TEMPERANZA s.f.

0.1 temparanza, temperança, temperançe, temperancia, temperansa, temperansia, temperantia, temperanza, temperanze, temperanzia, tempransa, tenperança, tenperançe, tenperancia, tenperansa, tenperantia, tenperanza, ttemperanza.

0.2 Lat. temperantia (Nocentini s.v. temperare).

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. cort., a. 1345; Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.).

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Memoriali bologn., 1279-1300 [1288]; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Preci assis., XIV pm.; Stat. Montecassino, XIV (luc.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. di buona temperanza 1, 2.1; di grande temperanza 1; fare temperanza 1; mettere a temperanza 1; non temperanza 1; senza temperanza 1; temperanza di non incolpato difendimento 1.5; temperanza di guardia incolpata 1.5.

0.7 1 Dominio razionale sugli impulsi, sugli eccessi e in partic. sui desideri materiali in quanto giusto mezzo. 1.1 [In partic.:] frugalità. 1.2 Sobrietà. 1.3 Stato d'animo lontano da forti passioni. 1.4 Capacità di regolare il proprio comportamento evitando gli eccessi. 1.5 [Dir.] [Nel diritto canonico:] temperanza di non incolpato difendimento, di guardia incolpata: diritto a difendersi da un'offesa subita secondo una giusta proporzione. 2 [Filos.] Mescolanza proporzionata delle qualità sensibili primarie della materia (caldo, freddo, umido e secco). 2.1 [Filos.] [Med.] [In partic.:] combinazione proporzionata dei quattro umori in un corpo. 2.2 [Generic.:] situazione di equilibrio tra caldo e freddo. 3 Mescolanza equilibrata di più elementi. 3.1 Intensità moderata. 4 Atto di rendere meno intenso un fenomeno fisico. 5 Modulazione armonica (di voci o suoni). 5.1 Disposizione secondo una regola.

0.8 Diego Dotto 07.12.2016.

1 Dominio razionale sugli impulsi, sugli eccessi e in partic. sui desideri materiali in quanto giusto mezzo.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 294.30: E reciputo lo incarico de lo imperio, [[Tito]] caçao Berenice soa molgie in signo de temperantia e deventao sì largo ke non fo nullo die ke non dunassi de lo suo.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 20.14: Et là dove dice «cupiditade» intendo quel vizio ch' è contrario di temperanza; e questo vizio ne conduce a disiderare alcuna cosa la quale noi non dovemo volere, et inforza nel nostro animo un mal signoraggio, il quale nol permette rifrenare da' rei movimenti.

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 24, pag. 349.6: la temparanza è segnioria de la ragione contra libidine e contra gli altri increscievoli movimenti. Et in sè la temparanza à novie spezie, cioè risparmiamento, modestia, vergognia, prudenzia, moderanzia, astinenzia, onestà e [parcità] e sobbrietà.

[4] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 306, pag. 38: De ço dixe sancto Paulo in soa predicança / Ke l'omo debia vive con grande temperança.

[5] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 12: te(m)peransa è singnoria di ragione (con)tra la libidine (et) li altri movime(n)ti inportuni, et àe in sé la te(m)pera(n)sa nove specie, cioè guardia, modestia, vergo(n)gna, pudicitia, moderansa, astine(n)tia, onestà, parcità et sobrietà.

[6] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 3, pag. 27.32: L'altre dieci virtù, sì come temperanza e le altre, attemprano e' movimenti del cuore secondo ragione...

[7] Memoriali bologn., 1279-1300 [1288] 30.1, pag. 57: Zascunn omo dé aví' temperanza / innel'alteza, po' che l'ha 'quistata, / che non disenda sí como balanza / da l'una parte ch'è tropo carcata...

[8] Gl Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 35, pag. 61.2: - Temperanza è virtù d'animo per la quale l'uomo rifrena i desiderî della carne ond'è assalito e tentato -.

[9] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 35, pag. 61.31: Dunque vedi che s'usa Temperanza quando s'astiene l'uomo da' desiderî non liciti, o quando costrigne l'incendî della lussuria col freno della ragione, o quando costringe i segni della lussuria, o quando s'astiene del mangiare e del bere di soperchio, o quando tempera le spese a quel che si conviene, o quando è umile inverso 'l prossimo, o quando è onesto e reca le cose de la vita a uso temperato, o quando si vergogna de le soperchianze e de' mali e de le sozze parole. E sempre s'usa questa virtude quando si tiene la via del mezzo nelle cose.

[10] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 61, pag. 170.6: fugir luxuria, servar temperancia, non amar superclo, da sì descaçar ira...

[11] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 33.3, pag. 117: Amor se fa lascivo senza la temperanza...

[12] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 23, vol. 3, pag. 296.12: Temperanza è quella signoria che l'uomo ha contra lussuria, e contra agli altri movimenti, che sono disavvenevoli; cioè la più nobile virtù che rifrena il carnale diletto, e che ci dona misura e temperamento quando noi siamo in prosperità, sì che noi non montiamo in superbia, nè seguiamo la volontà...

[13] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 17, pag. 371.11: La seconda [si] è Temperanza, che è regola e freno della nostra gulositade e della nostra soperchievole astinenza nelle cose che conservano la nostra vita.

[14] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 11, pag. 248.27: Perçò sumiantemente dé çascauno in le so' grave vexende avere temperança e senno, ch'el se trova scripto che lo re David perdonò a molti chi 'l persequeanno per torge la persona.

[15] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 100 rubr., vol. 2, pag. 277.13: Che la podestà et li giudici in tormentare abiano temperanza.

[16] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 12, pag. 14.11: L' omo che no à temperança mena vita bestial, seguando li delleti de la gola e de luxuria...

[17] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 24.30: Ne lo terzo giro de lo quale yo favello stano quelloro che de ira et accidia se li autri stimolano et in questo modo questoro non temperanza né prevedenza may con ira, con ferore et rangore d'animo adopera tucty loro facty.

[18] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.29: Dove è la fortezza e la temperanza?

[19] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 21, proemio, pag. 467.31: Secondo Agostino, nel libro de' costumi della Chiesa, temperanza è affezione costringente l'appetito di quelle cose che sconciamente sono desiderate.

[20] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 7, pag. 34.4: ché zà le richeçe no pòn far l'omo pù savio né de pù tenperança né de maior clementia né de pù gran prudentia...

[21] Stat. cort., a. 1345, cap. 3, pag. 130.4: - Anco ordenamo e fermamo che qualunque hora o luogo queglino de la conpagnia se radunassero per fare disciplina, o canto, overo altra cosa, che ciò debiano fare con ogne honestà et tenperança, et sença veruno remore...

[22] f Chiose a Valerio Massimo (C - L. III-IV), c. 1346 (tosc.), chiosa a [IV.1.praef.], pag. 59v.10: La cui diffinizione così è discritta per Tullio: "Temperanza è vertù che costrigne li non liciti movimenti dell'animo, li quali fanno assalimenti col conforto della prosperitade contra noi". Ancora si diffinisce così: "Temperanza è il signoreggiamento della ragione contra la libidine e gli altri isconvenevoli movimenti". Questa vertude è ornamento di tutta la vita e cessamento di tutte le turbazioni. Le parti sue sono queste: modestia, vergogna, astinenzia, onestade, moderanza, parcitade, sobrietade e pudicizia. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[23] f Chiose a Valerio Massimo (C - L. III-IV), c. 1346 (tosc.), chiosa a [IV.1.praef.], pag. 59v.18: Moderanza e temperanza è una medesima cosa, avegna che temperanza sia il genero. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[24] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 7.13, pag. 427: Però conseglio quei che son maggiori, / che abbian umiltà e temperanza, / non soperchiando lor par né minori.

[25] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la te(n)peranza, vol. 1, pag. 217.14: De te(n)pera(n)za e de sobrietae caschau(m) guarda a mesura sego(n)do lo so co(n)sentime(n)to...

[26] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 20, pag. 182.9: la superbia ha per opposito l'umiltà; l'ira ha per opposito la temperanza...

[27] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 111.28: fo homo irascebele e subito a montarese in corruzo et in quillo impeto non se potea refrenare per nulla temperanza...

- [Personificata].

[28] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1284, pag. 221: «Qui sta la Temperanza, / cui la gente talora / suol chiamare Misura».

[29] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 88.179, pag. 357: La Gola sì n'è molto empagurata, / descrezione volese ammantare: / ma la Temperanza l'ha pigliata, / tella en prescione e falase enfrenare.

[30] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 63, pag. 325: Queste armature clamase la Fede e la Sperança / e vera Caritate; / Iustitia e Prudentia, Fortecça e Temperança...

[31] Matteo Frescobaldi, Rime, a. 1348 (fior.), 16.30, pag. 89: Temperanza, la qual fugge ogni troppo, / che ttiene i· mmano el fren della misura, / fate, signor', che ssia del vostro groppo...

[32] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 3, par. 14, comp. 43.64, pag. 124: La quarta turba, nobile e benegna / e d'ogni laude degna, / verso de me vegnia per quel camino, / condutta dala Temperança honesta.

- [Relig.] Una delle quattro virtù cardinali.

[33] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 47.3: e questo fa per assennamento di quatro vertudi, ciò sono prudenzia, iustizia, fortitudo e temperanza...

[34] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 4, pag. 3.19: Queste si è: Prudencia, Justicia, Forteça e Temperança.

- [Specif.:] il regolare comportamenti, azioni o sensazioni secondo un principio di misura e convenienza.

[35] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Del modo de dormire, pag. 14.13: Temperantia in lo dormire sì sta in questo, de dormir la nocte che no impediscia lo dì...

[36] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 49.15: Se diligentemente oserverete la dieta ne le predecte cose, cioè temperança di fatica et di riposo, di mangiare et di bere, di dormire et vegghiare, dell'aria, de' bagni, et d'usare colla donna, et delgli accidenti dell'animo...

- Di buona temperanza.

[37] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 11, pag. 163.32: de' quali l' uno era Noffo Guidi, iniquo popolano e crudele, perchè pessimamente aoperava per la sua città, e avea in uso che le cose, facea in segreto, biasimava, e in palese ne biasimava i fattori: il perchè era tenuto di buona temperanza, e di malfare traeva sustanza.

- Di grande temperanza.

[38] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 23, pag. 202.34: trovarono uno che in Corte era assai dimorato, uomo savio, di nobile sangue, giusto e famoso, di gran lealtà, pro' d' arme e di nobile schiatta, uomo di grande ingegno e di gran temperanza...

[39] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 7, vol. 2, pag. 86.25: La prima fu doctrina di grandissima paciencia et di grandissima caritati et di grandissima prudencia et di grandissima temperancia et di grandissima iusticia...

- Fare temperanza.

[40] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 35.13, pag. 127: Ché ['n] soferire om gioia ed alegranza / di soverchianza / nonn è già laudato: / quegli è sag[g]io provato / che ne le pene fa sua temperanza, / e mette in ubrïanza / lo rio tempo lo qual no gli este in grato.

- Mettere a temperanza.

[41] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 43, vol. 3, pag. 385.5: E in ventura si pare, che contra prosperità si dee l'uomo mettere a temperanza, e contra ad avversità si dee l'uomo mettere a fortezza...

- Locuz. nom. Non temperanza.

[42] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 33, pag. 488.9: Alla fine per tradimento, e per non temperanza de' suoi cavalieri, constretto di notte di cominciare battaglia, avuta poco meno la vittoria, da sezzo vinto, la perdeo. || Cfr. Orosio, Hist., VII, 29, 6: «intemperantia».

- Locuz. agg. Senza temperanza.

[43] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 59, pag. 131.1: nondimeno i' chiamo diletto il disiderio dell'animo impotente, che tosto si muterà, mosso per l'oppinione di falso bene, sanza misura, e sanza temperanza. || Cfr. Sen., Ep., VI, 59, 4: «voluptatem [[...]] immoderatam et immodicam».

[44] Jacopo Passavanti, Tratt. umiltà , c. 1355 (fior.), cap. 4, pag. 253.3: Va, o giovane altiero e sanza freno, quando t' allegri co' compagni e vai in brigata sanza temperanza, seguitando i voleri tuoi...

[45] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 106.28: E 'l potestà per dispetto del popolo, e chome uomo senza tenperanza, menò suso quello el quale aveva champato che non gli era stato tolto e rizò la manaia nella sala e di subito gli mozò la testa...

1.1 [In partic.:] frugalità.

[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 59, pag. 36.20: Li Romani predecti onoravano la temperanza a guisa di loro madre, la quale chiamavano frugalitade. Onde dice Valerio: ma elli defendeano la loro salute con certissimo e fedelissimo amonimento d'ingegno, e la frugalitade, nimica a' luxuriosi mangiari e straniera dalla troppo abondanza del vino e aversa allo smisurato uso di Venere (gl. h), era quasi a lloro come alcuna madre di buono valore. || Cfr. Val. Max., II, 5, 6: «quasi quaedam mater erat frugalitas».

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 67.30: la temperanza era quasi commu mamma di la lur sanitati, jnimica a li luxuriusi vidandi et multu remota da superchu biviri et da lu smisuratu usu di Venus multu alongata. || Cfr. Val. Max., II, 5, 6: «frugalitas».

[3] f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.), chiosa 158, vol. 1, pag. 167.1: Idest: temperanza. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; chiosa: «la vuluntarusa usanza di la sua frugalitati continia ad issu Catuni in quista maynera con gran dulcizza» per trad. di Val. Max., IV, 3, 11: «grata frugalitatis consuetudo».

[4] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 89.25: Pueris vero minori etate non eadem <quantitas> servetur quantitas, set minor quam maioribus servata in omnibus parcitate. <Alli garzoni> S(et) alli garczoni de mancha etate no(n) sia data quilla quantitate quante alli maiori, s(er)vata i(n) tutti li cose temperancia.

1.2 Sobrietà.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 357.14: 109. Trattato di temperanza e stemperanza degli abituri cittadini ed urbani, ora parla circa gli edificii del contado...

1.3 Stato d'animo lontano da forti passioni.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 90.188, pag. 374: A tal fornace perché me menavi, / se volevi ch' io fosse en temperanza?

1.4 Capacità di regolare il proprio comportamento evitando gli eccessi.

[1] f Libro de' beneficii volg., XIV/XV (fior.), L. II, pag. 33.20: Temperanza è una scienza la quale c' insegna schifare le spese e gli ornamenti soperchi, ed è una cosa da fare temperatamente la re famigliare... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Sen., Ben., II, 34, 4: «Parsimonia est scientia vitandi sumptus supervacuos aut ars re familiari moderate utendi».

1.5 [Dir.] [Nel diritto canonico:] temperanza di non incolpato difendimento, di guardia incolpata: diritto a difendersi da un'offesa subita secondo una giusta proporzione. || Sul lat. moderamen inculpatae tutelae.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 36, pag. 122.12: advegnia che 'l difendere sia conceduto incontenente a ta' che sono con temperanza di non incolpato difendimento, secondo che dicie la leggie.

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 40, pag. 231.2: [14] Ma la guardia del tuo corpo dei fare i(n)co(n)tane(n)te (e) cu(m) te(m)perança di guardia i(n)colpata, ke s'alcuno ti vuole fedire di lancia, tu lo puoi lui fedire i(n)na(n)çi la sua percossa a tua guardia et no(n) ad ve(n)detta.

2 [Filos.] Mescolanza proporzionata delle qualità sensibili primarie della materia (caldo, freddo, umido e secco).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 23, pag. 39.15: emperciò che la fredura de la notte en quello loco non ha quasi nulla comparazione a la calura del die, sì che possa fare alcuna temperanza...

[2] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 104, pag. 566: La state calda dicise ch'è secca per natura / e passa temperancia...

[3] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 13, pag. 128.11: E lo cielo di Giove si può comparare alla Geometria per due propietadi: l'una si è che muove tra due cieli repugnanti alla sua buona temperanza, sì come quello di Marte e quello di Saturno...

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 6.5: diede temperanza mescolando il caldo col freddo. || Cfr. Ov., Met., I, 51: «temperiemque dedit mixta cum frigore flamma».

[5] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 7, 50.1, pag. 463.18: perciò che quelle parti di Grecia nelle quali è il monte Citerone non sono troppo sotto tramontana né troppo verso mezodì, ma quasi tra l'uno e l'altro; e questa temperanza negli atti venerei è molto richesta...

[6] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 22, 139-154, pag. 622.13: il temperar di Iove; cioè la temperanza, che fa lo pianeto Iove, Tra 'l padre e 'l figlio; cioè tra Saturno e Marte.

[7] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 16, pag. 146.4: Conciosiacosa che li pollitri siano novellamente nati so(n)no teneri, cepto lu friddo voi lu caldu li noce; p(er) la temperança de l'autundo i(n) cotale tempo li politri nati non se fatiga p(er) caldo né p(er) friddo none empig(r)isci...

- [In partic. con rif. al ciclo delle stagioni].

[8] f Framm. Cons. filos., XIV m. (sett.), L. IV, cap. 6 [metro], pag. 280.6: Questa tenperança nudriga e aduxe onne co<s>sa che spira vita in questo mondo... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Boezio, Consol. Phil., IV, 6.30: «temperies».

2.1 [Filos.] [Med.] [In partic.:] combinazione proporzionata dei quattro umori in un corpo.

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 16, pag. 146.1: nullu tempu pare così actu a la conceptione, conciosiacosa che la temperantia de l'amore sia necessaria a la conceptione, similemente lu atunno ène actu alla natività.

- Di buona temperanza.

[2] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 69, pag. 111.17: Che se lo corpo è di buona tenperanza, di quattro conpressioni, l'una comunale come l'altra, lo corpo non è né ardito né codardo.

2.2 [Generic.:] situazione di equilibrio tra caldo e freddo.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 121, pag. 155: Ma el g'è strabel temporio, mirabel temperanza, / Dolcez e alegreze, segura consolanza...

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 24.3: Là non v'ha nè freddo, nè caldo, e se non perpetuale tranquillitade e temperanza.

[3] Preci assis., XIV pm., 14, pag. 142.5: Anchi per tucti gli fructi della terra che esso benegno Redemptore dingne, per sua pietà e misericordia e per le merita del suo sancto sangue, ke per l'umana generatione sparse en terra, de mandarce le temperançe oportune...

3 Mescolanza equilibrata di più elementi.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 2, pag. 141.5: Lo vino eziandio è aghuagliato e asomigliato ala natura de' serpenti che s'appellano tiri, de' quali si fae otriacha, che ànno i· loro velleno; e per saperlli usare a modo e confettare con tenperanza, sì come palesemente si sae, sono rimedii contra tutti veleni...

[2] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Ez 13, vol. 7, pag. 414.9: [11] Di' a quelli che cuoprono sanza temperanza, che quello che fanno sì deve cadere... || Cfr. Ez., 13.11: «dic ad eos qui liniunt absque temperatura».

3.1 Intensità moderata.

[1] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XXII, cap. 24, vol. 9, pag. 230.26: Quanto dolce la temperanzia delli venticelli? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 184, pag. 188.6: La raìxe del çiyo bianco prima sè exiccativa cum temperança.

4 Atto di rendere meno intenso un fenomeno fisico.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 30.26, vol. 2, pag. 516: Io vidi già nel cominciar del giorno / la parte orïental tutta rosata, / e l'altro ciel di bel sereno addorno; / e la faccia del sol nascere ombrata, / sì che per temperanza di vapori / l'occhio la sostenea lunga fïata...

[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 30, 22-36, pag. 733.12: Sì che per temperanza dei vapori; cioè umidi che s'erano levati e contemperavano lo lume eccessivo e lo splendore del Sole...

5 Modulazione armonica (di voci o suoni).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 6, pag. 31.7: Addunque nel pronunziamento tuo dei osservare e avere temperanza di voce e di spirito...

[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 10, 133-148, pag. 327.24: render voci a voci in tempra; cioè in temperanza, rispondendo l'una voce a l'altra...

[3] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 14, 112-126, pag. 426.36: in tempra tesa; cioè tirate le sue corde, sicchè abbiano temperanzia e convenienzia...

5.1 Disposizione secondo una regola.

[1] Sette arti liberali di Seneca volg., a. 1325? (fior.), pag. XXVI.13: Il narrare le sillabe, e la diligenza delle parole, e la memoria delle favole, e la legge, e la temperanza di versi? || Cfr. Sen., Ep., XI-XIII, 88, 3: «versuum lex ac modificatio».

[u.r. 17.03.2023]