MOZZARE v.

0.1 moça, moçà , moçado, moçar, moçarano, moçare, mocça, moçça, moççagli, moççali, mocçando, mocçante, mocçar, moççarà , moççarano, mocçare, moççare, mocçato, moççavano, mocçe, moççe, mocçeno, mocçerà , moççerebbe, moççerò, mocço, moçço, moççò, moçò, moçolgli, moczare, monczare, mossa, mosserei, mostra, moza, mozam, mozando, mozao, mozare, mozarogli, mozarono, mozarsi, mozata, mozato, mozava, mozavanosse, moze, mozo, mozò, mozza, mozzagli, mozzali, mozzando, mozzandogli, mozzandone, mozzane, mozzano, mozzaolille, mozzar, mozzare, mozzarei, mozzarla, mozzarloti, mozzarongli, mozzarono, mozzassermi, mozzassero, mozzata, mozzatagli, mozzateci, mozzateli, mozzato, mozzatogli, mozzava, mozzavano, mozze, mozzerà , mozzeranno, mozzerò, mozzi, mozzo, mozzò, mozzoe, mozzòe, mozzogli, mozzògli, mozzono, muçaro, muzati.

0.2 Da mozzo 1.

0.3 Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Cronica fior., XIII ex.; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Doc. prat., 1305; Poes. an. pis., XIV in. (?).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1348]; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. Montecassino, XIV (luc.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.5 N Nota i part. pass. forti mozza (moçça), mozze.

0.7 1 Recidere di netto e con violenza; amputare (una parte del corpo). 1.1 Recidere qsa, tagliare (lacci, vestiti, capelli, vegetali ecc.). 1.2 Staccare, separare, dividere. 2 Fig. Interrompere bruscamente tanto da far cessare, troncare (anche pron.). 3 Fig. Togliere con decisione, eliminare.

0.8 Sara Natale 23.11.2017.

1 Recidere di netto e con violenza; amputare (una parte del corpo).

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 213.1: Sì che lo 'mperadore chiamò un cavaliere e comandò 'nanzi tutti ch'al filosafo fosse mozza la testa s'elli non parlasse.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 2.57, pag. 8: O Madonna, quilli atti - che tu avivi 'n quil fatti, / quilli 'nfocati tratti - la lengua m'ò mozata.

[3] Cronica fior., XIII ex., pag. 138.20: il decto messer Berto, nella chiesa di San Piero Scheraggio, puose la mano in sul naso a Giano della Bella, e disse ch'el glle moççerebbe.

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 2, cap. 1, pag. 87.22: Silla lo mise in pregione, et appellò uno giovano di quelli d'Etiopia, e poseli un spada in mano, e disse: «va in quella pregione, e mozza la testa a Mauro che distrusse lo tuo paese.»

[5] Doc. prat., 1305, pag. 456.22: lo decto Vannuccio si venne indosso al decto Nore con uno coltello i(n) mano sança la guaina, dicendo il decto Vannuccio a Nore: «Io ti moççerò lo naso e ficcheròtilo in culo...

[6] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 177, pag. 79: et se volese star pur pertinace / in questa opinïon folle et rubesta, / usate ch'ài le dolce [e le] mordace, / e con martiri gravi et con tempesta / sansa dirmi altro li mostra la testa». || Per Elsheikh, San Torpè, p. 52 si tratta di «un caso di ipercorrezione di ss (da zz) > str [...] fenomeno inverso cioè del pisano-lucchese str > ss (nosso 'nostro', vosso 'vostro')».

[8] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 544.24: Ma fuggendo costoro fuorono represi, e 'l Re Carlo ciò sapendo, comandò che a ciaschuno de loro fusse moçça la mano ritta sul [sic] piè mancho e cavati gli ochi...

[9] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 618.9: altri lapidati, altri afflitti in freddo, altri angosciati in fame, altri mozze le mani, altri i piedi, altri troncate le loro membra...

[10] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 152.22: fo presso e menato in pregione el ditto Corradino imperadore con mollte altre grande suoie barone; agl quagle el ditto messer lo re Carllo el capo dal collo fece moçare.

[11] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 154, par. 3, vol. 2, pag. 550.13: E quegnunque è recevuto overo se receverà en lo preditto spedale non possa essere costretto per podestà overo capetanio overo alcuno ofitiale del comuno de Peroscia a mocçare overo punire alcuno el quale de corporale pena fosse da punire.

[12] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 157.25: E mo' prenne uno e mo' prenne un aitro; questo appenne, a questo mozza lo capo senza misericordia.

[13] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 154.29: yongendo la soa forza co lo suo ardire, combatea duramente contra li Grieci co la soa spata che tenea in mano, occidendo multi cavalli, taglyando braza, troncando gambe mozando piede...

- Sost.

[14] Stat. fior., c. 1324, cap. 22, pag. 54.14: Questo ancora espressamente aggiunto, che se alcuno grande fosse condannato nel mozzare del capo per alcuno malificio...

[15] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 68.26: Et si quisto modo no(n) s(er)à sanato, i(n)tando l'abbate use lu ferre de lu moczare, como dice l'apostolo: «Levate lu male da voy»... || Traduce «ferro abscisionis» (Romano, p. 168).

1.1 Recidere qsa, tagliare (lacci, vestiti, capelli, vegetali ecc.).

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 11.12, pag. 97: So' arvenuto probendato, / che 'l cappuccio m'è mozzato

[2] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 31, 58-69, pag. 734, col. 1.7: 'Perizoma' si è una maniera de veste che no tegnono per lungheza se no fin'al beligolo, tutto a simele che se moza i panni a le femene quando se deno scovare per alcuno malefizio c'abiano comesso.

[3] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 108, par. 1, vol. 2, pag. 158.21: Quignunque furtivamente mocçerà overo voiterà ad alcuno borscia overo ghirone, sia punito en cinquanta libre de denare: la quale pena se pagare non poderà, a luie la mano dericta degga essere mocça.

[4] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 299.18: et di quelli a chu' fu vota la borsa e a chu' mozza, e stracciati i panni del dosso...

[5] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 18, pag. 286.25: Agual si traspiantano e' maggiori arbori, mozzandone le ramora, ma serbando bene le radici...

[6] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 14.5, pag. 707: Fatto ti se', Giovagne, contadino, / [[...]] e frasche vai mozzando col falcino...

[7] ? Doc. fior., 1348-50, pag. 171.22: A Franciescho chiamato Muicche [[...]] per I lettiera e un'altra lettieruzza di sotto nella chamera terrena, lbr. XVI s. X piccioli, e per rifare una lettiera alle fanti e mozzare e changherare, lbr. II picciole...

[8] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 7, 36-39, pag. 207.12: et in figura di ciò li religiosi si mozzono li capelli, per significare che s'ànno spogliato delli loro beni; e li preti secolari poco si mozzono, in segno che possono tenere li loro beni...

[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 235.21: Mozzava lo grano e tagliava le vigne, arbori e oliveta.

- [In contesto fig.].

[10] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 111, pag. 253.10: Il potar di questa vite credo che sia le tribulazioni, li scandali e le detrazioni e l'infamie, essendoci tagliate e mozze eziandio le perfette operazioni; e non senza gran bene e grande necessità questo permette.

- Sost.

[11] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 44, Cattedra S. Pietro, vol. 1, pag. 359.26: Il mozzare de' capelli si fa per dare a entendere in ciò che i cherici debbono mozzare da la mente loro tutti i pensieri di soperchio...

1.1.1 Pron. Fig.

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1348] son. 14.6, pag. 187: Io vi recordo: non le repilliate, / Ché, se me mozzo, moro, et non recacchio...

1.2 Staccare, separare, dividere.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 16.15, vol. 2, pag. 262: Sì come cieco va dietro a sua guida / per non smarrirsi e per non dar di cozzo / in cosa che 'l molesti, o forse ancida, / m'andava io per l'aere amaro e sozzo, / ascoltando il mio duca che diceva / pur: «Guarda che da me tu non sia mozzo».

[2] Simone Fidati, Regola, a. 1348 (tosc.), pt. III, pag. 238.1: non ragionare di ricchezze, e nè di gentilezze, nè di parenti, nè di veruna cosa terrena si vuole ricordare da poi che la mente s'è disciolta e mozza da loro...

- Fig.

[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 41, pag. 135.4: La terzia à grande e continue mortificazioni, le quali mozzano noi da noi medesimi, e fannoci liberi.

2 Fig. Interrompere bruscamente tanto da far cessare, troncare (anche pron.).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 66.20, pag. 276: Lo dir non è neiente, - ché 'l parlar m'è mozato.

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 73.30, pag. 375: Ma no vojo miga bjasmar / che no se deja solazar. / Ma savei como e con quai? / Con omi ben acostumai, / chi san lo trepo ben fornir, / ben comenzar e ben finir; / ni con re' ni caxonoxi / ni parter ni orgojosi, / che per poco se corrozam / e so zogo tosto mozam.

[3] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 112, par. 1, vol. 2, pag. 160.27: Acioké onne materia de contese da le raike se mocçe e glie scandaglie nequissime de le turbatione se skifeno...

[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 5, pag. 107.12: e gli anni, i quali io cotanto disiderai d'allungare, si mozzeranno, essendone tu cagione.

[5] Simone Fidati, Regola, a. 1348 (tosc.), pt. III, pag. 237.9: Nota bene: se da loro parte fosse importunità di volere pure stare a ragionare parole senza frutto, mozza le parole per tuo tacere, per non rispondere, mostrando che tu hai altro a fare, e cortesemente licenziati da loro.

3 Fig. Togliere con decisione, eliminare.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 92.14, pag. 392: da l'esser a lo none - ho fatta l'unione / e per affetto el sì e 'l no mozzare.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 9.95, vol. 1, pag. 154: «O cacciati del ciel, gente dispetta», / cominciò elli in su l'orribil soglia, / «ond'esta oltracotanza in voi s'alletta? / Perché recalcitrate a quella voglia / a cui non puote il fin mai esser mozzo, / e che più volte v'ha cresciuta doglia?

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 113.27: e li prodighi co' crini mozzi, a ddenotare per li capelli le loro facultadi mozze dalle loro prodigalitade.

[4] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1363/68?] 23, pag. 341.14: La ferma fede moza le cure e solliccitudini soperchie del corpo, ma la memoria della morte fa disprezare il corpo».

[5] Via della salute, a. 1375 (fior.), pag. 256.14: E lo primo cominciamento sia che tu parti, e mozzi da te ogni amore di cose terrene...

[6] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 47, pag. 90.26: Chi le terrá a questo modo? coloro che n'hanno mozzato el veleno con l'odio della propria sensualitá e con amore della virtú.

[7] Gl Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 119.28: hormay quella cosa che ène sup(er)che, se dege moczare, idest tollere via.

[8] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 16.1: li desiderii carnali fest[ine] [...] vene monczare.

[9] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 44, Cattedra S. Pietro, vol. 1, pag. 359.27: Il mozzare de' capelli si fa per dare a entendere in ciò che i cherici debbono mozzare da la mente loro tutti i pensieri di soperchio [[...]] e rimuovere da sé al postutto tutte le cose temporali fuori che la necessità.

[u.r. 22.01.2019]