PERFORARE v.

0.1 perfora, perforao, perforare, perforata, perforate, perforati, perforato, perforè, perforerà , perforò.

0.2 Lat. perforare (DELI 2 s.v. perforare).

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 2.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.); Tavola ritonda, XIV pm. (fior.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.7 1 Praticare fori penetrando in profondità. 1.1 [Rif. a una corazza:] deformare con incavature. 2 Trafiggere (una persona, una parte del corpo) con un'arma o uno strumento appuntito (anche pron.). 3 Fig. Penetrare con la forza (in un luogo chiuso). 4 Fig. Attraversare, percorrere una cavità penetrando in profondità.

0.8 Cristiana Di Bonito 19.07.2017.

1 Praticare fori penetrando in profondità.

[1] Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.), cap. 11, pag. 94.27: chi è negligente nelle cose minime, a poco a poco cadrà nelle maggiori: come veggiamo della gocciola dell'acqua, la quale spesso cadendo perfora la pietra, e fa infracidare le travi.

[2] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 217.4: da po che la dicta lucerna con uno stilo di sotto fo perforata, subito dell'airo che li entrao fo extinta.

[3] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 11, pag. 367.25: il primo modo è che ssi pianti la vite allato al ciriego overo ad altro arbore, o di peri o di meli, e perforansi i detti arbori, e per lo foro la vite si trae.

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 11, pag. 368.7: Innestasi anchora nell'arbore dell'olmo, e forse in alchuni altri secondo Collumella, sì ccome nel troncho dell'arbore gallica; insino alla midolla si perfori con un suchiello, e quivi si ficchi il sorcolo della vite...

- [Nella pelle].

[5] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 9, cap. 73, vol. 3, pag. 119.14: Sotto la gola delle pecore nasce alcuna volta gozzo per abbondanza d'umori che dal capo discendono, e perforavi la pelle ed escene a poco a poco un umore, fatto quasi come acqua, e guariscono.

- [Per azione di insetti che forano e fanno deteriorare piante o frutti].

[6] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 3, cap. 8, vol. 1, pag. 266.11: le migliori di tutte [[scil. le fave]] sono le grosse e bianche non perforate da' gorgoglioni.

[7] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 17, pag. 383.7: Alchuna volta nelle vigne entrano ruge che ogni verdeza rodono, e vermini verdi e aguti piccoli i quali taraturi si chiamano a Bologna, i quali nati coll'uve i palmiti perforano e secchono...

1.1 [Rif. a una corazza:] deformare con incavature.

[1] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 163.17: Sventravanosse huomini, troncavanose mano e braza, mozavanosse piede, rompevanosse cervice, perzavano scuti per li gran cuolpi delle lanze pontute, levavanose barbute, rompevanose le lanze, e l' armature se sguarnivano e per li duri cuolpi erano perforate.

2 Trafiggere (una persona, una parte del corpo) con un'arma o uno strumento appuntito (anche pron.).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 30.17: quando Accilles occise Ector con quella centura fo legato in canna et Accilles lo attrascinao a ccoda de lo cavallo et Aiax se perforao co la spada de Ectore.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 75.22, pag. 316: «Ed eo la trovo piena de sagitte / ch'escon del lato, nel cor me s' ò fitte: / lo balestrieri en vèr me l'ha ritte, / onn'arme c'aio me fa perforare».

[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 617.27: alcuni furono morti di ferro, altri arsi in fuoco e in fiamma; altri battuti con duri nerbi, altri perforati con bastoni...

[4] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. III, cap. 2, pag. 45v.12: Tu non fai nulla, perciò che, pe· riguardo di me tu temorosamente usi il coltello, che licito è che ttu passi me e llui, se ttu vedi ch'altrimenti non ti caggia di fare che perforare me e lui, pur che costui tostissimamente muoia. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 37.46, pag. 131: lo santo costato [[vostra Madre]] vel vidde perforare; / E poi sì tramortì per lo dolor mortale...

[6] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 29, pag. 182.7: O anima nobile, svegliati e guarda sottilmente; considera come il Salvatore tuo è giudicato agramente [[...]], coronato di spine pungente, perforato di lancia...

[7] f Accio Zucco, Esopo versif., XIV ex. (tosc.-ven.), 57a.10, pag. 438: L'aseno muore e dela pelle sua / Perforando sen fa cribelli e ancho / Fassi tamburi che giama' non mua / La man sonante de dargli nel fiancho. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[8] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Es 21, vol. 1, pag. 357.14: io amo lo signore mio e la moglie e li figliuoli, non ne partirò libero; [6] offerisca lui lo signore allo Iddio; e appiccherallo all' uscio e posta, e perforerà le orecchie sue con la subia; e sarà a lui servo in sempiterno.

3 Fig. Penetrare con la forza (in un luogo chiuso).

[1] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 10, pag. 74.30: se innimico malivulo questo sì buono, sì diritto, sì tranquillo, sì siguro, sì mondo, sì puro abitaculo vollesse perforare, rubbare, maculare o mandare a terra, [[...]] spingelo, scaccialo, percuotelo a terra.

4 Fig. Attraversare, percorrere una cavità penetrando in profondità.

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 47, pag. 425.23: il vino sottile aquoso senpre si truova chon biancheza e chiareza, overo agevolemente nello stomacho si smaltiscie e lle vene perfora, l'orina provoca...