SQUALLIDEZZA s.f.

0.1 squallidezza; f: squalidezza.

0.2 Da squallido.

0.3 Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.7 1 Ciò che risulta da uno stato di trasandatezza e incuria; condizione di degrado, miseria o sporcizia.

0.8 Elisa Guadagnini 26.01.2017.

1 Ciò che risulta da uno stato di trasandatezza e incuria; condizione di degrado, miseria o sporcizia.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 498.3: L'uno de' quali dopo certo tempo, sì come il compagno fosse morto, coperto di squallidezza, tutti li danari tolse alla ingannata. || Cfr. Val. Max., VII, 3, ext.5: «squalore obsitus».

[2] Gl f Chiose a Valerio Massimo (D - L. VI-IX), c. 1346 (tosc.), chiosa b [VII.3.ext.5], pag. 185r.5: [coperto di squalidezza] Ciò è sechezza d'animo, bruttura, palore del volto, magrezza, assedio da nimici. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[u.r. 22.11.2019]