0.1 enfracedato, infracidati.
0.2 V. infracidare
0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.
0.4 In testi tosc.: Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.); <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>.
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).
0.7 1 Decomposto organicamente, purefatto. 1.1 [Rif. ad un arto:] affetto da infezione, incancrenito.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 15.09.2016.
1 Decomposto organicamente, putrefatto.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 15.1, pag. 53: O corpo enfracedato, - eo so l'alma dolente; / lèvate amantenente, - ca si meco dannato.
[2] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 10, cap. 6, vol. 3, pag. 216.6: Avviene allo Sparviere, che riscaldi sì oltre alla natura e alla complession sua, che alcuna volta abbia febbre: e allora che sarà al toccare caldo e starà tristo, che alcuna volta avviene per li soli spiriti infiammati per troppa fatica o per altro accidente, e alcuna volta per umori infracidati in alcuna parte del suo corpo. || L'incunabolo (Firenze 1478), p. 344, legge «per alcuno putrefacto humore».
1.1 [Rif. ad un arto:] affetto da infezione, incancrenito.
[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 4, cap. 21, pag. 256.23: chè le mani e li piedi che prima erano enfiati di umori di podagra e quasi infracidati, incontanente che 'l corpo suo fu nudato per lavare così furono trovati sani, come se mai non avesse avuto nulla infermità.