RACEMO s.m.

0.1 racemi, racemo.

0.2 Lat. racemus (DELI 2 s.v. racemo).

0.3 Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.); a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.).

In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.).

In testi mediani e merid.: Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.7 1 [Bot.] Grappolo d'uva. 2 [Prob. per errore di trad.:] lo stesso che ramo.

0.8 Valentina Nieri 12.12.2017.

1 [Bot.] Grappolo d'uva.

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 1, cap. 9, pag. 40.25: E dopo questo il santo Bonifazio entrò nella vigna e colse quelli pochi racemi che vi trovò, e recolli al calcatorio...

[2] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 547.18: sì como le fronde è smortide, le quali lo novello inverno ha dannado, arcolti li racemi dela sacra vide...

[3] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 23, pag. 394.12: E è da sapere alchune maniere d'uve essere che in tal maniera i racemi piccoli suoi sono aspri...

[4] Gl Itinerarium volg., XIV sm. (tosc. occ.), cap. 17, pag. 153.6: E queste foglie fanno frutto a modo di racemi overo grappoli d'uve.

[5] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 173.19: Et ciascuna de le colompne haveva d'oro fino li soi capitelli, nele quale erano sculpite vigne con viti piantate, le quale spandevano d'entorno auree frondi, fra le quale pendevano cespe de uva mirabili, le cui racemi erano tucti de fine cristallo.

2 [Prob. per errore di trad.:] lo stesso che ramo.

[1] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 547.19: e sì como li codogni, li quali è maduri, piega li so' racemi e le cornelle ancora non convegniveli ali nostri cibi. || Cfr. Ov., Ars am., III, 705-706: «Quaeque suos curvant matura cydonia ramos, / Cornaque adhuc nostris non satis apta cibis».