0.1 nugatione, nugazione, nughazione.
0.2 Lat. mediev. nugatio, nugationem.
0.3 Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.): 1.
0.4 In testi tosc.: Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 [Ret.] Ripetizione superflua di un elemento del discorso.
0.8 Lorenzo Dell'Oso 05.07.2015.
1 [Ret.] Ripetizione superflua di un elemento del discorso.
[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 21, 76-102, pag. 436, col. 1.28: Tanto fo dolce. Nota che questo vocabulo secondo 'spirto' si intende 'parladura', e perçò dixe 'dolce'; sí che l'A. non pecca in so ditado in nugazione, ché 'spirto' è equivoco in questa parte.
[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 1, par. 7, pag. 15.30: noi rimanderemo il leggitore alla dizzione, chapitolo e partita ove lla sua pruova sarà stata data per ischifare nughazione, sicché ppiù legiermente e' possa trovare la cciertanità di quello ch'elli domanderà.
[3] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 23, pag. 354.22: Qui poresti dire che D. usa nugatione, la qual in omni sermone è vetata, cioè repetere una cossa inutilemente, quando dice «soli senza compagnia».