0.1 reprehemi, repreme, repremere, repremesse, repressa, represse, repressi, represso, repriemere, reprima, reprime, reprimendo, reprimere, reprimesse, reprimete, reprimette, reprimettero, reprimuti, ripreme, ripremendo, ripremèo, ripremersi, ripremete, ripremette, ripremuta, ripremute, ripremuti, ripremuto, ripressa, ripressi, riprieme, ripriemere, ripriemersi, riprima, riprimere.
0.2 Lat. reprimere (DELI 2 s.v. reprimere).
0.3 Gonella Antelminelli, XIII sm. (lucch.): 2.
0.4 In testi tosc.: Gonella Antelminelli, XIII sm. (lucch.); a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.); Dante, Commedia, a. 1321; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).
In testi sett.: Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Elucidario, XIV in. (mil.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 Attenuare o estinguere la forza, impedire lo sviluppo o la manifestazione di qsa di neg. o percepito come tale; opprimere. 1.1 Trattenere, frenare (anche pron.). 2 Fig. Fare oggetto di biasimo e di critica, riprendere.
0.8 Cosimo Burgassi 22.02.2017.
1 Attenuare o estinguere la forza, impedire lo sviluppo o la manifestazione di qsa di neg. o percepito come tale; opprimere.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 22.25, vol. 3, pag. 359: Io stava come quei che 'n sé repreme / la punta del disio, e non s'attenta / di domandar, sì del troppo si teme...
[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 459.23: La virtude di Silla quasi rotte e spezzate le carcere de la malizia de la quale era assediato, mise le catene nelle mani di Giugurta, constrinse Mitridate, ripremèo il pianto della guerra de' compagni...
[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 9, vol. 2, pag. 96.15: E la virtuti di issu medemmi Sylla, poy que foru ructi et gittati li chavaturi di la malvastati, da la quali issa era assiyata, misi li cateni a li mani di Jugurta e constrinsi Mitridati et ripressi oy abalcau li planti di la guerria sociali...
[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 24.23: E questo è necessario ed utile di mostrare per reprimere e confondere la stolta presunzione di molti...
[5] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 23, par. 1, vol. 2, pag. 60.23: A schifare e reprimere le falsetade, le quale spesso e più spesso se conmectono, e a contraponerse a le malitie...
[6] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la arroganza, vol. 1, pag. 87.23: jmp(er)çò che l'orgoioxo à una maynera, che quando ell'è represso, ello se desdegna, e sse l'omo lo castiga, ello se corosa, o chi lo co(n)segia, ello no vo cre' a nigum so no lo so seno.
[7] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 12, pag. 52.35: ch'el no caçesse in quella mortal fossa de traitoria, et con gli menor mai reprimesse hii maior...
[8] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 1, pag. 10.7: E dove apparve questo male essere più potente, che quello che reprimere si potesse per li minori maestrati, a M. Emilio pretore urbano fu la bisogna dal senato commessa...
[9] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 5, pag. 49.2: La marchesana di Monferrato con un convito di galline e con alquante leggiadre parolette reprime il folle amore del re di Francia.
[10] a Stat. lucch., 1376, L. II, cap. 11, pag. 97.3: Ad reprimere li difecti et fraude di ciaschuno di quelli lo quale fusse stato o fusse compagno, factore, fante o fancello in alcuna bottega o compagnia di mercadantia o d'arti delli tenuti della corte...
[11] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 129.1: La torre de Babel Ne la cui hedificatione fo facta la divisione de le lengue miraculosamente da Dio, ad repremere la pazia de quilli che edificavano la torre predicta.
[12] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 22, 22-36, pag. 609.9: Dante, stava come quei; cioè come colui, che 'n sè; cioè che in sè medesimo, ripreme; cioè ristringne, La punta del disio; cioè la sollicitudine del desiderio...
- [In ambito med.].
[13] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 57, pag. 25.26: E riprieme l'enfiamento dela milça e del fegato e dele reni e lla ventosità fatta nel diaforesim maraviglosamente trae fuori.
[14] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 266, pag. 279.21: E quando tu la voraxi metere in le altre grande medesine, el no fa bexogno de reprimere la soa acuitè cu(m) alguna altra medexina.
[15] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 37, pag. 49.7: [9] Item lu repenticu, datu, leva la luxuria et la simenta di la reprehemi.
[16] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 109, pag. 231.10: Et ad id(em) alcuni rep(ri)me li galle co lo suco d(e) le cepolle voi co lo suco d(e) le frundi d(e) li poru...
- [Con rif. a una persona].
[17] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 214.40: el papa Stephano, vezando le affliction deli homini e dele chiesie, personal mente andè in Franza a Pipin, azò ch'el reprimesse e descazasse Arstolfo re...
[18] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaest. 12, pag. 142.23: [A] alcuno de li eligi è concedudo posaza azò che 'lli posano mete in ovra alcun ben ch'illi pensano de fare e per defende li altri bon da li rey e per repreme li malvaxi...
[19] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 347.14: tre volte la massima Juno il ritenne, e toccata nell'animo per compassione ripremette il giovano. || Cfr. Verg., Aen., X, 686: «iuvenemque animi miserata repressit».
1.1 Trattenere, frenare (anche pron.).
[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 31, vol. 2, pag. 174.24: i capitani vedendo la comozione, cominciarono a tentare, e a ripriemersi della loro oppinione contro a' potenti...
[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 34.5, pag. 82: Umiltà è virtù ben da piacere, / La qual raffrena di voler l' altezza, / Che nell' animo nostro suol giacere. / Ma non si dee usar con tal dolcezza, / Nè ripremersi tanto, che l' uom caggia / Nel vizio, che la fa tener mattezza.
2 Fig. Fare oggetto di biasimo e di critica, riprendere.
[1] Gonella Antelminelli, XIII sm. (lucch.), XI.4.4, pag. 280: Pensavati non fare indivinero, / sì com' tu fa' me, che vòi che si sprima / per aventura, e non per maestero, / lo tuo risposo, e t'ange ch'io 'l riprima...