GRAVITÀ s.f.

0.1 gravità , gravitade, gravitadi, gravitae, gravitate, gravitati, gravitè.

0.2 Lat. gravitas (DELI 2 s.v. gravità ).

0.3 Dante, Vita nuova, c. 1292-93: 2.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Vita nuova, c. 1292-93; San Brendano pis., XIII/XIV; Metaura volg., XIV m. (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Stat. assis., 1329;Stat. Montecassino, XIV (luc.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. gravità di costumi 3.3.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Valore del peso specifico dei corpi; pesantezza. 1.1 [Con rif. a un suono:] il fatto di avere un timbro basso e cupo. 2 Fig. Rilievo di un fatto o di uno stato (gen. negativo o che viene percepito come tale); rilevanza, entità. 2.1 Ciò che è pesante, difficile da sopportare; pena, sofferenza. 3 Atteggiamento ispirato a grande compostezza e contegno; decoro. 3.1 [Con rif. a un discorso:] solennità, autorità. 3.2 Attenta considerazione, ponderazione. 3.3 Comportamento fondato sulla rettitudine e sulla moralità.

0.8 Cosimo Burgassi 25.03.2015.

1 Valore del peso specifico dei corpi; pesantezza.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 6.2253, pag. 265: Lo struzzo, che per sua caliditate / In nutrimento lo ferro converte, / Non vola in aria per sua gravitate.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 21, 34-54, pag. 430, col. 2.16: i vapuri quanto la soa forma più se simiglia al fogo, tanto ascendeno più suso, sí come chiaro apare nel quarto libro De celo et mundo, dove tratta de levitate et gravitate ...

[3] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 23, pag. 274.5: E dico che l'acque dolci si lievano per la loro levità in su, e l'acque salse discendono per la loro gravità in giù.

[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 21, pag. 390.1: avvegna che 'l baleno sia di virtù di fuoco, niente meno è parte di vapore grosso e terresto, per la cui gravitade si muove alla ingiuso.

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 3, vol. 2, pag. 154.14: Et primo, ki si un corpu gravi (exemplu, una petra) si poti moviri in iuso per qualitati naturali propria, per la sua gravitati et per lu so pisu et ancor per virtuti extranea...

1.1 [Con rif. a un suono:] il fatto di avere un timbro basso e cupo.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (ii), par. 39, pag. 169.9: nel principio del seguente canto mostra l'autore d'essere stato desto, ma da grave tono; la gravità del qual tono possiamo dire essere stata alcuna di quelle cose, con le quali davanti nel principio del primo canto del presente libro dicemmo che Domenedio toccava i peccatori con la grazia operante, quando in alcuno la mandava.

2 Fig. Rilievo di un fatto o di uno stato (gen. negativo o che viene percepito come tale); rilevanza, entità.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 12, pag. 176.2: Detto dello omicidio seguita della discordia, il quale è vizio gravissimo. La gravità del quale si manifesta in tre modi...

[2] Stat. assis., 1329, cap. 12, pag. 176.40: E se 'l priore contra farà a questo statuto [[...]] sia tenuto de pagare xx s., se no fosse excusato, considerate la gravità e la levità del defiecto lassato.

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 262.23: E così dice, che secondo la gravità del peccato e nel corpo e nella lingua, si dimostrava la gravità della pena.

[4] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 3.36, pag. 21: Venite adunque qua, chè pria provate / deono esser le cose leggieri / ch'entrare in quelle c'han più gravitate.

2.1 Ciò che è pesante, difficile da sopportare; pena, sofferenza.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 40 parr. 9-10.8, pag. 158: che non piangete quando voi passate / per lo suo mezzo la città dolente, / come quelle persone che neente / par che 'ntendesser la sua gravitate?

[2] Dino Fresc. (ed. Marti), XIII ex.-a. 1316 (fior.), 14.23, pag. 385: E qual de li miei spiriti la dura, / e qual per troppa gravitate more / in questa nimistate, / e qual per sua viltate / esce di me...

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 2.2076, pag. 255: Or questa di fenice tien simiglia; / Sentendo de la vita gravitate, / More e rinasce: ascolta meraviglia!

[4] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 11.8, pag. 644: e li atti e li sembianti ched i' foe / son come d' om che 'n gravitate more. / Io moro in verità, ch' Amor m' ancide...

2.1.1 Disagio; incomodo.

[1] Stat. venez., 1366, cap. 135, pag. 62.30: Cum ço sia cosa ch'el vegna fatte molte gratie de contrabandi e defraudanto li dacii del Comun e contra li ordeni, le qual gratie si va in longo e no ven dutte a fin passado plusor anni [[...]] inperquello che de ço alguna gravitade desente e de ço lo Chomun no receve lo dretto...

2.1.2 Difetto fisico.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 356, pag. 396.31: Etia(n)dio el çoa a la gravitè de l'aldire e al son de la reya.

2.1.3 La condizione propria del corpo che impedisce l'elevazione spirituale; ingombro, imperfezione.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (i), par. 60, pag. 358.11: Ma che la divinità ne sia conceduta e che ella nelle nostre anime sia in certe cose apare, vivendo noi, quantunque, essendo oppressa da questa gravità del corpo, rade volte e con difficultà le 'ntervenga il potere sé esser divina mostrare...

[2] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 1b.7, pag. 357: Ma io son di quegli / che ben raguardo il cielo e' santi spegli / d' esto palude, e con ansïetade / cerco levarmi, ma mia gravitade / fitto mi tien, né so modo vedegli.

3 Atteggiamento ispirato a grande compostezza e contegno; decoro.

[1] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 56.1: Et poi che bevuto ebbeno tre volte, l'abate sì come uzato sonò lo sengno, e i frati insieme d'uno animo con gran silentio et gravità si levono da messa, andando innansi i sancti padri.

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 29, pag. 765.14: Onde io in me lieta non poco divenni e con atti pieni di gravità aggiugneva vaghezza alla mia forma, la quale, da sé bella, con l' arte aiutata quanto poteasi aveva più forze.

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 6, pag. 22.6: E già essendo vicina al doloroso punto [[...]] gli occhi con debita gravità elevati, intra la multitudine de' circustanti giovini con acuto riguardamento distesi...

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 63, vol. 1, pag. 401.17: Essendoli anunziata la morte a Gaeta di cotanto caro e diletto figliuolo, il magnanimo ristrinse il dolore dentro sanza mutare aspetto, e con molta pazienzia, e con atto ornato di gravità comportò la morte del caro figliuolo...

3.1 [Con rif. a un discorso:] solennità, autorità.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 465.15: Da la gravità del cui [[scil. di Senocrate]] sermone constretto Polemone di rattemperarsi, primamente, trattasi la ghirlanda di capo, la gittò...

3.2 Attenta considerazione, ponderazione.

[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 464, pag. 342: Disse la Temperança: «Or non pellima adgina, / ma gim cum gravitate». / Le retene ày piliate, / et fece via ennascosta, / da la Prudentia docta / de saviu scaltrimentu.

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 36, cap. 2, par. 7, pag. 503.5: chiunque di parole discorre, avendo perduta la gravità del silenzio, perde la guardia della mente.

3.3 Comportamento fondato sulla rettitudine e sulla moralità.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 2, vol. 1, pag. 159.16: Marcu Emiliu Lepidu, qui era statu duy volti consulu et po[n]tifici summu, et eguali per splenduri di hunuri et pir gravitati di vita, appi longa et forti jnimistati con Fulviu Flaccu, homu ki fu di semelyanti amplitudini.

[2] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 9, cap. 37, pag. 443.3: Malvagia quistione di note intra' censori, e la gastigazione della incostanza del popolo degna della gravità censoria e de' tempi di coloro.

[3] Poes. music., XIV (tosc., ven.), Appendice, ball. 9.30, pag. 346: onesta gravitate / guidi tuo vita a l'amoroso regno.

- Gravità di costumi.

[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 49, pag. 176.35: era kistu Iohanne unu iuveni de grande buntate, lu quale pir buntati e raiuni et humilitate e gravitate de custumi, trapassau la etate sua.

[6] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 48, pag. 276.10: Un atro monago fu in lo dito monester, chi ave nome Çoane, e fu un çovem de monto bum aspecto e transendea la sua etae per grande intendimento e per grande gravitae de costumi.

[7] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 215.8: nuj ordenemo che in l'andamento et in li ati del corpo et in la gravitaede tuti i costumi reluxa santità et honestae...