INFRACIDARE v.

0.1 enfracedato, enfracida, infracida, infracidando, infracidandosi, infracidano, infracidar, infracidare, infracidari, infracidarono, infracidarsi, infracidasse, infracidassero, infracidata, infracidate, infracidati, infracidato, infracidatogli, infracidavano, infracidendo, infraciderà , infracideranno, infracideriano, infracidi, infracidiate, infracidino, infrácidinsi, infracidito, infracidò, infracidòe, infradiciando, 'nfracidano, 'nfracidare, 'nfracidargli.

0.2 Da fracido.

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Lett. sen., XIII u.v.; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Doc. prat., 1293-1306; Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Infradiciando è forma metatetica.

0.7 1 Andare in disfacimento e putrefazione, marcire, deperire; diventare avariato. Anche pron. Anche fig. e in contesto fig. 1.1 [Rif. a parti anatomiche e ferite:] diventare infetto, incancrenire (anche in contesto fig.). 1.2 [Rif. ai tessuti:] guastarsi per l'esposizione al caldo, al freddo o all'umidità. 1.3 Estens. Ammalarsi. 2 Provocare deperimento, far marcire.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 12.09.2016.

1 Andare in disfacimento e putrefazione, marcire, deperire; diventare avariato. Anche pron. Anche fig. e in contesto fig.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 32, pag. 484.12: e poscia che per dieci anni d' ogne generazione d' uomini per tutte le provincie avesse attinto, infracidatogli dentro il petto, e iscioltosi i legami delle membra dentro, con ciò sia cosa che oltra l' abominamento della miseria dell' uomo, ancora i vermi per bocca rigittasse...

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 3, cap. 8, pag. 48.11: «Semenase el corpo anemale e resuscitarà corpo spirituale», cioè come el seme così el corpo nostro se mette sotto terra (et) enfracida e resurgerà sotilissimo.

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 1, pag. 21.1: Provedenti dovemo essere saviamente; ché nostra provedentia de' essere verace; ché tucto quanto noi faremo di buono fructo in questo mondo di saperlo sì governare che non possa infracidare né che 'l perdiamo...

[4] Doc. prat., 1293-1306, pag. 182.22: Anche demo i(n)n una taula di chasta(n)gno che ssi puose sulla trave p(er)ché non i(n)fracidasse, che vi piovea suso, d. XXIJ.

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 6, pag. 77.7: Se lo grano non sarà seminato e mortificato sotto la terra, non renderà frutto, ma se sarà morto e infracidato sotto terra, molto frutto renderà.

[6] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 438, pag. 463.3: ché 'l corpo non poté avere sepoltura, perciò ch'era tutto tagliato e spezzato e, se l'avessero così messo dentro a la sepoltura, si sarebbe infracidato e guasto.

[7] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 4, pag. 106.15: Antonio chiudendo l'entrata del castello co' sassi, rinchiusesi dentro con un vasello d'acqua molto picciolo, e con tanto pane, che gli bastasse sei mesi; li quali li Tebei fanno in tal modo che basta bene un anno sanza infracidare, e quindi non usciva...

[8] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 9, cap. 2, pag. 626.1: E quelli di Truscia non fuoro poco feroci in pensare e trovare pene, li quali, i corpi de' vivi colli corpi de' morti, l'uno verso li altri legati e stretti, sì che ciascuna parte di membro del vivo fosse legata a una del morto, tanto lassavano stare, che infracidassero insieme.

[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 2, vol. 2, pag. 204.11: Li quali, ligandu li corpi di li homini vivi a la suppina cu li corpi morti de guisa que li membri di lu mortu stacissiru supra li membri di lu vivu ben strictu ligati, li lassavanu infracidari cussì, comu crudilissimi turmentaturi di la vita insemblamenti et di la morti.

[10] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 27, pag. 67.5: Disse Dio a Moise; fa' una arca di legno di setim, lo qual è un legno, che non s'infracida mai e non arde...

[11] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 456.5: Questo grano si vendé perché era riscaldato ed era per guastarsi tutto e infracidare perch' era molto fiatoso e caldo.

[12] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 9, pag. 89.12: I magliuoli da porre si vogliono sceglier novelli, duri in sè, e non abbienti alcuna cosa del vecchio sermente; imperocchè spesse fiate infradiciando quello vecchio, la vite se ne corrompe.

[13] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 60, pag. 134.28: Ma coloro, che s'affaticano infracidandosi in pigrizia, e in lussuria, così stanno nelle case loro come in un sepolcro...

[14] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 297.22: putreo, tres, per infracidare.

- Estens. [Rif. alla gloria ed alle ricchezze].

[15] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 28, par. 16, pag. 472.18: E ffu questa la parte e lletterale sentenza di san Piero. Ché dicie nelle sue Chanonicie primaie c.o 5: «Così quando sarà veduto il prenze de' pastori», di Giesù Cristo parlante, «apersevete la glolia, che non può infracidare».

[16] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1363/68?] 23, pag. 342.2: «Piangete richi e urlate per le miserie e tribulazioni che dovete ricevere. Le vostre richeze infracidate sono, e i vostri preciosi vestimenti mangia la tignuola.

- Sost.

[17] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 17, pag. 286.17: Il pino non dura, se non è secco: al quale contra 'l suo infracidar si provede: che, tagliate le travi, si sotterrano uno anno in qualche piscina d'acqua...

1.1 [Rif. a parti anatomiche e ferite:] diventare infetto, incancrenire (anche in contesto fig.).

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 15, pag. 156.30: Dopo la qual parola incontanente quelli quattro discepoli di Eutichio che aveano morto l'orso furono percossi di morbo elefantino, cioè di lebra, sì che, infracidando e computrescendo tutte le membra, miseramente morirono...

[2] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 4, cap. 3, pag. 83.16: onde dice Salamone ne' Proverbi: Putredo in ossibus eius qui confusione res dignas gerit: Infrácidinsi l' ossa di quella persona che fa cose degne di confusione e di vergogna.

[3] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 119, pag. 242.13: Cosí el prelato, o altri signori che hanno subditi, vedendo il membro del subdito loro essere infracidato per la puzza del peccato mortale, se esso vi pone solo l' unguento della lusinga senza la reprensione, non guarisce mai, ma guastará l' altre membra, che gli sonno d' intorno legate in uno medesimo corpo, cioè a uno medesimo pastore.

[4] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 473, pag. 475.15: E chi fosse fedito, e egli la portasse sopra sé, quella fedita non puote inpostimire né infracidare né avere niuno pericolo.

- Sost.

[5] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 4, cap. 3, pag. 83.18: Lo infracidare dell' ossa significa lo dolore intimo, che ammolla la durezza degli effetti de' peccati, de' quali l' uomo dee avere vergogna e confusione.

1.2 [Rif. ai tessuti:] guastarsi per l'esposizione al caldo, al freddo o all'umidità.

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di s. Maria Egiziaca, cap. 2, pag. 207.19: e le vestimenta mie, colle quali io passai al diserto, in brieve tempo si guastarono e infracidarono per la brinata e per lo caldo...

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 368.32: e se lungamente l'ai a guardare, disaccalo e guardalo disaccato, sicchè le sacca non si infracidino e non si guastino...

[3] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 4, pag. 126.18: Conviene al religioso essere casto, povero e astinente; quando di queste manca, le coverte s'infracidano, la mercatanzia si guasta, o la nave profonda o rompe.

[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 236.3: Li crociati presi erano menati denanti a Francesco, lo quale diceva queste paravole: «Voi portete la croce. La croce ène de panno. Lo panno se infracida. Io voglio che portate croce che non se infracidi».

1.3 Estens. Ammalarsi.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 79, vol. 3, pag. 169.2: La detta armata per infermità si partì e tornaro a Napoli con poco aquisto od onore; ch'essendo più di IImD cavalieri, potieno cavalcare tutta l'isola sanza contasto, ed e' non si mossono mai da Tremole, onde infracidò l'oste; e corrotta, ingenerò pestilenza d'infermità e di mortalità.

2 Provocare deperimento, far marcire.

[1] Lett. sen., XIII u.v., pag. 50.16: fuggite negligentia come cosa che infracida, lacciuogli apparechia, et spesse fiate fa cadere ne la trappola...

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 80.8: Una mela fracida, e magagnata in fra l'altre, s'ella vi sta lungamente, infracida l'altre tutte quante e belle sieno...

[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 7, pag. 178.10: fu da indi a poco percosso da Dio d'una infermitade, che si chiamava morbo regio, la quale corrompe e infracida tutto il corpo, e fa molto putire, e di quella miseramente morìe.

[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 10, cap. 18 rubr., pag. 245.1: Della vite la quale infracida 'l frutto.

[5] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 54.21: Sappiate che quattro generationi sono di veleno; lo primo uccide infracidando, siccome fae uno animale ch'èe appellato lepus marino, et rana velenosa, cioè bocta; e questo si conosce perché fae uscire di bocca molto abominabole sapore et puççolente odore et gran molestia ne' veleni...

[6] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1372/73] lett. 10, pag. 46.1: El non correggiare infracida, sì come 'l membro corrotto nel corpo corrotto dell' uomo.