0.1 infangati, infangato.
0.2 V. infangare.
0.3 Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.); Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.).
0.6 A Cronica fior., XIII ex.: Infangati.
N Come soprannome di persona, la voce è att. in doc. lat. tosc. a partire da un «Gerardi [genitivo] qui Infangato vocatur» in una carta fior. del 1137: cfr. GDT p. 358.
0.8 Cosimo Burgassi 09.09.2016.
[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 26.38, vol. 1, pag. 341: ché se l'uom pur si vestia / di stuore e vada scalço et infangato, / tegnendo il quor fermato...
[2] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 6.26, pag. 17: Altri provar se 'l fondo / della Guisciana avea dei pesci grossi; / di ciò l'infangati ossi / anchor potrebber testimonia rendere.
[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 8, pag. 197.1: Qui D. introduce questi spiriti infangati, li quali se puniaveno de questo vitio...
- [In contesto fig.].
[4] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 4.6: Cotale uomo non dae la popolesca greggia, che bruta pasce solo cibo terreno; nè nella pompa dell'usurpata gentilezza si truova, la quale i vilissimi infangati di fangosa libidine e a vana cupidigia solo attenti, con falso nome di gentilezza mantella...
[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 8, pag. 197.12: un duolo li percosse le orechie; per la qual percossa esso lassò de vedere questi infangati e sbarò l'ochio più avanti.