0.1 opila, opilà , opilano, opilare, opilla, opillà , opilladi, oppilando, oppilare, oppilati, oppilato, oppilla, oppillè, oppillò; a: opilato, oppilata.
0.2 Lat. oppilare (DEI s.v. oppilare).
0.3 Regimen Sanitatis, XIII (napol.): 1.
0.4 In testi tosc.: Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.); Boccaccio, Esposizioni, 1373-74.
In testi sett.: Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 [Med.] Occludere un condotto, ostruire un canale fisiologico.
0.8 Cosimo Burgassi 25.03.2015.
1 [Med.] Occludere un condotto, ostruire un canale fisiologico.
[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 497, pag. 577: acqua de laco è pessema che se no move nente; / la turbida e putrida corrompino la gente, / opilano lo fecato e la splene, / e géneranno febre, cride a mene.
[2] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Deli veleni, pag. 29.2: questo se conose p(er) troppo abomenabele savore e putrido odore lo quale esce dala bocca et à molestation in le vene e vàla putrefaçando e li meati per sua grosseçça oppilando.
[3] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 33.6: Ancora, il vino bevuto a digiuno induce tremore, conciosiacosaché fa troppa dissolutione d'omori, oppilando in parte le vie de' nervi, per le quali vie si manda lo spirito a' nervi che ssi debbono muovere...
[4] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 80, pag. 87.15: Musa è una herba, la quale no nasce in le nostre parte. [[...]] E opila el figò de q(ue)li che la uxa tropo.
- [In contesto fig.].
[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 156, pag. 445.27: sì come grosse e fastidiose [[scil. le meditazioni malinconiche]], hanno ad oppilare i meati della chiareza del suono della laudevole fama, della quale niente curano gli accidiosi.