0.1 çenochiato, çonoclato, ginocchiato.
0.2 Cfr. ginocchiare 1.
0.3 Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.): 1.
0.4 In testi tosc.: Ottimo, Par., a. 1334 (fior.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).
In testi sett.: Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Che ha le gambe flesse sino a toccare il suolo con le ginocchia (gen. per devozione o sottomissione).
0.8 Zeno Verlato 21.01.2015.
1 Che ha le gambe flesse sino a toccare il suolo con le ginocchia (gen. per devozione o sottomissione).
[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 60.10, pag. 57: Or fuse ancora - de graci' a mi dato, / che çonoclato - stesse nanti quela / che mi flagella - cum tanti martiri!
[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 324.11: Arrio disse, che Cristo era pura creatura, e però sparte sono le sua budella, e crepòe mezzo ginocchiato, sozzando quelle parti con le quali elli negava Cristo...
[3] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 3, pag. 73, col. 1.35: Onde stando col corpo ritto ovvero ginocchiato, di necessità è in questa sapienza di levarsi con movimenti anagogici...
[4] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 7, pag. 21.32: Zibedeo [[...]] incontenente se çetò in terra çenochiato, chiamando a la sor Dea misericordia...