ITERARE v.

0.1 itera, iterando, iterano, iterare, iterata, iterate, iterato.

0.2 Lat. iterare (DELI 2 s.v. iterare).

0.3 Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.); Dante, Commedia, a. 1321; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi mediani e merid.: Stat. assis., 1329.

0.7 1 Dire o fare nuovamente qsa di già detto o fatto, lo stesso che ripetere.

0.8 Elisa Guadagnini 26.01.2017.

1 Dire o fare nuovamente qsa di già detto o fatto, lo stesso che ripetere.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 3.116, vol. 3, pag. 66: Né ti maravigliare / perch'io paia iterare / in questa parte certi / viçi ch'ò già scoverti / ne la parte primiera...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 7.2, vol. 2, pag. 105: Poscia che l'accoglienze oneste e liete / furo iterate tre e quattro volte, / Sordel si trasse...

[3] Stat. assis., 1329, cap. 7, pag. 170.8: quello medesmo iuditio de tucti i peccati gravi e publice, quanto alla iteratione e punitione, sia avuto per certo e entendase el peccato grave, overo grave acto, overo che publicamente, overo notoriamente è facto, overo che è iterato frequentemente.

[4] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 4, cap. 8, pag. 324.17: Poi iterata la pronunziazione del banditore, con tanta allegrezza di grido riempirono il cielo... || Cfr. Val. Max., IV, 8, 5: «iterata deinde pronuntiatione praeconis...».

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 159.13: egli ora con la destra itera i colpi, ora co la sinistra. || Cfr. Verg., Aen., V, 457: «nunc dextra ingeminans ictus, nunc ille sinistra». Cfr. CGL 5 s.v. ingemino: «ingeminat iterat (Verg. Aen. [...]) [...] ingeminant iterant (Verg. Aen. [...])».

[6] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [IX.33], vol. 6, pag. 394.4: E quivi quelle medesime cose furono iterate, le quali in Grecia appo li legati erano state dette. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Liv., XXXIX, 33, 2: «Eadem utrimque iterata quae dicta apud legatos in Graecia erant...».

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 6, pag. 118.3: Ma poi che l'accoglienze oneste e liete furo iterate tre e quatro volte, non senza gran letizia e piacere de' circunstanti...

[8] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 7, 1-15, pag. 151.24: E però finge l'autore che l'accogliense fussero iterate tre e quattro volte, per mostrare che le fusseno oneste e liete.

[9] f Neminem laedi volg., XIV (tosc.), Cap. 7, pag. 109, col. 2.29: Ma io voglio iterare, e da capo ripetere il sermone della mia promissione. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. lat.: «Iterabo enim et repetam promissionis meae sermonem».