SORTIERE s.m./s.f.

0.1 sortieri; f: sortiere.

0.2 Fr. sorcier (cfr. REW, 8107, sors, sorte).

0.3 Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); f Fatti dei Romani (H+R), 1313 (fior.).

In testi sic.: Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Chi pratica le arti divinatorie (in partic. con la pratica di gettare le sorti). 1.1 Estens. Chi pratica arti magiche; operatore di rituali incantatori.

0.8 Elisa Guadagnini; Pier Luigi Josè Mannella 28.09.2020.

1 Chi pratica le arti divinatorie (in partic. con la pratica di gettare le sorti).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 10, pag. 83.22: Quando li Romani viddero queste maravillie, sì mandaro per Toscana cherendo indivini e maestri di sorte, per ciò che in Toscana riparavano li migliori nigromanti e sortieri del mondo.

[2] f Fatti dei Romani (H+R), 1313 (fior.), [Caes. Gal.] (H) 75, pag. 187.23: Li pregioni disero che usanza e costume iera intra li Sansognesi che li maestri indovinatori gittavano sorte per cercare e per sapere la buona ora e 'l buono punto del combattere e d'avere vittoria, e quegli suoi sortieri avevano detto che li Sansognesi non avrebono mica la vittoria sed egli combatesono a bataglia inazi la prima luna. || Corpus OVI.

1.1 Estens. Chi pratica arti magiche; operatore di rituali incantatori.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 14, pag. 184.13: Teba è in quella pianura e Farfallie: là dentro v'à prataríe e boscora assai, et avevavi uno piano dove aveva molti incantatori e sortieri.

[2] f Fatti dei Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. VI] (R) 50, pag. 403.3: la cittade di Tebes è in quella pianura, che ora ha nome Istiva. E aveavi uno piano dove aveva molti incantatori e sortieri. || Corpus OVI.

[3] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 48, pag. 47.30: quandu lu homu tracta vilanamenti lu Corpu di nostru Signuri, comu fanu li heretici et sortieri et malvasi previti per guadagnari; et cusì dicu eu di li altri sacramenti.

- Femm.

[4] f Fatti dei Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. VI] (R) 51, pag. 406.8: E' cominciò con sua compagnia a cercare di questa sortiere incantatrice, la quale avea nome Ericon, sì come noi aven detto, per adomandarle il fine dela bataglia.

[u.r. 30.01.2022]