MEDITAZIONE s.f.

0.1 meditacione, meditacioni, meditatione, meditationi, meditatium, meditazione, meditazioni; f: meditation.

0.2 Lat. tardo meditatio, meditationem (DELI 2 s.v. meditare).

0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.); Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.); Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.); a Stat. bologn., XIV sm.

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. Montecassino, XIV (luc.).

In testi sic.: Stat. palerm., 1343.

0.7 1 Riflessione profonda, pensiero; discorso o racconto nato da una profonda riflessione. 2 [Relig.] Pratica religiosa che consiste nella contemplazione e considerazione del Divino. 2.1 [Filos.] [Relig.] Plur. Testo che raccoglie orazioni spirituali e riflessioni filosofiche, morali e religiose (in partic. titolo di un'opera di san Bernardo).

0.8 Chiara Murru 03.02.2017.

1 Riflessione profonda, pensiero; discorso o racconto nato da una profonda riflessione.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 18, pag. 191.11: Onde inn ogni chosa che ll'uomo à a parlare debba avere regola e modo, e inn esso molto si chonoscie la persona inperò che 'l parlare procciede dalla meditazione del quore, onde è proverbio romano «Parla, mo te conoscho».

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 23, proemio, pag. 429.19: Otto sono li rimedi contro a questo vizio [[la gola]]: [...]] la meditazione della etterna cena, alla quale noi siamo invitati; la considerazione de' mali, che seguitano il soperchio del mangiare e del bere...

[3] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 116.27: Agro e valido nemico degli studii è Amore, come veramente testificar può ciascuno che a tal passione è sogiaciuto; perciò che, poi che con lusinghevole speranza ha tutta la mente occupata di chi nel principio non l'ha con forte resistenza scacciato, niun pensiero, niuna meditazione, niuno appetito in quella patisce che stea se non quelle sole, le quali esso medesimo vi reca...

[4] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 3, pag. 53, col. 1.6: alla quale libertà quando perfettamente potrà aggiungere ogni pensiere e meditazione, sarà tagliata da essa sapienza nel suo levamento, imperciocchè il pensiero non si fa se non perchè l'affetto s'accenda. Così adunque per uso e per meditazione predetta ovvero pensier s'eserciti...

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 92, pag. 73.14: Dice adunque che, essendo nella predetta meditazione, diliberato di lasciare la valle oscura e di salire al monte luminoso e chiaro, cioè alla dottrina apostolica ed evangelica, essere state tre bestie quelle che il suo salire impedivano: una leonza, o lonza che si dica, e un leone e una lupa.

[6] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. I, [vv. 25-34], pag. 15r.1: la terça [[Musa]] fi dicta Melpomene, che fi interpretada 'façando meditation e pensamento d'imparar', perché deriedo la delettança viene la sovrastança delo studio, e questa sì trovò le tragedie... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 10, 73-84, pag. 289.10: imperò che dal dì, che l'autore finge ch'avesse questa meditazione, non passarono tre anni e due mesi ch'elli e ' suoi furono cacciati di Firenze, sì che non vi tornarono, e perdé Dante tutto il suo.

2 [Relig.] Pratica religiosa che consiste nella contemplazione e considerazione del Divino.

[1] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 21, pag. 296.9: [1] Lo nobile e lo savio filiolo del rei stava in del suo palasso, e servia Dio di die e di nocte, e non avea cura di cavalcare né d'andare a ccacciare sì come altri fillioli di rei fanno, ma in digiuni e inn oratione e in dele paraule di Dio era la sua meditatione.

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 4, cap. 41, pag. 296.1: fu uno monaco ch' ebbe nome Antonio, il quale [[...]] meditando molto studiosamente e con gran fervore la Santa Scrittura, non cercava in essa sottigliezza di scienza, ma pianto di compunzione, sì che per questa meditazione la sua mente eccitata si accendesse...

[3] Gl Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 6, pag. 12v.26: Hora diffinisco in breve la meditatione. La perfecta meditatione si è mentale actione nel creatore e nelle creature per nuovo lume in exercitio.

[4] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.34: Or pensa, dolente e miserabile anima, pensa bene, se tu hai veruna virtù. Dove è la vera carità, la vera umilità? [[...]] Dove è la sollecitudine spirituale? Orazioni e vigilie che sono fatte, la lezione santa e meditazione e contemplazione, dove sono?

[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 25, proemio, pag. 540.34: Isaia, capitolo trentesimo: «Beati tutti coloro che sperano, e aspettano lui» ec.. Quattro spezie di meditazioni o considerazioni assegneremo, con le quali la speranza s'aiuta.

[6] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 14, pag. 114.15: S. Agostino facendo un libro, il quale egli chiamò Scala, pone, che di questa sua scala siano quattro i gradi. Lo primo, dice, è leggere, il secondo è meditare, il terzo orare, e il quarto contemplare. La lezione ministra la materia, la meditazione rumina, l' orazione dimanda, la contemplazione riceve, e gusta.

[7] Stat. palerm., 1343, Esordio, pag. 6.14: Et Illu, comu benignu remuneraturi, rispundi: zoè vui, li quali diviti essiri Ierusalem per assidua contemplacioni, li quali iachiti in lu lutu di la mundana deletacioni, vi diviti livari per divota meditacioni, e sirriti illuminati per superna ispiracioni.

[8] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 4, cap. 46, pag. 275.10: Unde in lo me' monester fu un monego chi ave nome Antonio, lo qua per gram desiderio de andar a la celestià patria continuamenti piançea e meditando monto studiosamenti e cum gram frevor la Santa Scritura non cercava sotigeça de sciencia, ma pianto de compuntium, sì che, per questa meditatium, la sua mente exercitava che s' acendese e montase per contenplatium a l' amor e a lo pensar de la patria celestrià, lasando lo pensar de le cose de sota.

[9] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 92, col. 1.13: E allora la mente più chiaramente è levata a contemplare alle cose Divine. E questa potenzia è chiamata intelligenza ovvero intelletto, il quale solo si contiene nella pura meditazione. E anche da sapere che ogni meditazione, o vero contemplazione, senza affezione dell'amore che seguita, poco fa prode o vero non punto.

[10] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 1, pag. 3.11: Così l'anima leggiera piccolo toccamento di Dio la porta alla contemplazione di lui, e picciolo pensiero a la meditazione della santa passione di Jesù Cristo, et in queste cose si pasce e diletta e gode...

[11] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, par. 1, vol. 2, pag. 110.9: Eu ki scrivu per mi poviru peccaturi et cuntinuu pentituri, per la gracia tua, Christe signuri, piu et devotu to amaturi, non voglu passari lu textu di la tua passiuni senza officiu di pia meditacioni.

[12] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 27, pag. 318.12: E se, quali i faticati, da Cristo chiamati al suo riposo, si domanda, la risposta è presta: [[...]] coloro che perdonarono per Cristo l' offese, e quelle con somma pazienzia sostennero; coloro che le loro fatiche puosero nello essercitare l' opere della misericordia; coloro che nelle meditazioni della celeste verità spesero il tempo loro...

[13] Miracoli di Caterina di Iacopo, c. 1374 (fior./sen.), cap. 10, pag. 10.6: Il suo giacere la notte è in su l' asse o in saccone di paglia, pure così vestita, e sanza dormire quasi passata tutta la notte, o in orazione o in contemplazione, o in santi pensieri e meditazioni, insino apresso al dì quasi a una ora...

[14] Via della salute, a. 1375 (fior.), pag. 259.5: Vuogli vedere, anima, come questi cotagli sono tiepidi nello amore di Dio, quantunque facciano grande penitenzia? Or che è a pensare che la passione del figliuolo di Dio è di tanta efficacia ad anima ben disposta e congiunta con Dio in uno pensiere e meditazione ch'essa dovrebbe spezzare ogni cuore umano?

[15] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 129, pag. 280.24: Se' posto nello stato angelico, acciò che tu possa conversare con gli angeli per santa meditazione in questa vita, e poi nell' ultimo gustare me con loro insieme...

[16] Poes. an. tosc. or., XIV, [56].98, pag. 61: «Vegili et orationi, / digiuni et astinença / asa' son bona 'ncarca. / Sante meditationi, / cagnina patiença / ongni gran fiume varca.

[17] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 33.22: S(et) quillo tempo lu quale r(e)mane poy de la matutina sia misso i(n) s(er)vicio de li frati li quali aven besunge de studiare lu salterio voy gramatica voy altre cose, voy vacan meditacione (et) (con)templacione.

[18] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 112, S. Lorenzo, vol. 2, pag. 962.3: Il primo rifrigerio fue il disiderio de la celestiale gloria, il secondo fue la meditazione de la legge divina, il terzo fue la purità de la coscienzia.

[19] a Stat. bologn., XIV sm., cap. 6 rubr., pag. 202.15: che volno dormire, e quelle che no volno dormire siano occupade ad oratione et in meditacione divina, overo in altri quieti e pietuxi lavoreri.

[20] Vita frate Ginepro, XIV ex. (tosc.), cap. 5, pag. 37.5: Essendo una volta frate Ginepro ad Ascesi per la Natività di Cristo allo altare del convento in alte meditazioni, il quale altare era molto bene parato e ornato; a' prieghi del sagristano rimase, a guardia del detto, frate Ginepro, infino che il sagristano andasse un poco a mangiare. E istando in divota meditazione, una poverella donna li chiese limosina per amore di Dio. A cui rispuose così: «Aspetta un poco, e io vedrò se di questo altare così addornato ti possa dare alcuna cosa».

2.1 [Filos.] [Relig.] Plur.Testo che raccoglie orazioni spirituali e riflessioni filosofiche, morali e religiose (in partic. titolo di un'opera di san Bernardo).

[1] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 7, pag. 227.2: E san Bernardo, nelle sue Meditazioni, e Innocenzio nel libro della Viltà dell' umana miseria, chiaramente il dimostra.

[2] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 32, 1-15, pag. 831.18: E per questo si può comprendere che, poi che l'autore ebbe letto li trattati che fece santo Bernardo de le Meditazioni, ch'elli ebbe delli atti della Vergine Maria, e della gloria sua, elli leggesse alcuno suo trattato dove trattò dell'ordine de' beati...