MILLANTARE v.

0.1 milanta, milantando, milantar, milanti, millanta, millantando, millantandosi, millantar, millantare, millantarsi, millantato, millantavasi, millantavisi, millante, millanto, millantò. f: millantava.

0.2 Da millanta.

0.3 F Declamazioni di Seneca volg., XIII (tosc.): 1.2; Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: F Declamazioni di Seneca volg., XIII (tosc.); Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Lett. pist., 1320-22; Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.); Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.); Boccaccio, Corbaccio, 1354-55.

0.5 Locuz. e fras. senza millantare 1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Vantare con esagerazione e infondatamente; fingere con vanto cose non vere. 1.1 Estens. Dire il falso, ingannare. 1.2 Pron. Vantarsi con esagerazione di qsa, per lo più senza fondamento; apparire eccessivamente e infodatamente fiero di sé, delle proprie azioni e capacità. 1.3 Sost. Vanteria, ostentazione immotivata. 2 Esaltare qno in modo esagerato, per lo più senza fondamento. 3 Fare millanta.

0.8 Cristiano Lorenzi 29.06.2015.

1 Vantare con esagerazione e infondatamente; fingere con vanto cose non vere.

[1] Lett. pist., 1320-22, 1, pag. 36.1: Una cosa vollio io bene dire, et non per millantare, be' lo sae Dio, che se tue ci fussi tue, tu non le soliciteresti piue di me...

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 9.4399, pag. 382: Dunque, con lor perché tanto millante? / Non da virtù viene il parlare inetto.

[3] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 5.12, pag. 426: quel che 'n mil[l]antar sì largo dona, / en ira vegna de li soi vicini...

- Senza millantare: senza esagerare, senza fare vanterie.

[4] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), D. 28.5, pag. 90: senza millantar, mi do bon vanto / vendicherei chi è stato amatore / dall'ora quand'el nostro Creatore / fu crucifisso e patì di mal tanto.

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 34, terz. 6, vol. 2, pag. 111: Giunsono a loro, e sanza millantare, / subitamente vennero alle mani...

1.1 Estens. Dire il falso, ingannare.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 5, (frammento).4838, pag. 410: Di ciò ch'io dico qui non ti millanto.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 29, terz. 96, vol. 2, pag. 65: Negli anni mille dugento novanta / s' apprese il fuoco in Casa i Pegolotti, / ed arsevi, se 'l Libro non millanta...

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 87, terz. 12, vol. 4, pag. 134: E secondochè 'l Libro dice, e canta, / fu morto un lor Conestabole quici, / e venti presi, se 'l dir non millanta.

1.2 Pron. Vantarsi con esagerazione di qsa, per lo più senza fondamento; apparire eccessivamente e infondatamente fiero di sé, delle proprie azioni e capacità.

[1] F Declamazioni di Seneca volg., XIII (tosc.): si millantava e gloriava nelle piazze e su per gli canti delle ingiurie, che ci aveva fatte. || Becchi, Declamazioni di Seneca, p. 86.

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 57.10, pag. 175: po' ched i' mi trovo 'n sul nïente / di queste cose ch'i' m'ho millantato, / fo mille morti 'l dì, sì son dolente.

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 391.11, pag. 239: tu de l'arme Herculès ti milanti...

[4] Esopo tosc., p. 1388, cap. 11, pag. 94.5: trovò il porco cinghiale a piè d'uno albero che meriggiava e millantavasi in se stesso, prendendo diletto e avendo vanagloria di sua potenzia.

[5] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 30, pag. 72.6: Esso fatto che l' uomo ambitioso è stato promosso a onore, si lieva in superbia e doventa isfrenato nel millantarsi e non si cura di giovare ma si gloria esser sopra e sopra stare a altri...

1.2.1 Attribuirsi infondatamente determinate qualità.

[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 381-90, pag. 108.8: già assai volte, millantandosi, ha detto che se uomo stata fosse, l' avrebbe dato il cuore d' avanzare di fortezza, non che Marco bello, ma il bel Gherardino che combattea con l' orso.

1.3 Sost. Vanteria, ostentazione immotivata.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 275.1, pag. 180: Onne meo milantar e ço ch'eo fiabbo / di aver la constantia del çusto Paolo, / madona, ver' ti no mi leva un kàolo...

[2] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 5.28, pag. 15: Questo credo io che per ciascun si saccia, / sì che qui non à luogo il millantare...

1.3.1 Estens. Falsa dichiarazione; deliberata menzogna.

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 35.8: quant'anime zentil galliche e tosche / degne di fama son che lingua inbronchi, / deritte più ca inmacolati gionchi, / che 'l vostro milantar or rende fosche!

2 Esaltare qno in modo esagerato, per lo più senza fondamento.

[1] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 16, pag. 93.17: lo popolo, per piacergli, lo cominciò a lodare e millantare e dirgli che gli parea Iddio, e non uomo...

[2] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 1, pag. 361.27: Qui non curo parlarti per rettorica, nè parlamenti puliti, e ornati, per li quali ti lodi, e ponga millantando fra gli Angioli.

3 Fare millanta. || (Bettarini Bruni); valore analogo a 'correre mille miglia' e simili.

[1] Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.), 6.6, pag. 54: El fuggir di Min Zeppa quando sente / i nimici passa ogni volare, / e Pier Faste', che venne d'oltremare / in Siena 'n una notte, fe' nniente / a rrispetto di lui, che veramente / lo su' fuggir si può dir millantare...