0.1 rancica, rancico.
0.2 Da rancido, con cambio di suff. (DEI s.v. rancico).
0.3 Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.): 2.
0.4 In testi tosc.: Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Che si č alterato (per via dell'invecchiamento o di un qualche guasto) e ha acquisito un odore e un sapore sgradevoli. Estens. Che si trova ad uno stato avanzato di decadimento. 2 Sost. Il sapore e l'odore sgradevoli tipici spec. delle sostanze grasse che si sono alterate (per via dell'invecchiamento o di un qualche guasto).
0.8 Elisa Guadagnini 26.01.2017.
1 Che si č alterato (per via dell'invecchiamento o di un qualche guasto) e ha acquisito un odore e un sapore sgradevoli. Estens. Che si trova ad uno stato avanzato di decadimento.
[1] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 7.13, pag. 48: Oh lasso me!, quanto forte divaria / Como da Milano in tutte l' overe! [[...]] lá si son donne delicate e morbide, [[...]] e qua son vizze, magre, secche e torbide, / col gavon grosso e con la buccia rancica: / ortica pare a chi lor carne brancica.
2 Sost. Il sapore e l'odore sgradevoli tipici spec. delle sostanze grasse che si sono alterate (per via dell'invecchiamento o di un qualche guasto).
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 380.29: Tonnina vuol essere fresca della insalatura dell'anno che si fa, e vuol essere di buono odore secondo tonnina, et non vuol essere nč putente nč fracida; [[...]] sė si vuole spesso rinfrescare di salamoia, e non vuole sentire di rancico.