MINOTAURO s.m.

0.1 menotauro, minitoro, minnotauro, minotaoro, minotauro, minutario, minutauro.

0.2 Lat. minotaurus (DEI s.v. minotauro).

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.).

In testi sett.: f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.).

In testi mediani e merid.: Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.6 N Posta la natura enciclopedica e antiquaria del lessema, si comprendono nella voce anche le occ. prettamente antroponimiche.

0.7 1 [Con rif. al mito classico:] creatura avente corpo umano e testa di toro.

0.8 Elisa Guadagnini 26.01.2017.

1 [Con rif. al mito classico:] creatura avente corpo umano e testa di toro.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 12, pag. 47.17: i Cretesi [[...]] i figliuoli de' gentili uomeni d'Atena davano a Minotauro crudelemente a mangiare, il quale s'era uomo ferocissimo, o bestia crudele, non so se più acconciamente si può dire...

[2] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 171.18: Texeus [[...]] fu quelli che, per sua vertù, col consilglio d'Adriana, chanpò dal Minutauro della magione di Dedalus.

[3] Gl f Chiose a Eroidi volg. (Gadd.), a. 1325 (fior.), chiosa a, pag. 307.1: Minutauro fue uno monstruo il quale fue mezzo toro e mezzo uomo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 12, pag. 57.22: E quando venne al tempo del parturire, fecie uno animale el quale era mezzo uomo e mezzo toro, el quale fu chiamato Minotauro; el quale in pocho tempo crebbe molto, e era ferocissima bestia, e sì possente, che pericolava e gli uomini e le bestie.

[5] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 84, pag. 169.7: e fra l'altre gravezze, che impose loro, fu che domandò loro ogni anno sette pecore ed uno garzone per darle a devorare al minotauro.

[6] Gl f Chiose interl. a Arte Am. (A), XIV pm. (pis.), pag. 80.6: lo mezo omo [interl. i. lo Minotauro]. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 218.25: 'l parto è parto mostruoso quando non è secondo sua natura, come se una donna partorisse un toro (come dicono le favole de' poeti di quella reina Pasife che partorì il Minotauro, che era mezzo uomo e mezzo toro)...

[8] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), Cap. 5.138, pag. 74: e ch'el chiudesse in luochi oscuri ed arte / de Crete el nostro ribiglioso mostro, / che Minotaoro è ditto in ogne parte. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[9] A. Pucci, Contrasto, a. 1388 (fior.), st. 42.3, pag. 62: 'l Minutauro non era persona, / Ma mezzo toro, feroce e crudele...

[10] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. I, [vv. 325-26], pag. 29v.33: quello fiolo che era meço bo' e meço homo, che fi dicto Minotauro. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[11] Gl f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XVIII, cap. 13, vol. 7, pag. 134.15: In questi tempi furono fatte le favole di Trittolemo, [[...]] del Minotauro, che fu una bestia rinchiusa nel laberinto... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[12] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 145.29: Et allora fo composta la fabola dello minotauro, el quale fo rechiuso in Laborintio per arte de Dedalo...