PETTINARE v.

0.1 péctenacte, pectinare, peitenar, petena, petenà , petenarà , petenari, petenaro, petenata, petenato, petenava, petinarsi, petinata, pettenada, pettenade, pettenadi, pettenando, pettenata, pettenato, pettina, pettinando, pettinandola, pettinandolo, pettinano, pettinansi, pettinar, pettinare, pettinata, pettinate, pettinati, pettinato, pettinava, pettinavalo, pettinavano, pettinerai, pettinerò, pettini, pictinandu, pittinar; a: pectinari; f: pectenade, pectenadi, pectenar, pectinata, pectinati, petenar, pettenar, pettenava, pettenavanse, pettenò, petternarse, pettineròe.

0.2 Lat. pectinare (DELI 2 s.v. pettine).

0.3 Stat. sen., 1298: 2.

0.4 In testi tosc.: Stat. sen., 1298; Palamedés pis., c. 1300; Stat. pis., 1304; Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. sang., 1334.

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. ver., 1366 (2); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Matazone, XIV sm. (lomb.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1342].

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Per pettinare tigna > tigna.

0.7 1 Districare, ravviare o acconciare i capelli (con un pettine). Anche pron. 1.1 [Rif. al manto degli animali:] spazzolare. 1.3 Fig. Trattare aspramente, ridurre a mal partito. 2 [Tess.] Sottoporre (delle fibre tessili) a ripetuti passaggi attraverso uno strumento munito di dentelli appuntiti (cfr. pettine 1.2), al fine di raddrizzarle e liberarle dalle impurità. 2.1 [Rif. fig. all'operazione che segue il lavaggio].

0.8 Elisa Guadagnini 26.01.2017.

1 Districare, ravviare o acconciare i capelli (con un pettine). Anche pron.

[1] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 6, pag. 47.33: era tutta intera e sì bella senssa fallo, come nulla donzella morta potrebbe essere [[...]] e avea anco sì belli capelli in testa e sì biondi, come s'ella fusse tutta viva e come s'elli fusseno pettinati quello medesmo giorno.

[2] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 629, pag. 581: e poi lo viso lavate con acqua necta e pura; / ma péctenacte in prima se cte place, / chi li vapure exalare face.

[3] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 241.9: La fante, pettinando la mattina i suo' capelli, la inciti...

[4] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 22. par. 13, pag. 168.20: domandato, perché dunqua pettinava ella i suoi capelli; - «Perch' ella volea mostrare che femina era, di chui [è propia] natura d' acconciarsi».

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 29.18: Egli ragguarda' disornati capelli pendere al collo, e dice: come sarebbono belli, se fossono pettinati! || Cfr. Ov., Met., I, 498: «Spectat inornatos collo pendere capillos / et "quid, si comantur?" ait».

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 3, vol. 2, pag. 209.3: Semiramis, regina di li Suriani, facendusi pittinar la testa, con zò sia cosa que li fussi statu nunciatu que Babilonia l'era revelata, standu ancora l'altra parti di la testa solta, issa cursi a combatirila, nì ià may redussi ad urdini li soy capilli fin intantu que issa non appi Babilonia in so puttiri.

[7] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. IX [Phars., IX, 619-658], pag. 177.22: I colubri si levano dalla parte della fronte, e pettinando i capelli, ne cade veleno di vipera. La sventurata Medusa a tutti àe questo...

[8] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 144, pag. 202.22: Di quista vanitati non sunu quitti sive exempti li homini ki mittinu sì grandi cura in mirari et in beni pectinari li soi capilli...

- [Rif. alla barba].

[9] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (ii), par. 31, pag. 332.26: mi piace di lasciare la sollicitudine, la qual pongono, gran parte del tempo perdendo appo il barbiere, in farsi pettinare la barba, in far la forfechina, in levar questo peluzo di quindi e rivolger quell'altro altrove...

- [Con valore metaf.].

[10] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.514, pag. 171: e 'mperzò me taxerò: / che tropo ge à carminar, / chi vo ben tigna peitenar.

[11] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 7, pag. 618.6: cotal grado ha chi tigna pettina...

1.1 [Rif. al manto degli animali:] spazzolare.

[1] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 30, pag. 49.4: Questa Silvia era sì vaga di questo cerbio, che ella lo lavava, ella lo pettinava...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 400.14: Le guide de' carri stanno intorno tutti, e toccano i sonanti petti colle mani, e pettinano i colli loro di chiome folti.

[3] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 73.9: li cavalli ai corsi si dilettano e incitano per lo pettinar de la ghioma e lisciar de li colli.

[4] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. I, [vv. 625-30], pag. 47r.38: Lo terço exempio sì è deli cavalli, li quali nuy vedemo manifestamente che quando elli fi ornadi e che li fi pectenade le crene e la coda et fi ben striiadi... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.2 [Rif. ad un particolare tipo di tortura].

[1] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 5, pag. 618.4: altri coricati in piastre di ferro ardente, altri pettinati con pettini di ferro, altri morti abbavagliati, altri messi in acque ghiacce...

1.3 Fig. Trattare aspramente, ridurre a mal partito.

[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1342] son. 11.2, pag. 136: Inter fare casa et fillia ad maritare / Illi me à sì pettenata la danza, / Che me fa gire como poco avanza, / Che non ò carlino in borza da portare.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 95, vol. 2, pag. 571.24: e per questa vittoria presono tanta d'audacia e ardire, che in grande tremore stette la corte di Roma, usa d'essere pettinata dalle compagne, che non corressono sopra Vignone...

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 1, pag. 77.30: come io giunsi, per mia disaventura andai a veder questo corpo santo, dove io sono stato pettinato come voi potete vedere...

[4] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 11, 15.8, pag. 140: l'angelo poi el menò nell'onferno [[...]] e vidde come i peccator felloni / ardevano 'n quel fuoco state e verno / e udì quelle strida e tristi soni, / e 'l pianto che facevano i dannati / che pe' lor falli eran sì pettinati...

2 [Tess.] Sottoporre (delle fibre tessili) a ripetuti passaggi attraverso uno strumento munito di dentelli appuntiti (cfr. pettine 1.2), al fine di raddrizzarle e liberarle dalle impurità. || Operazione che precede la filatura.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 1, cap. 67, pag. 180.15: Eccetto tegnitori, cardatori di panni e tessitori, o tenditori di lana o di stame, et gignori, e lavorenti ad uscia chiuse (salvo che non si possa báttare ad arco nè pectinare nè vergheggiare), e' quali non sieno tenuti di guardare le feste predecte.

[2] Stat. pis., 1304, cap. 55, pag. 689.34: Et che nessuno lanaiuolo della città di Pisa vel distrecto, vel forestieri, di qualunqua parte fusse, possa arecare a la città di Pisa, vel in del distrecto di Pisa, lana pettinata in pennecchi, vel in altro modo la quale pettinata fusse.

[3] Stat. sang., 1334, 30, pag. 113.13: Ancho, a ciò che la lana none si furi, ordiniamo che niuno battitore nè pettinatore di lana possa lavorare, battere nè pettinare lana se none a coloro che sono giurati a questa arte...

[4] a Doc. fior., 1359-63, pag. 71.22: pagai per far pettinare v dodicine di lino presente messer l'abate s. xij.

[5] Stat. ver., 1366 (2), pag. 328.21:. Primo che algun drapero no onso né debia daro né far daro alguna q(uan)tità de olio a alguna lana la quala el faça petenaro, né faro petenaro alguna lana a olio del dito drap(er)o...

[6] Stat. sen., 1308-67, cap. 22, pag. 174.17: Item fermato è, che i pettinatori che pettinano a pezzo, che loro lavorìo debbiano gittare inanzi, e non debbano apanecchiare senza la parola del maestro.

[7] Stat. ver., 1369, pag. 331.11: zaschaum drapero sio tegnù e far debia ch'i soy petenauri i quali petenarà le soe lane buto i(n) bancha i barbolli del stamo...

[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 42, pag. 459.31: Alguni petena la lana sucida. E sì la lava inprima.

[9] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 3, cap. 15, vol. 1, pag. 274.12: e con iscotole la mondificazione si compie: poi si pettina, e poi si fila. La virtù del seme del lino secondo Avicenna, è prossimana alla virtù del fien greco.

[10] Matazone, XIV sm. (lomb.), 42, pag. 792: Zó sedeva una vilana / chi pet<e>nava stopa on lana...

2.1 [Rif. fig. all'operazione che segue il lavaggio]. || Il passo allude prob. alla sequenza delle operazioni tessili, per cui al lavaggio segue la pettinatura.

[1] Novellino, p. 1315 (fior.), 43, pag. 226.11: Un giuculare [[...]] prese uno muiuolo e lavollo [[...]] e disse: «Messere, io lavato l'hoe». E messere Jacopino diè della mano nelle guastade e disse: «E tu il pettinerai altrove che non qui». Il giullare si rimase così, e non ebbe del vino.