscriviamo una let. a Labruccio (e) mandialli che rimote tutte chagioni di preçente se ito no(n) fusse sì nde vada i(n)n Inghilte(r)ra...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 279, vol. 2, pag. 127.34: missere la podestà, rimossa ogne cagione, sia tenuto et debbia, da inde a per tutto el mese di settembre, ad essecutione mandare.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 102.55, pag. 464: Ma a voi pu no me defendo / ni vojo dir atra raxon; / ma, removuo ogni caxon, / a De' e a voi m'arendo...

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 29, pag. 168.6: egli per l' amore di costei si consuma, e, rimossa ogni cagione, ne vuole qua venire...

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 58, vol. 2, pag. 105.24: e in Italia mandò per messer Carlo di Valos suo fratello, che rimossa ogni cagione dovesse tornare in Francia; e così fece poco appresso.

[6] a Stat. viterb., 1355, cap. 10, pag. 42.8: Qualunqua stesse dui fiate che non vinisse el dì ordinatu a ffar disciplina al luocu suou sença legitima excusa, onne cascion rimossa, sia cacciatu dela compagnia.

[7] Lett. venez., 1355 (2), 1, pag. 31.34: volemo che quelli vuj debiè far assignar ali nostri Rectori de li prediti luogi, ogni caxon removesti, a çò che li diti nostrj Rectori possa procedere contra d' essi segundo che le soe colpe e peccadi rechirerà.

3.4 [Con rif. a una controversia, spec. giuridica:] motivazione a favore o contro una delle parti; argomento (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Giac. Pugliese, Rime (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 5.8, pag. 189: Vostro amor pensai tenere / fermo, senza sospecione; / or sembra d'altro volere, / truovolo in falsa cascione, / amore. || Cfr. PSs, vol. II, p. 609: «'lo trovo in falsa causa, lo colgo in fallo'».

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 152.8: Et dice che riprensione è quella parte della diceria nella quale il parliere reca cagioni e ragioni et argomenti per li quali attuta e menoma et indebolisce il confermamento dell' aversario.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 49, vol. 3, pag. 410.20: Ma però che tutte cagioni sono in accusare ed in difendere, io dico che meglio è difendimento.

[4] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 79, pag. 324.21: ch'eo procedesse segondo Raxom et ogualança à tignuto; e reguardando lo respecto de le caxon de le parte, no processi, perçò che le parte, çoè la condictiom de la parte chi accusae no è somiante la condictione de la parte accusata né oguale...

[5] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 168, pag. 873.1: sì che le tue cagioni verso le sue non vaglino un bruco.

[6] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 11, pag. 196.34: E neente meno el fatto e la cagione loro significhino a' Consoli di Calemala, acciò che più gravemente si proceda contra i loro compagni e maestri.

[7] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 6, ott. 18.6, pag. 181: ben ho io con esso lui trattata / questa quistione in pria ch'egli il facesse, / e ciascuna cagione esaminata...

[8] a Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 27, pag. 114.10: Quando Pilato se stava asentado en la soa chariega per oldir le chaxone e per çudegar, soa mogler li mandà digando: «El no se apertien a ti che tu condapnis questo çusto homo...

3.5 Obiettivo o interesse perseguito da una parte.

[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VII [Phars., VII, 62-86], pag. 121.4: O ingrato, temi tu dell'iddiei di sopra, dubiti tu di commettere la cagione del Senato nelgl'iddiei? || Cfr. Lucano, Phars., VII, 76-77: «de superis, ingrate, times causamque senatus / credere dis dubitas?».

[2] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 542.12: Lo rico dia doni; quel che saverà rason sia facundo; spesse volte faça la cason over question dela cliente; nui che facemo li versi mandemo solamente versi.

3.5.1 Locuz. prep. A / alla cagione di: a vantaggio di.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 67, pag. 106.10: troviamo che la maggior parte de' gran mali che son fatti nel mondo, son fatti e compiuti alle nostre cagioni e sotto specie di ben fare, e per altra via non sarebbero menati a compimento.

[2] Stat. prat., 1295, pag. 450.18: Anco è ordinato ke alcuno della decta Co(m)pagnia no(n) debbia vendere nè fare vendere nè consentire che ssi venda in sua casa, o vero dove habitasse, o vero in qualunco altro luogo a sua cagione vino minutatamente mescendo...

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 96, Sette Dormienti, vol. 2, pag. 845.8: Credi a noi che a le tue cagioni ci ha risucitati il Signore, innanzi al gran die de la resurressione, acciò che tu creda sanza veruno dubbio che la resurressione, de li morti sì è.

3.6 Controversia (spec. giuridica) sorta fra due o più parti intorno a una questione. Estens. Questione oggetto di una disputa.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 10.60, pag. 134: Ma sì [i]o son folle ne lo mio pensare / per troppo amare, / ca spero in voi, avenente, / ch'eo non serò perdente: / sì come da voi ebbi guiderdone, / mi traggerete fuor d'ogne casone.

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 46, pag. 262.15: Salamone dice: «Getta via lo schernitore, (e) gitterassi co· llui la 'ngiuria (e) cessera(n)no cagioni (e) astiam(en)ti».

[3] a Lett. rag., 1313 (2), pag. 87.37: d(e)le spensarie le qual nui fesemo tuti adinsemble p(er) lo fato d(e)la casone che ne dava mis(er) lo re çiercando le cose le qual sì ne fo tolto i(n) la torma...

[4] Doc. padov., 1379 (3), pag. 62.40: Et se la dita casone (e) facto p(er) forma e ponto d(e) ragion no se poesse decidere intro le p(ar)te p(re)d(i)c(t)e...

[5] a Stat. fior., 1394, cap. 1, pag. 271.9: E nelle questioni e cagioni e piati chosì dinanzi a loro chome dinanzi a llor predecessori cominciate, le citationi e richieste far fare, e le risposte e le contestationi delle liti ricevere e udire.

[6] Tristano Veneto, XIV, cap. 593, pag. 546.22: cià mai Tristan non ve vederà né vui lui, inperciò che dela mia banda fallirà la quasion et l'odio che a lui volevis far, perché la morte fa qua romagnir tuta la gran casion et discordia de nui do.

[7] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), At 19, vol. 9, pag. 717.1: E se altra questione o cagione fusse che si appartenesse a' giudici ecclesiastici, ancora ne possono domandare ragione.

3.6.1 [Dir.] Cagione civile: procedimento giudiziario riguardante le norme che disciplinano i rapporti tra privati, lo stesso che causa civile. || Anche in contrapposizione con criminale.

[1] Stat. fior., 1310/13, cap. 37, pag. 36.15: o per alcuno piato o litigamento o per altra questione, controversia o alcuna altra cagione civile o criminale spendere o spese fare si converrà per la detta arte e compagnia...

[2] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 50, par. 1, vol. 2, pag. 87.23: se non cotale offeso se retrovasse per alcuna cagione civile overo criminale avere declinata la iuriditione del comuno preditto.

[3] Stat. assis., 1343, pag. 179.11: o denare e reformare sopre rendere ragione elle cagiunecivile eveniente e che potessero evenire enfra gl'uomene de la dicta fraterneta...

[4] a Stat. lucch., 1376, L. I, cap. 24, pag. 54.18: Et che tucti et ciascheduni tenuti della corte, [[...]] in tucte et ciaschedune cagioni et cose mercadantili [[...]] per qualunque cagione civile et etiandio criminale...

4 Facoltà di stabilire connessioni logiche tra le idee, lo stesso che ragione? || Per errore di copia?

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 4, cap. 3, pag. 125.1: In lo iij.o cap(itol)o s'ademanda perké la femena àe la casgione così in pronto più ke l'omo [[...]]; quella de l'omo ène più secura natura ké abonda più in lui el calore, non à la rasgione sì in pronto.

4.1 Proprietà, facoltà di un organismo?

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 232.11: sì come il Sole non giova agli orbi nella personale vita, perchè sono privati della cagione visiva, così a quell[i] si vole ascondere la l[u]ce del Creatore infino al tempo, ch' egli saranno purgati di loro peccati...

5 [Per prob. errore di trad.].

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 14, pag. 302.8: Ma io di Giugurta dirò brievemente la cagione e l'ordine, solamente per recarlo a memoria... || Cfr. Orosio, Hist., V, 15, 2: «Sed ego de Iugurtha ordinis tantum loco et causa commemorationis breuiter perstrinxerim».

[u.r. 20.04.2023; doc. parzialm. aggiorn.]