MERENDARE v.

0.1 merendar, merendare, merendaro, merendarsi.

0.2 Da merenda.

0.3 Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311: 1.

0.4 In testi tosc.: Gramm. lat.-aret., XIV m.; Boccaccio, Decameron, c. 1370.

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

In testi mediani e merid.: Doc. perug., 1322-38.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Consumare il pasto pomeridiano (precedente la cena).

0.8 Elisa Guadagnini 26.01.2017.

1 Consumare il pasto pomeridiano (precedente la cena).

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 37.112, pag. 231: pescar pò l'omo e brazezà, / bagnase bem, e poi merendar...

[2] Doc. perug., 1322-38, pag. 116.31: De(m)mo, vienardì a dì vj de setenbre, p(er) vino e p(er) pane e p(er) cascio p(er) gle maestre e manoagle e veturagle, che ce mere(n)daro, s. viij d. j.

[3] Gl Gramm. lat.-aret., XIV m., pag. 34, col. 2.23: Merendino, as, per merendare.

[4] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 23, pag. 434.31: Ed entra loro la fame in corpo, non potendosi mai saziare, e questa è la chagione che, avvezzandosi l'uomo a ghiotti bocchoni e quando ànno ben desinato, vogliono be· merendare e così vanno dalla merenda alla ciena e mai non si saziano.

[5] a Stat. fior., 1394, cap. 26, pag. 294.32: Niuno sopra di ciò dia di questa Arte ad alchuno seghatore che stesse secho vino a bere o asciolvere o merendare o altro in luogho delle chose dette.

- Pron.

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 10, pag. 67.16: io sono stato più volte già là dove io ho vedute merendarsi le donne e mangiare lupini e porri...