OBBLIGAZIONE s.f.

0.1 obbligagione, obbligagioni, obbligazione, obbligazioni, obbrigagione, obbrigatione, obigagione, obigatione, obligacion, obligacione, obligacioni, obligagione, obligagioni, obligagone, obligascione, obligasioni, obligasone, obligation, obligatione, obligationi, obligaxom, obligaxon, obligaxone, obligazion, obligazione, obligazioni, oblighagione, oblighagioni, oblighazione, obrigagione, obrigagioni, obrigassione, obrigationi, obrigazione, obrigazioni, ubrighagione.

0.2 Lat. tardo obligatio, obligationem.

0.3 Ranieri volg., XIII pm. (viterb.): 1.2.

0.4 In testi tosc. e corsi: Doc. fior., 1274-84; Stat. sen., 1298; Lett. lucch., 1301 (3); Stat. pis., 1321; Doc. aret., XIV pm; Lett. volt., 1348-53; Doc. cors., 1370.

In testi sett.: Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Doc. venez., 1321; Doc. bologn., 1287-1330, [1330]; Doc. moden., 1353; Doc. padov., c. 1375; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Ranieri volg., XIII pm. (viterb.); Stat. perug., 1342; Lett. napol., 1356.

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Vincolo che si stabilisce fra due parti (privati o istituti collettivi) come conseguenza di un impegno assunto dall'una nei confronti dell'altra o di un accordo reciproco; dovere. Anche l'atto che impone il vincolo; giuramento, patto. 1.1 Voto fatto alla divinità. 1.2 [Dir.] [Econ./comm.] [Nell'ambito della stipula di un contratto:] l'atto formale in base al quale qno si impegna a corrispondere qsa (per lo più una somma di denaro) a qno altro, gen. ponendo come garanzia l'alienazione dei propri beni in caso di non adempimento; anche il vincolo giuridico che ne deriva. 1.3 Vincolo naturale, legame genetico. 1.4 [Con rif. all'interpretazione del termine religione:] vincolo spirituale (nei confronti di Dio). 1.5 Debito di riconoscenza e di gratitudine nei confronti di qno, vincolo morale. 1.6 Condizione di subordinazione; sottomissione, sudditanza (anche in contesto fig). 1.7 [Con rif. alla dottrina cristiana della salvazione dell'anima:] condanna, perdizione (come diretta conseguenza di un comportamento o di uno stato peccaminoso).

0.8 Cosimo Burgassi 25.03.2015.

1 Vincolo che si stabilisce fra due parti (privati o istituti collettivi) come conseguenza di un impegno assunto dall'una nei confronti dell'altra o di un accordo reciproco; dovere. Anche l'atto che impone il vincolo; giuramento, patto.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.183, pag. 159: Far a De' tar promixiom / è monto grande obligaxon: / chi unca la bescura / aspeitar n'à pena dura.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 4, proemio, pag. 65.26: Alla IJ e IIJ parte è da sapere, che il voto il quale alcuno fae, sì è promessione a Dio fatta, la quale di necessitade si dee ridurre in atto; e richiede due parti, le quali contraggono la obbligazione del voto: l'una è colui che promette, l'altra è colui a cui è promesso...

[3] Lett. napol., 1356, 3, pag. 127.12: Lu re da Ragona, essendo in Corte, ave jurato (et) p(ro)misso ancora bone obligacione facte in Curte de papa de p(er) nullo te(m)pu dare aiuto o consillo a li occupatore de l'isula n(ost)ra d(e) Sicilia...

[4] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.242, pag. 51: e poi che 'n loco segreto e rimoto / condotti furon, sopra el sommo Giove / vidi prestar l'obbligativo voto. / Siccome sopravvenner cose nove, / la detta obligazion gli fu scordata, / com'Amor volle, onde ogni fallo piove.

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 52, vol. 1, pag. 387.23: Il nostro Comune mosso alle richeste di quello di Perugia, fece sindaco uno suo cittadino chiamato Otto Sapiti, e per lui fece il sodamento e la obligagione predetta a' signori e al Comune di Cortona liberamente, come i Perugini seppono divisare.

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 9, pag. 158.26: erano de' due mercatanti sì gli animi accesi, che, oltre al voler degli altri, per belle scritte di lor mano s'obligarono l'uno all'altro. E fatta la obligagione, Bernabò rimase e Ambruogiuolo quanto più tosto poté se ne venne a Genova...

[7] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 873, pag. 380.30: il Comune per altra obbligazione, fatta come addietro è fatta menzione, s'obbrigò, morta la Reina, dargli molte barbute al conquisto dello reame.

[8] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 217.42: Ma açò che alguno, in questa nostra regola de vivere permagnando o che la doverà domandare ça indreo, no se spaventi de obligasone de algun comandamento se i ordenaminti de questo modo averà dito de observare...

1.1 Voto fatto alla divinità.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 57, vol. 3, pag. 127.21: messere Piero Rosso con tutta la nostra oste e de' Viniziani gli si fece incontro schierato per combattere, e credettesi a ccerto che ssi combattesse, e per tre dì se ne fece in Firenze e in Vinegia solenni processioni con grandi obligazioni e prieghi a dDio, che cci desse la vittoria.

1.2 [Dir.] [Econ./comm.] [Nell'ambito della stipula di un contratto:] l'atto formale in base al quale qno si impegna a corrispondere qsa (per lo più una somma di denaro) a qno altro, gen. ponendo come garanzia l'alienazione dei propri beni; anche il vincolo giuridico che ne deriva.

[1] Ranieri volg., XIII pm. (viterb.), pag. 229.18: La qual cosa si -l dectu Penniculu no(n) facesse (e) -l comparatore oi le sue redi de sostennesse niunu danno, ke tu -[l] dectu co(m)paratore e ele sue redi servarai sença danno, sotto la detta pena, e la pena pagata q(ue)stu pactu permanga fermu, (e) sotto obligatio(n)e de' toi beni, duplu dela decta cosa valente...

[2] Doc. fior., 1274-84, pag. 472.26: anche ci àno inpromeso di fare fare sumiglia(n)te vendigione (e) ubrighagione al figliolo di Guido Palmieri quando fie a età di potere far carta...

[3] Stat. sen., 1298, dist. 1, cap. 23, pag. 156.12: Item ponemo et ordinamo, che li signori nuovi sieno tenuti di sciólliare et disobligare li signori vecchi, et trarre loro d'ogne devito unde fussero tenuti per lo Comune dell'Arte, et d'ogne condannagione, obbligagione et pegnoramento, el quale facessero per Comune o per signoria de la detta Arte.

[4] Lett. lucch., 1301 (3), pag. 134.10: sì che ci pe(n)siate (e) aop(er)iate che i(n)n alcuna maniera i(n) sua segu(r)tade ve(n)gniamo, (e) pu(r) che lli d(e)biti li ve(n)nisseno i(n) obrigassio(n)e no(n) varebbe forssa come noi crediamo d(e)l t(er)me si desse...

[5] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 367, vol. 1, pag. 554.17: nè alcuno, contra lo quale cotale exactione si facesse, se ne possa dicere gravato nè adimandare consèllio di savio, ma appostutto a pagare possa et debia essere constretto, secondo che in esse promessioni et obligationi pienamente si contiene...

[6] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 111, pag. 864.12: Iano fu iddio di battaglie, nel cui tempio si riponevano l'armi de' Romani, la cui festa era il dì di calende genaio, per che genaio trae il nome di Giano; ed era iddio di mercatanti, nel quale tempo gli uomini più erano presi per le obligagioni.

[7] Stat. pis., 1321, cap. 9, pag. 204.14: Non patrò nè permecterò [[...]] che cascio, carne, u coia, u lana, u altre cose, u mercie [[...]] stazire u sequestrare, u in tenere u altro modo pigliare u occupare si possano u debbiano, per alcuno modo u vero ragione u ingegno, u etiamdio d'alcuna ragione ypotechata, u di obligagione tacita u expressa, per la quale si dica le predicte cose u alcune di quelle fusse u essere in dei beni u dei beni dei signori di Sardigna...

[8] Doc. venez., 1321, pag. 172.27: item laso a mia fia sovrascrita quelle CC lbr. le qual eo impromissi a si et a so marido lasar ala morte mia, açò ch'elle debia esser metude âmplificamento dele soe dote, per la qual promission lo sovrascrito quaendredo mio marido sé obligà al dito mio çènero sì co' aparerave per carta et açò ch'el dito de quaindredo mio marido sia franchado dela dita obligacion...

[9] Stat. pis./sard., a. 1327, L. 2, cap. 38, pag. 116.20: Sì verame(n)te che nulla p(erson)a possa accusare l'uno l'altro d'alcuna pena i(n) dela q(u)ale fusseno i(n)corse p(er) cagioni di debito o d'altri p(ro)missioni et obligacioni tra loro ordinato, se no· colui p(ropr)io che avesse da avere, overo p(er) colui a cui ap(ar)tinissi lo debito o l'obligacioni, o p(er) suo p(ro)curatore a cciò co(n)stituto, o dali dotori o curaturi deli suoi heredi...

[10] Doc. bologn., 1287-1330, [1330] 12, pag. 76.27: Fermo anqe e tenire e no contrafare overo venire per mie o altri per mie per alchuna raxone overo chaxone de raxone overo de fato soto pena del doplo de la dita quantità de dinari [e] per stopulaxon promexa, la qualle, pagada o noe, tute le predite choxe ferme romagnano e refaxemento de dani e de spexe in piao e fora de piado e soto obligagone de tuti li beni...

[11] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 253.24: Ecco coloro, che consumarono loro facultadi in cani, e simili cose, li quali venuti in povertade ancora divoravano la loro vita, e faceanoli [a] vivere obligazioni e debiti...

[12] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 168, par. 3, vol. 2, pag. 246.29: Volemo ancora ordenante ke se alcuno [[...]] glie biene suoie en tucto overo parte vendesse, donasse overo alienasse overo obligasse, [[...]] cotale vendeta, donagione, alienatione, obligatione e contracto de nullo sia valore e per nullo alpostucto sia avuto...

[13] Doc. aret., XIV pm., pag. 210.3: E che no(n) aveite data vostra rasgio(ne) altrui né dareite né fareite cosa che noccia a questo co(n)tratto, sutto pena del doppio a refare da(n)pno e speise (et) oblig(atione) bo(norum) (et)c..

[14] Lett. volt., 1348-53, pag. 188.25: È verità che -l nostro vicaro [[...]] per sodisfactione di certo debito e altre obligagioni che a noi le heredi de' predecti Fatio e Bartholomeo sono obligati - iuridicamente fece sequestrare e intrò in possessione e tenuta di tucti beni de' predecti Fatio e Bartholomeo già due anni e più...

[15] Doc. moden., 1353, par. 53, pag. 204.6: Anchora semo contenti e in asprexa concordia ch' etranbe dua inseme zoè l' uno all' altro sia tenuto de observare e mantignire tute le cosse scripte de sovra soto pena de doxento libre de Mutina per stipolaxom promessa e soto obligaxon di nostri ben e lla penna pagata o no tute le cosse scripte de sovra romagnane in soa fermeça.

[16] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 65, vol. 1, pag. 306.29: E fatte le dette cautele e lla detta pace, il papa per l'autorità sua e del Consiglio di suoi cardinali per dicreto confermò ogni cosa, confermando la pace, e consentendo alla obrigagione pecuniaria de· reame.

[17] Doc. cors., 1370, 18, pag. 22.9: prometando le predicte citele et iurando a le Sante Dei Evangelie che elle, overo alcune de loro, no verrano contra le predicte cosse per alcuna caxone né per caxone de menore etate, soto obligacione de tuti li beni soi, che ele avesseno overo averano...

[18] Doc. padov., c. 1375, pag. 42.34: e sì p(ro)mete el dicto Andrea p(er) si e p(er) gi soy erey la dicta peza de t(er)ra de lavorarla, loama(r)la, teraza(r)la, circu(n)pianta(r)la sì che p(er) lu la sia meiorà e no pezorà, en pena de soldi cento de dinari veneciani pizoli p(er) çaschau(n) termene e capitolo no servò, la quale pena pagà o no pagà, nientemen fia tegnù de ate(n)dere (e) obs(er)va(r)e com obligaxon de tuti i so bem.

[19] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 4, pag. 126.3: Se 'l navilio perisce, sono obligato di rendere il capitale di colui? - E io rispondo che per questo il capitale tuo non ha navicato, e, se ne perdi, ciò adiviene per sciocca obligazione che hai fatta, pensando che non puoi sicurare questo tu, ma solo Dio.

- [In contesto fig.].

[20] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 10, vol. 1, pag. 38.14: Addunca, quandu Deu duna a l' anima vita infinita di infiniti anni, esti tinutu a Deu di infiniti carlini, di infinitu preciu. Quanta esti la obligacioni, tanta esti la transgressiuni, et tanta esti la culpa...

1.3 Vincolo naturale, legame genetico.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 1, par. 4, pag. 12.7: E a queste cose fare e prochurare, noi che tutti siamo fratelli siamo tenuti, e in ispeziale più i collegi e lle comunità intra lloro si debbono aiutare a cciò, tanto per l'affezzione di charità e amore d'iddio, quanto per la diritta obrigazione e lleghame d'umana conpangnia.

1.4 [Con rif. all'interpretazione del termine religione:] vincolo spirituale (nei confronti di Dio).

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 21.27: Religione è detta, dice s. Isidoro, quella obbligazione, per la quale leghiamo le anime nostre, e li corpi a certi servizj di Dio.

1.5 Debito di riconoscenza e di gratitudine nei confronti di qno, vincolo morale.

[1] Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.), 127, pag. 819: Se me volì a força far manlevaxon, / sì ve romagna l'obligaxon. / Ben òe fato tante ofension, / s'eo volese ben trar raxon, / con drito me dovrave lo Lion prendere / sì me dovrave in forche apendere.

[2] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 14, pag. 53.27: Onde, quantunque assai virtù fussero in noi, non le dovemo però appropiare a noi, ma maggiormente a Dio ne semo obrigati; e così, come cresce in noi la virtù, cresce il debito e l'obrigazione...

[3] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 159.5: L'altre donne niente mi possono per debito dimandare, se non che per vostra grazia io le debba servire, e sempre celare con silenzio lo nascimento dal quale lo servigio procede; ma solo da voi d'obligazione di debito sono costretto a fare sempre opere laudabili e che di nessuno vizio di viltà possano essere maculate.

1.6 Condizione di subordinazione; sottomissione, sudditanza (anche in contesto fig).

[1] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 11, pag. 65.19: Pentiti dunque di questa tua nequizia, e prega Iddio, se forse ti perdonasse questo iniquo pensiero, e volere del tuo cuore. Che sappi ch' io ti veggio in fiele d' amaritudine, e in obbligazione e in servitudine di molta iniquità.

[2] f Declamazioni di Seneca, a. 1392 (tosc.), L. IV, declamazione 8, pag. 100.8: Perde, e egli fu isbandito e confinato, e in quello furore fuggì in casa del suo servo. Il servo lo ricevette volentieri, e pregollo che lo liberasse di quella obbligazione, in che egli l' aveva lasciato ubbligato. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.7 [Con rif. alla dottrina cristiana della salvazione dell'anima:] condanna, perdizione (come diretta conseguenza di un comportamento o di uno stato peccaminoso).

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 20, pag. 103.3: L'opera passa e non si può fare più: puo'ne fare un'altra, ma quella non giammai, ma queste due cose non passano, cioè la macula e 'l reato, cioè l'obligagione al ninferno. Passa il peccato e l'opera, ma rimane la macula ne l'anima e l'obligazione, ma per la penitenzia si purga questa macula, e è l'uomo liberato da quella obligagione.

[2] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 14, pag. 62.19: La carta del decreto, cioè del patto e della obbligazione dell' uomo, il quale era obbligato al diavolo e alla morte per lo peccato, Cristo la conficcò in Croce, e stracciolla, e in segno di ciò volle che il corpo suo fosse tutto stracciato.

[3] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 3, pag. 106.8: L' uno si è in quanto la confessione non fatta ancora in atto, ma pure avuta in voto, cioè in proponimento, da colui ch' è contrito, come toglie via la macula della colpa, così toglie via il reato, cioè l' obbligazione alla pena eterna, alla quale l' uomo era obbligato per la colpa mortale...

[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 24, pag. 105.17: egli ci à tratti di pregione e della servitudine del dimonio che ci possedea come suoi. Egli intrò in ricolta e pagatore, e stracciò la carta dell' obligagione.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 68, Pentecoste, vol. 2, pag. 644.20: Ma non puote veruno perdonare i peccati quanto a la macchia, la quale è ne l'anima, [o] quanto a l'obligazione a la pena eternale, ovvero quanto a l'offesa di Dio...

[u.r. 31.05.2024; doc. parzialm. aggiorn.]