LOGGIA s.f.

0.1 loça, loçça, loçe, loga, loge, logge, loggi, loggia, loggie, loggiora, logia, logie, loia, loxa, loya, loza.

0.2 Germ. laubja (DELI 2 s.v. loggia).

0.3 Doc. sen., 1263: 1.

0.4 In testi tosc.: Doc. sen., 1263; Stat. fior., 1294; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Doc. lucch., 1337.

In testi sett.: Doc. venez., 1317 (4); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. castell., 1361-87; Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. a loggia 1.2; fare loggia 1.3.

0.7 1 [Arch.] Struttura architettonica indipendente o parte di un edificio più ampio, pubblica o privata, coperta in alto e aperta su uno o più lati tramite arcate sorrette da colonne o pilastri. [In partic.:] portico utilizzato per attività commerciali o come luogo di adunanza. 1.1 Fig. Mercato dove si espongono le merci. 1.2 Locuz. avv. A loggia: in grande quantità. 1.3 Fras. Fare loggia: incontrarsi (?). 2 Struttura coperta di ricovero temporaneo, tenda.

0.8 Cosimo Burgassi 11.11.2016.

1 [Arch.] Struttura architettonica indipendente o parte di un edificio più ampio, pubblica o privata, coperta in alto e aperta su uno o più lati tramite arcate sorrette da colonne o pilastri. [In partic.:] portico utilizzato per attività commerciali o come luogo di adunanza.

[1] ? Doc. sen., 1263, pag. 332.25: Maiestro Everardo dela Logia di Bari die dare CCl li. di p(ro)ve., de' q(uali) die pagare cinqua[n]ta li. di p(ro)ve. nela fiera di Treseto in sesagiesimo primo... || Se non va inteso come topon. o comunque nome proprio.

[2] Stat. fior., 1294, pag. 653.26: Per quali feste si debia fare vigilia sotto la loggia di Sa· Michele in Orto, e quante messe si debiano dire per ciaschuno mese per li morti de la conpa(m)gnia.

[3] Stat. sen., 1280-97, par. 124, pag. 35.11: Item, statuimo et ordiniamo che 'l signore e 'l camarlengo sieno tenuti di fare fare una loggia che sia ampia XVJ braccia a la canna, e longa VIIJ braccia...

[4] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), Explicit, pag. 97.28: e nel mezzo di quel giardino guardarono un luoco bello e buono e convenevole, e ivi fecion fare una casa assai agiata e quadrata e grande e bella, e le camere di dietro, e belle loggie dinanzi.

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 18, pag. 138.7: Unde diceno in delle loggie et in delle piasse alcuni peccati iniqui, sì come luxurie, homicidij et altri mali.

[6] Doc. venez., 1317 (4), pag. 149.29: voio che la cha' de o' sta dona Maria Chavoduro chon l' orto e chon la loça sia per staçio de mia mare...

[7] Stat. pis., 1318-21, cap. 38, pag. 1105.22: E intendasi che la dicta bottega u loggia sia tralle due traverse...

[8] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 12, 127-139, pag. 351, col. 2.5: E quand'el fo a Rimino, secretamente e travestito entrò in la terra, e andò a la loça dove si zugava a scachi...

[9] Stat. fior., 1333, cap. 15, pag. 24.17: quando si fa l' offerta a santo Stefano al pilastro de la logia - e agli altri pilastri dove si fa l' oferta per più Arti...

[10] Doc. lucch., 1337, pag. 289.16: Prima, che possa tenere lo bussolo overo giuoco in sulla piazza di san Michele e in Cortina, e in de la logia de' fillioli Fiadoni presso al pozo Tereldi...

[11] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 77, par. 1, vol. 2, pag. 130.6: en lo palaçço nuovo en lo quale è l'armario e la camora de la gabella e deglie massare, overo en le scale overo en glie portece overo loggie d'alcuno deglie dicte palacçe...

[12] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 165, vol. 2, pag. 47.4: E nella città si à molte loggie di mercatanti Latini, e d' altre nazioni.

[13] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 172v, pag. 82.30: Meritorium rii... domuncula, que vulgo dicitur loya, ubi cives vendebant mercimonia sua.

[14] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 58, pag. 64.3: A l'entrata del te[m]pio sì avea una logia molto bella e molto ricca perciò che i governatori de la città vi teneano ragione.

[15] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1273, pag. 300: Io vidi lo Mercato così bene fornito / De logie et de coperte, tutto parìa fiorito.

[16] Doc. castell., 1361-87, pag. 198.22: Item f(a)c(t)a rasgione, dì x d'agosto, presente Gionta (e) Maragino, ella loggia del Cass(ar)o...

[17] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 263.9: La porta ardeva. Lo solaro della loia fiariava.

- [Con rif. allo spazio del teatro di età classica].

[18] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 38, gl. q, pag. 24.26: «Teatri» sono luoghi coperti e palesi, come le logge e li mercati, e posonsi chiamare bordelli, però ch'ivi si facevano li giuochi scenichi...

[19] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 2, 20.2, pag. 303.2: teatro era generalmente ogni luogo publico, come oggi sono le loggie e i ridotti, come che alcuno per eccellenza avesse più quello nome che gli altri...

[20] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 126.14: Hoc teatrum, tri id est la loggia.

1.1 Fig. Mercato dove si espongono le merci.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 10, terz. 49, vol. 1, pag. 116: Ma era ognun d' un buono intendimento, / eran leali, e colle lor grossezze / ciaschedun era al ben comune attento; / e fecer con virtù maggior prodezze, / che comparite poi non sono a loggia / con tutte quante nostre sottigliezze. || Si intende: «[gli antichi, con tutte le loro grossezze] hanno fatto con la virtù prodezze maggiori di quelle che non [non pleonastico] sono comparse poi con tutte quante le nostre sottigliezze».

1.2 Fras. Fare loggia: incontrarsi.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 35, terz. 78, vol. 2, pag. 130: gli era gittato il fango, e fatto brutto / da' portatori, che quivi facien loggia, / sicchè coperto n' era quasi tutto.

1.3 Locuz. avv. A loggia: in grande quantità (?).

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 41, terz. 41, vol. 2, pag. 192: ventisei migli' di moggia / ne fe venir di Puglia bello, e netto, / sicchè goder potè la gente a loggia. || Se non è lo stesso che 1.1.

2 Struttura coperta di ricovero temporaneo, tenda.

[1] Cronica fior., XIII ex., pag. 82.10: In questo tempo, del mese di giugnio all'entrante, il decto Arrigo venne ad hoste sopra la città di Firençe, e puose suo campo, actendato di loggie, trabacche e padiglioni, nel piano del Cafaggio del Vescovado di Firençe...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 6, pag. 78.30: io terrò loggie e padillioni in Toscana ne' campi di Roma, se tu comandarai.

[3] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 95.8, pag. 41: Per te dispoglierò templi e magioni, / a rRoma terrò logge e padiglioni...

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, cap. 2, vol. 2, pag. 2.12: Ed avendo i comandatori maggiore speranza nell'assedio, che nel combattere, elli cominciaro non ch'altro, a fare tabernacoli e logge per dimorare quivi il verno, cosa che non avéno costuma di fare...

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 78, vol. 2, pag. 152.20: In buono messer Guiglielmo di Giulleri con que' di Bruggia e del Franco se n'andarono diritto al padiglione e logge del re di Francia...

[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 835, pag. 189: Non jaceamo in casa, ma le logie fecemmo; / Più che nove semane pur de fore jacquembo...

[u.r. 26.05.2020]