LEBBROSO agg./s.m.

1 [Med.] Affetto da lebbra.

[1] Parafr. Decalogo, XIII m. (?) (bergam.), 117, pag. 422: Ben che el re Herodes li puer non tayasse, / perché a li fi morir, sentenzia De ye madoe; / al deventà levros amantenente...

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 303.23: E Lelius Adriano suo marito fo appressato de morbo succutaneo, quasi tucto leproso e ssofferendo questo male deventao sì rio, ke molti senatori ne lo male suo fece occidere.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De peccatore cum Virgine, 23, pag. 49: Lo corp ie fo sí guasto k'el pariva levroso.

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 31, vol. 1, pag. 62.7: se alcuno cittadino di Siena diventasse lebroso, constregnarò coloro da Terzole lui ricevere, se vorrà esservi, co' la quarta parte de' beni sui, se quello cotale avesse in beni valuta in fino C libre.

[5] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 61, pag. 87.18: è ben da vardar ke li fantolini no se apprexe tropo de studiar per tempo, e specialmente o en gran coldo o en gran fredo, ka per questa caxon dise Boetio de disciplina de li scolari ke alguni è embrigadi de cresser, alguni è facti levrosi, alguni è cazudi en altre malatie.

[6] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 29, 22-30, pag. 688, col. 2.16: Questi lezadro propose de far vendetta, e no vide ma' de poterla fare se no in questo modo: questo sí se vestí a modo de baratto e fesse depinger sí che parea lebroso.

[7] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 26, pag. 65.28: Kistu Antoniu cuntava ki soy patri avia unu soy infanti, lu quali ià era librusu, a tantu ki li pili ià li eranu caduti e la pelli si lli accommenczava ad impustuliri.

[8] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 30, pag. 141.4: Poy, comu fu dittu, lu conti Rugeri happi duy figloli, l'unu fu Iofridu, lu quali fu librusu et fu mortu, secundu chi fu dittu da supra.

[9] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 31, pag. 36.34: E dapò che p(er) la bevanda de questa mexina el se resolvé la apostemacion e avrìsse la opilacion, perché la mexina è incisiva e abstersiva, deventò sane queste femene levrose.

[10] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 151, pag. 289.27: CLI. Se lu c. è fumoso voi lebruso lo plu cepto ch(e) se pò fare se sang(n)e d(e) la vena d(e) lu petto voi d(e) lu collo.

1.1 [Med.] Sost.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 26, pag. 524: No se pò trovar tonsego qe morti susitase, / [ni] flore de tal fata qe leprosi mondase.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 4, pag. 190.10: Addunque, coloro che ànno ferma fede egli guariscie e salva, diciendo: la fede tua ti fecie salvo, secondo che disse al cieco, il quale egli raluminò, et lo lebbroso che egli mondò, e ad molti altri.

[3] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 16, pag. 113.2: Et certo, sì come cotali viti sono da fuggire, così li rei sono da fuggire p(er) li quali cotali viçi s'acattano, ke sì come p(er) l'usança del lebroso [l'uomo talvolta diventa lebroso] et per una pecora malatta talvolta tutta la greggia si ne corro(m)pe...

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 4: la fede sì piaque a Dio che nessuno h(om)o sanava se in lui ferma fede no(n) trovasse, [[…]] sì come disse al cieco al quale rendecte lo ved(er)e, et al lebroso lo quale sanò, (et) a molti altri.

[5] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. III, cap. 19, pag. 58v.14: come doppo il ricevimento di qualunque dono perseveri così la gratia di Dio come la ragione del libero arbitrio, questo dichiara troppo bene l'axemplo de' diece lebrosi che fuoro curati insieme. || DiVo; non att. nel corpus da altra ed.

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 12, pag. 52.16: Iuda [[...]] have le donne del Spirito Santo sì ch'el resuscitava gli morti, curava gli levrosi e descaççava gli demonij.

[7] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 51, par. 11, vol. 1, pag. 211.30: Licito sia [[…]] ai leprose stare êlgle luocora loro, cioè en santo Casciano, Musino, Burdilione, Etraciano, contradictione alcuna nonostante.

[8] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 59, pag. 42: quale homo fosse vessato, / da li demonia tribulato, / de vostra mano siano segniati, / siròno tosto liberati; / et li leprosi mondarete / tostanamente ke vorite.

1.2 Fig. Turpe, peccaminoso; privo di qualità morali e di valori.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 47.19, pag. 275: Veneciam dissem intrando: / «Futi som, in terr' ascoxi, / sperdui som, noi avisando, / li soci porci levroxi».

[2] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 14, pag. 33.16: Ma mira e vede come la sposa mia ha lordata la faccia sua; come è lebbrosa per immondizia e amore proprio e inflata superbia e avarizia di coloro che si pascono al petto suo, cioè la religione cristiana.

[3] Lucidario ver., XIV, L. 2, quaest. 18, pag. 126.4: que te pare deli prelati dela santa ecclesia che vendo le ecclesie e che le compara per venire in grandeça e in alteça de questo secolo e ch'i possa fare richi li soy parenti? M. Quelli che comperano per questo intendimento sì sono scomunicati e dampnati, e quelli che le vendeno per tal maynera sì sono leprosi in l'anima altresì come fu Gieceo.

2 Estens. Impuro, che mostra i segni di un processo di alterazione e di corruzione.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 29, proemio, pag. 494.26: purgati questi [[solfo e argento vivo]], rifrigeli insieme con fuoco, e con certe acque e sughi d'erbe, che alla predetta arte fanno bisogno; sì che chiaro appare, ch'elli è possibile a trasmutare questa forma accidentale, a riducerla solo alla sustanziale e perfetta; e s'egli era prima piombo, dopo tale medicina sia oro: e però dice il Filosofo: il piombo è oro lebroso.

[u.r. 27.07.2022; doc. parzialm. aggiorn.]