MESCHITA s.f.

0.1 meschita, meschite, mischite.

0.2 Fr. ant. mesquite (DEI s.v. meschita).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

N L'att. in Jacopo della Lana è cit. dantesca.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 [Relig.] Moschea.

0.8 Pietro Bocchia 23.08.2015.

1 [Relig.] Moschea.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 8.70, vol. 1, pag. 13: E io: «Maestro, già le sue meschite / là entro certe ne la valle cerno, / vermiglie come se di foco uscite / fossero».

[2] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 8, 67-75, pag. 247, col. 1.7: Meschite sí se chiamano le giese di Saraxini ... li quai per li loro peccadi sono perduti, sí ch'a simmele le turri de la ditta citade de Dite, come i lavorieri de' perduti, ponno avere nome meschite.

[3] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 4.49, pag. 53: ma pria ch'i' entri dentr' a le meschite / son da veder due novità diverse...

[4] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 139.18: Mischite sono le chiese de' Pagani...

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 12.44, pag. 371: De l'anno un mese intier fan tal digiuno / ne le meschite lor...

[6] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 8, pag. 198.1: E dice D. vedere le mischite. Questo è vocabulo arabico [[...]]. Cossì dice che esso vidde le mischite ne la valle de questa cità.

[7] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VIII (i), par. 72, pag. 463.12: «Meschite» chiamano i Saracini i luoghi dove vanno ad adorare [[...]]. E perciò non fa l' autor menzione dell'altre parti della città dolente, ma di questa sola, chiamandole «meschite», sì come edifici composti ad onor del dimonio, e non di Dio.

[8] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 8, 67-75, pag. 235.34: Meschita è vocabolo sarainesco, et è luogo ove li Saracini vanno ad adorare...

[9] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 8, 67-75, pag. 235.38: e perché quelli luoghi ànno torri a modo di campanili ove montano li sacerdoti loro a chiamare lo popolo che vada ad adorare Idio, però l'autore chiama le torre di Dite meschite.

[10] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 88.28: Nella destesa della pianura hao la meschita.

[11] Itinerarium volg., XIV sm. (tosc. occ.), cap. 14, pag. 151.1: Allora questo lomelic fece edificare per l'anime di questi quattro frati IV meschite, cioè quattro chiese, e in cateuna di queste chiese ponere suoi sacerdoti saracini.

[12] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 44.11: tanti sono i poeti e i Salamoni / che van per le contradie milantando, / ch'ad ogni canticel che va guardando / gli truova disputanze e bei sermoni; / tanti son pacci, ch'avren pietre assai / da fronbezar alquanto il Pollo Rosso, / ch'è nato de meschita in Tananai...