MEDITARE v.

0.1 medetai, medetare, medita, meditando, meditanno, meditano, meditar, meditare, meditari, meditato, mediterà , mediterai, mediti, meditò, meditu. cfr. (0.6 N) mèdeta.

0.2 Lat. meditari (DELI 2 s.v. meditare).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 4.1.

0.4 In testi tosc.: Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.6 N Si esclude l'es. da Poes. an. urbin., XIII, 7.54, pag. 551: «Lo favellare cortese / mèdeta grande offesança», dove mèdeta è prob. un mèdeca 'medica', con scambio c > t.

0.7 1 Riflettere attentamente su qsa. 1.1 Assol. 1.2 Sost. 2 Rappresentare con l'immaginazione. 2.1 Sost. 3 Valutare con giudizio. 4 Progettare. 4.1 Sost. 5 [Relig.] Dedicarsi alla pratica religiosa della meditazione. 5.1 [Relig.] Sost.

0.8 Chiara Murru 30.01.2017.

1 Riflettere attentamente su qsa.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 8, pag. 86.2: E questi sensi isvegliano lo intelletto dell'omo, lo quale intelletto dorme, sì che per le piante l'omo cognosce e medita l'opere di Dio, e così perviene al cognoscimento del bene e del male.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 28.16, pag. 189: Come, se ben l' altre parti del livro / Che vanno innanzi a cquesta / Si mette a meditare, / Troverrà quasi ciò che far convene.

[3] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), IV, cap. 8, pag. 139.20: Ancora per dare materia a diversi di meditare, e di trovare svariate ragioni e modi, sì di giuocare, come di parlare e scrivere sopra esso giuoco.

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 29, pag. 101.1: La terza è appellata Melpomenè, quasi «melempio comene», cioè «faccente stare la meditazione», acciò che primieramente sia il volere, e, appresso, che quello diletti che tu vuogli, e, oltre a ciò, perseverare, meditando quello che tu disideri.

[5] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 4, 2.13, vol. 2, pag. 365: Ché se ben tutti li detti respecti / a meditar ti metti / e fie ragion con teco / e non averai nel ricever cor bieco, / né ti verrà mai chesto / fuor che iusto et honesto.

[6] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, par. 1, vol. 2, pag. 111.26: Signur Iesu Cristu, non lassirò meditari comu fusti sclavatu da la cruchi, comu fusti purtatu a la sepultura, comu fusti sucterratu, dolenti signuri.

[7] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 28, 22-33, pag. 672.19: l'altra acqua la chiama Eunoe; cioè bona mente, cioè memoria di tutto 'l bene che à fatto e cognosciuto: imperò che tutto ricorre a la memoria di chi sallito è in stato d'innocenzia, et accende lo desiderio del bene sommo, unde si viene a la contemplazione, acciò che sopr'esso possa meditare e meditando godere.

1.1 Assol.

[1] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 126.23: De' quali assai sono che, se ad agio non sedessero, o udissero un mormorio, non potrebbono, non che meditare, ma leggere, né scrivere, se non stesse il gomito riposato.

[2] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 12, pag. 248.14: Eschilo poeta, in Sicilia sedendosi e meditando, fu percosso in sulla testa da una testuggine, la quale una aquila avea, in aere portata, lasciata cadere; della quale percossa morìo.

1.2 Sost.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (i), par. 112, pag. 406.35: delle guerre non s'ha vittoria per far festa, mangiare e bere, ballare o cantare, né ancora per fortemente combattere, ma per lo meditare assiduo e faticarsi intorno alle cose oportune...

2 Rappresentare con l'immaginazione.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 106, pag. 306.7: E, per ciò che queste cose erano in lei esquisite, né vedeano i poeti a ciò poter bastare la penna loro, la finsero figliuola di Giove, acciò che per questa divinità ne desser cagione di meditare qual dovesse essere il fulgore degli occhi suoi, quale il candore del mirabile viso...

2.1 Sost.

[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 28.2, pag. 181: O ch'Amor sia, o sia lucida stella, / te nel mio meditar forma sovente / leggiadra, vaga, splendida e piacente, / qual viva esser solevi, e così bella...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 32, pag. 101.34: Nondimeno pare ad alcuno che le Muse si debbano dinominare da «moys», che in latino viene a dire «acqua». E questo vogliono, per ciò che il comporre e ancora il meditare alcuna invenzione e la composta essaminare si sogliano con meno difficultà fare su per la riva di un bel fiume o d'alcun chiaro fonte che in altra parte...

3 Valutare con giudizio.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 20.20, vol. 1, pag. 231: Simil possian vedere / in quel che blasma ciò ch'a llui non piace, / non per ragion verace, / ché, se mal fosse, ben è da blasmallo; / ma ciò face per fallo, / non meditando ragion, ma sol voglia.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 2.19, pag. 341: Sicché, trovando me d' esta fermezza, / E meditando i perilgli che passa / Chi vuole andare a llei, / Convien, Singnior cortese, / Che tu mi porga lo tuo forte aiuto, / Sicch' io in questo canmin non rimangnia.

4 Progettare.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 34, pag. 102.5: e quivi similemente [[Ippocrene]] meditò la loro composizione insieme, acciò che, secondo quello che era oportuno al greco idioma, per quelle si proferesse...

4.1 Sost.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 78.78, pag. 324: Del monno sirò accompagnata, / de lui [[Amore]] giraio enfacennata; / che eo non sia allapedata, / embrigaroglie 'l medetare».

5 [Relig.] Dedicarsi alla pratica religiosa della meditazione.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.132, pag. 294: «Ora spenne, ché 'l pòi fare». / Io guardai al Creature: - assentìme d'andar sune, / e medetai a suo onure - onne gente en suo affare.

[2] Off. Flagell. S. M. di Pom., a. 1329 (tosc. occ.), pag. 216.4:. El mercholedì s(an)c(to) inançi che tu mangi o bea vattene alla sancta croce e quivi ti getta in terra, e mediterai e penserai quantto sangue gittò (Christo) (Iesu) benedetto quando orò al Padre nell' orto, che gittò tantto sudore di sangue che n' era tucto invilupato e intriso.

[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 14, pag. 114.13: S. Agostino facendo un libro, il quale egli chiamò Scala, pone, che di questa sua scala siano quattro i gradi. Lo primo, dice, è leggere, il secondo è meditare, il terzo orare, e il quarto contemplare.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 9, vol. 2, pag. 208.2: che l' uomo si vari, e sforzisi meditando, e pensando or gli esempi di Cristo, e delli Santi, or li premj eterni, li quali riceve chi vince, or li supplizj, alli quali ne va chi seguita li suoi mali movimenti.

[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 4, cap. 46, pag. 275.8: Unde in lo me' monester fu un monego chi ave nome Antonio, lo qua per gram desiderio de andar a la celestià patria continuamenti piançea e meditando monto studiosamenti e cum gram frevor la Santa Scritura non cercava sotigeça de sciencia, ma pianto de compuntium...

[6] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), Prologo, pag. 33, col. 1.18: Imprima si tratta della via illuminativa, dove imprima s'insegna come la mente per lungo uso, ovvero per usanza orando e meditando si rizza e lieva all'amore...

[7] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, vol. 1, pag. 11.18: Kisti et cunsimili cosi ab ineunte puericia ruminandu, cogitando, meditando et contemplando cotidie, da dì in dì video, perspicio et toccu quasi cu li manu ki la cruchi di Cristu Iesu...

[8] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), 20, pag. 317.34: [21] E ciò meditando ispesso e infino al fine facendo bene, a esso fine non temerai la predetta mala audizione, cioè: Iustus ab auditione mala non timebit, come fu la nostra proposta.

[9] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 28, 1-21, pag. 669.30: imperò che li atti e costumi tegnano lo fermo a li pensieri santi che meditano e pensano la loda di Dio, stando sempre col volto allegro e co la bocca ridente, col pensieri sempre cantando salmi e loda di Dio.

[10] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 115, S. Bernardo, vol. 3, pag. 1009.14: A la perfine confessòe che alcuna volta meditando lui, ovvero orando, tutta la santa Scrittura apparve a lui com'ella sta, ovvero sposta.

[11] Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.), pag. 163.12: Lasso qui molte co(n)sidaratione che tu, a[n]i[m]a devota, puoi co(n)siderare e meditare e pe(n)sare.

[12] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 59, vol. 6, pag. 606.2: E ruggiremo quasi come orsi, e piagneremo quasi come colombe meditando...

5.1 [Relig.] Sost.

[1] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 3, pag. 73, col. 1.42: Nondimeno nel meditare e nel piangere de' peccati non puote essere quivi altra disposizione corporale...

[2] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 88, col. 1.44: Adunque se in noi in prima non fosse il meditare che l'affezione dell'amore, già non si conformarebbe l'anima con la mente de' Santi che sono in gloria; i quali vedono la divina bellezza sì e in tal modo che in essa sopra ogni intelligenzia con l'affezione dentro si dilettano.