PRONTO agg./s.m./avv.

0.1 prompta, prompte, prompti, prompto, promta, promti, promto, promtu, pronptissimu, pront', pronta, pronte, pronti, prontissima, prontissime, prontissimi, prontissimo, pronto, prontu, prumptu, prunctu, prunmta, prunta, prunti, pruntissima, pruntissimu, prunto.

0.2 Lat. promptus (DELI 2 s.v. pronto).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 3.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. sen., 1277-82; Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Lett. pist., 1320-22; Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. cort., a. 1345.

In testi sett.: Serventese romagnolo, XIII tu.d.; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); a Codice dei beccai, 1385 (ferr.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.); Stat. assis., 1329; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; a Apologhi reat., XIV.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. avere in pronto 6;essere in pronto 6; in pronto 6.1; non pronto 3.3.

0.7 1 Disposto a fare qsa. 2 Preparato, addestrato. 3 Che mostra rapidità, sollecitudine e spontaneità nell'azione. 3.1 Che agisce o si verifica immediatamente; immediatamente disponibile. 3.2 Estens. [Rif. al discorso orale:] che interviene senza titubanze, anche con arguzia. 3.3 Locuz. agg. Non pronto: timido, vergognoso. 3.4 Evidente, chiaro. 4 Che ha naturale propensione a qsa. 5 Che è preparato ad agire. 6 Sost. Avere, essere in pronto: disporre di qsa. 6.1Sost. Estens. Locuz. avv. In pronto: in modo evidente.

0.8 Andrea Beretta 20.11.2017.

1 Disposto a fare qsa.

[1] Stat. assis., 1329, cap. 1, pag. 164.9: el priore diligentemente examine quilgle cotagle se sonno pronti a portare i carche della fraterneta...

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 250.18: La bona iente de Roma vederao che voi forestieri dunate. Serrao pronta a dunare. Averemo denari a furore.

2 Preparato, addestrato.

[1] Serventese romagnolo, XIII tu.d., 25, pag. 880: En questo 'saltu pronti, - en dire e fare arguti...

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 55.26: E tu non se' pronto a reggere i cavalli animosi per li fuochi ch'egli hanno nel petto e che soffiano per la bocca e per le nari.

[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 16, pag. 650.22: qualunche cosa o atto o costume o conversazione, sia che vuole che ti divelle dal mondo, che ti fa mortificare, che ti fa umiliare, avvilire, amar povertade, guardare da vizio, fae pronto lo spirito...

[4] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 22, pag. 107.35: "L'annima mea è trista infin a la morte. Vegê e no dormî e sustegnî conmego, stê in oracion açoché vu no intrê in rea tentacion, lo spirito è ben prompto, la carne si è inferma e fraola cosa".

[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 3, cap. 27, pag. 198.5: Ché, metamo che l' un non receiva lo martirio quanto a lo corpo, nientemem ello à lo merito de lo martirio, poa che ello à la voluntae prunta a receive-lo.

[6] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 13, par. 14, comp. 78.346, pag. 185: 'l segnor da Gonzaga le sue strate / deffenderà sì come saggio e pronto, / con lo secorso di soy bon vicini / con soy vilani e con soy citadini.

- [Rif. all'ambito milit.].

[7] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 170.1, pag. 70: Quegli eran sì moventi e visti e pronti / ch'al prim' assalto i nemici fuor franti...

[8] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 177.4: chi àe la bocie molto grossa sì è bene rimenbrante e ardito e di malvagio intendimento; e de esere forte, prode ed ardito, a conbattere pronto, e parlante con baldanza, ma non bene sentitamente.

3 Che mostra rapidità, sollecitudine e spontaneità nell'azione.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 74.5: Non sia donque la lingua pronta a parlare né la mano presta alla penna...

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 6: disse s(an)c(t)o Paulo in nela pistula a quelli di Corinto: se la volontà è pru(n)ta, da lodare è, s(e)c(on)do quello che l'omo àe.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 1, vol. 2, pag. 6.34: La quali cussì prunta et cussì exquisita humanitati di lu Senatu potti fari que, se etiandeu lu juvini fussi statu mortu, lu patri se lu aviria suffertu con eguali animu.

[4] Stat. cort., a. 1345, cap. 7, pag. 131.13: Ancho ordenamo che el camarlengo non possa spendare de sua pronta volontà et autorrità...

- Sost. Chi è sollecito nell'agire.

[5] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 1, pag. 231.25: E sì come è soffitiente al pigro nigligentia, et al prompto in affecto mostrare incomençamento certe de le vixende, cusì bastarà nostro dire a quili li qua' seran impronti, voluntarosi et intenti de imprendere arengare.

- Avv. Senza indugio.

[6] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 3, 33.7, pag. 41: Da lui si dipartì: poi se n'andòe / a la cit[t]à del re, e poi fu mosso / ver lo palagio di Giosafà pronto, / e tant'andò c'a la porta fu gionto.

[7] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 38.9, pag. 24: Chi 'l so non ama e l'altruy pronto uciella, / perde quel ch'à e men sazio s'apella.

3.1 Che agisce o si verifica immediatamente; immediatamente disponibile.

[1] Lett. pist., 1320-22, 1, pag. 33.12: non avea ricevuta alcuna lectora. Della quale cosa io forte mi dolea, et sopra tucti di te, credendo che la tua pronta solicitudine fosse in questo facto manchata.

[2] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 383, col. 3.31: Questo fo amatore de la rea puplica; casto et honesto visse; prompto fo a lo servire, et liberale de quello che fare potesse...

[3] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 8, 19-24, pag. 237, col. 1.2: Flegiàs, Flegiàs. Qui mostra la effettiva e promta provixione de Virg., ch'ave cossí apparecchiada la resposta digando al ... nochiero: tu non avrai altro che la fadiga de trapassarne per questo luto, zoè: per questo pantano.

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Dido, pag. 67.9: E se il tuo animo empio non s' inchina per alcuno nostro priego, la nostra vita tostamente ubbidirà a pronta e sanguinosa morte.

[5] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 16, pag. 644.24: Tenta dunque in prima il nostro avversario coloro che Cristo vogliono servire, acciò che 'l bene non si faccia; contro alla quale tentazione v'è questo rimedio, cioè, la memoria della morte che s'affretta, e la sollecitudine pronta, e la memoria degli santi pronta, secondo che sta nel capitolo di sopra.

[6] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 218.8: Comincierò da Zenone Eleate, il quale essendo uomo di grande prudenza in cercare la natura de le cose, e in accendere li animi de' gioveni a scienza e vigore prontissimo, dimostrò palesemente la prova di quello ch' elli ammaestrava, per esemplo de la virtude sua medesima.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 41.19: E lu putiri di issu lu deu Esculapiu apruvau la liberali et promta promissiuni di li Epidaurisi per sou celestiali obsequiu.

[8] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 23, pag. 132.27: Correvami ancora nell' animo con pensiero prontissimo, veggendo li giovini parimente e le donne far festa, quant' io già in simili luoghi, il mio Panfilo me mirando, con atti varii e maestrevoli a cotali cose festeggiato avessi...

[9] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 47.14, pag. 592: ve piaccia, donna, che da poi / questo meo sonettello el ver ve conta, / pietà denanze a voi sia per lui pronta.

[10] a Codice dei beccai, 1385 (ferr.), Statuti, pag. 236.22: atendendo i ordenamenti novi piùe laudivili oservancia de la ditta arte, e a comodo e utilità de ugni e singuli citadini nostri e subditi hac etiamdé a la nostra reipublica a pertegnire, a i quali sempre comoda con prunti affeti procuremo...

3.1.1 Avv. Subito, immediatamente.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 2, vol. 2, pag. 592.2: Li Pisani [[...]] cominciarono a ffare sgombrare loro contado, e spezialmente la Valdera, e afforzare e guernire loro tenute verso le frontiere il meglio e il più pronto poterono...

3.2 Estens. [Rif. al discorso orale:] che interviene senza titubanze, anche con arguzia.

[1] Dino Compagni, Rime, XIII ui.di. (fior.), 6.113, pag. 387: Se buon pregio vole aver Notaro, / In leal fama procacci sè vivere, / Ed in chiaro rogare e 'n bello scrivere [[...]] / E 'n domandare acorto savio e pronto...

[2] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 225, pag. 377, col. 2: Entrò lu sou servente, / passò fra quella gente, / disse allo signore / prunto con gran vigore...

[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 7, ott. 92.4, pag. 211: Non che io credo che l'avria sofferto, / come sofferse che Parìs Elena / rapisse, onde abbiam ora cotal merto; / per ciò la lingua tua pronta raffrena.

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, conclusione, pag. 399.15: voglio che domane con l'aiuto di Dio infra questi termini si ragioni, cioè di chi, con alcun leggiadro motto tentato, si riscotesse, o con pronta risposta o avvedimento fuggì perdita o pericolo o scorno.

- Avv. Senza titubanze.

[5] Tomaso da Faenza (ed. Zaccagnini 1935), XIII sm. (tosc./faent.), 4.80, pag. 100: Vedi che troppo parli e parli pronto, / di' che t'ò stretto e gionto; / parlar non osi o parli a larga, prova / contra me si rinnova.

3.3 Locuz. agg. Non pronto: timido, vergognoso.

[1] Gl <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 34, vol. 3, pag. 110.15: Chi d'ogni cosa si vergogna, si è detto non pronto, cioè vergognoso.

3.4 Evidente, chiaro.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 84.7: E gli amici, che sono generazione santissima, non s' annoverano in fortuna, anzi in vertude. L' avanzo, o per cagion di potenza si piglia, o di dilettanza. Già è pronto, che i beni del corpo a que' di sopra si riferiscono: chè la forza e la grandezza pare prestar potenza; la bellezza e la leggerezza, gloria...

4 Che ha naturale propensione a qsa.

[1] F Guittone, Lettere in prosa (ed. Margueron), a. 1294 (tosc.): sì bene provedere alcuno omo che deservito credendo essere apresso, e molto maggiormente e più avaccio e grande mal attender di male che di bene bene avere, perch'è troppo più prunto e solicito omo male che ben rendendo. || Margueron, Guittone. Lettere, XIV, p. 159.

[2] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 80, pag. 109.25: l'omo da soa fantija è pronto a mal far et élli grieve cosa a far bene.

[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 9.20: La terza età del rame venne dopo quella, più crudele per ingegni, e più pronta alle orribili armi...

- [Con connotazione pos.].

[4] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 218, pag. 569: Ancora plu de scrivere propono no cessare, / se talintivo trovite e prunto ad ascoltare...

[5] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), IV, 29.2, pag. 426: Né vergo(n)nar(e) app(re)hender(e) le cose chi no say, / ma semp(re) p(ro)mpto mostrate ad i(m)pre(n)der(e) assay...

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 23.77, vol. 3, pag. 383: Così Beatrice; e io, che a' suoi consigli / tutto era pronto, ancora mi rendei / a la battaglia de' debili cigli.

[7] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 9, vol. 2, pag. 141.3: Qu[i]ntu Ceciliu, lu quali per pruntissimu studiu et per grandissima liberalitati di Luciu Lucullu avendu consegutatu et hunestu gradu di dignitati et amplissimu patrimoniu...

5 Preparato ad agire.

[1] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 248, pag. 378, col. 1: Scì bella creatura / no fece la natura; / contare se no porria / le belliçi ch'avea. / Andò pronta et ardita, / no inpagorenno mica; / da Dio era infiammata / et bene confortata.

[2] a Apologhi reat., XIV, 1.14, pag. 668: Poi che la cane en casa entrata fone, / più era pronta et ardita che lione...

6 Sost. Avere, essere in pronto: disporre di qsa. || Sul lat. in promptu habere e in promptu esse.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 11, pag. 70.9: più sol far pro un poco di savere che l'uomo abbia bene in pronto e in uso, che avere apparato molte cose e non averle in pronto e in memoria.

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 49, pag. 269.18: p(er)ciò ke più suole far prode se tu ritieni a memoria pochi coma(n)dame(n)ti di savere (e) averli i(n) pronto (e) i(n) uso ke se tu i(m)pari molto (e) no(n) tenessi a m(en)te.

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 454.19: Fue Ulisses ornatissimo favellatore, e facundo, e grazioso; contro al quale disse Aiace Telamone, libro XIIJ Metamorphoseos: nè a me è in pronto il dire, come a te, nè a te il fare, come a me; e questa picciola diceria ebbe cotanto frutto, quanto il testo mostra.

6.1 Sost.Estens. Locuz. avv. In pronto: in modo evidente.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 8, pag. 93.9: Et questo è lo sommo male, che àe lo peccatore incontenente. Et ecco la ragione in pronto. Quelli che pecca non fa elli male? Sì, però che lo peccato è male!

[2] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 145.9: Dimandasi perché Egisto diventó avoltero; la cagion è in pronto: ch' era iscioperato. || Cfr. Ov., Rem. Am., 162 «In promptu causa est».

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 28, pag. 435.29: El stercho del bò recoyesto al tempo de la primavera è più mollificativo cha in li altri tempi. E la casom è in prompto, perché i magna l'erba.