0.1 proferença, proferenza, proferenze, profferençe, profferenza.
0.2 Da proferire.
0.3 Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Stat. cort., a. 1345.
In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).
0.5 Locuz. e fras. fare proferenza 2.
0.7 1 Ciò che si comunica e si espone, discorso. 2 Ciò che si propone o si offre a qno come cosa gradita o invito; [in partic.:] accoglienza cortese o profferta amorosa. Fare proferenza.
0.8 Cosimo Burgassi 22.02.2017.
1 Ciò che si comunica e si espone, discorso.
[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 60.18, pag. 202: ma so ch'assai è più vostro fallire / che la mia proferenza: / però n'ho percepenza, / visando ch'ogne reo v'este in disire...
2 Ciò che si propone o si offre a qno come cosa gradita o invito; [in partic.:] accoglienza cortese o profferta amorosa. Fare proferenza.
[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 36.7, pag. 253: in vostra riverenza / dimoro sempre, e di servir vogliato: / però non ve ne faccio proferenza, / perch'io son tutto vostro donicato...
[2] Pacino Angiulieri (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.), 109a.1, pag. 343: Cortesemente fate proferenza / del vostro dir piacente ed amoroso...
[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 201.11, pag. 404: sì mi mostrò Bellacoglienza, / Che 'nmantenente venne a salutarmi, / E sì mi fece grande proferenza...
[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 5, vol. 2, pag. 171.15: Egli non è vago di nostre proferenze pur di parole, ma vuole essere servito, e ubbidito di fatti.
[5] Stat. cort., a. 1345, cap. 19, pag. 140.2: recevarlo beningnamente, e menarlo al luogo due ce radunamo, e farli onore e proferença, e onni servito ke se possa fare per loro o per la conpagnia...
[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 19, pag. 185.37: «Le profferençe de lo tuo amore modo a lo presente né lle renuzo, né lle recipo, chà lo mio core non me sta cossì despuosto che eo te poza altramente respondere».