PÒSTUMO agg.

0.1 postuma, postumo.

0.2 Lat. postumus (DELI 2 s.v. postumo).

0.3 Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Detto di un figlio:] nato dopo la morte del padre. Estens. Ultimo.

0.8 Sara Ravani 26.10.2017.

1 [Detto di un figlio:] nato dopo la morte del padre. Estens. Ultimo.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 307.8: Quel giovane, il quale si pruova colla lancia, il quale tiene i prossimi luoghi della luce, sarà Silvio tuo postumo figliuolo, il quale nascerà del tuo sangue mescolato col latino... || Cfr. Verg., Aen., VI, 763: «tua postuma proles».

[2] Gl f Chiose a Eneide compil. (L. IV-VII), c. 1316/17 (fior.), chiosa 30, pag. 36r.1: Postumo è detto colui il quale nasce dopo la morte del padre; è postumo, ciò è ultimo. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 210.4: Silvio, nome Albano, la tua postuma schiatta...

[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 7, par. 8, pag. 228.26: e dimandatolo io come il vecchio padre stesse, e in che stato l' altre cose sue fossero, e quale era stata la cagione di sì lunga dimora dopo la sua partita, rispose sé padre mai non avere conosciuto, però che postumo era...

[5] f Giustino volg., c. 1391-96 (fior.), L. III: E Ligurgo essendo rimaso successore di Polibate suo fratello nel regno delli Spartani, potendo ritenere in sé lo regno, ristituillo con somma fé a Carillo, suo nipote, il quale era nato postumo... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.