MÙSICO agg./s.m.

0.1 museche, musica, musiche, musichi, musicho, musici, musico, musicu.

0.2 Lat. musicus (DELI 2 s.v. musica).

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 3.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: San Brendano ven., XIV.

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Proprio delle Muse. 1.1 Ispirato dalle Muse. 2 [Specif.:] che pertiene alla musica (come arte o come pratica). 2.1 Atto a produrre la musica. 3 Sost. Chi conosce o pratica l'arte musicale.

0.8 Redazione interna 26.01.2017.

1 Proprio delle Muse.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 276.15: Oi Homero, poeta sovrano, avegna che tu medesimo vegni accompagnato dalle musiche scienze, se nulla recherai, Homero, fuori te n'andrai. || Cfr. Ov., Ars am., II, 279: «Ipse licet venias Musis comitatus, Homere...».

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 2, pag. 36.20: E nove Muse ec. Cioè le VIIIJ parti della scienzia musica, le quali sono Clio, Euterpe, Melpomene, Talìa, Polinnia, Erato, Tersicore, Urania, e Caliope...

[3] f Eneide compil. (II, L. VII-XII), XIV pm. (fior.), L. X, pag. 112.11: O dee musiche, manifestate e cantate quali compagne di Truscia acompagnaro Enea... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Verg., Aen., X, 163: «Pandite nunc Helicona, deae, cantusque movete...».

[4] Chiose falso Boccaccio, Par., 1375 (fior.), c. 23, pag. 644.4: se sonassono tutte le linghue che Polimia cholle sorelle fero, cioè le muse, le quali furono nove, per le quali su rripressero l'arte musiche...

1.1 Ispirato dalle Muse.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 334.11: O donzelle, siate agevoli a li poeti musichi; la deitade è a coloro, e le nove Muse, figliuole di Piero, favoreggiano. || Cfr. Ov., Ars am., III, 547: «Vatibus Aoniis faciles estote, puellae: / Numen inest illis, Pieridesque favent».

2 [Specif.:] che pertiene alla musica (come arte o come pratica).

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 6, pag. 160.16: E se dolcezza di musico verso ti diletta, conviensi un pochetto questa volontade raffrenare con indugio...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 63.6: Moisè dice che trovatore de l'arte musica fu Tubal de' discendenti di Caino...

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 8, cap. 10, pag. 573.15: quante volte arringoe al popolo ebbe dopo sè uno suo servo ammaestrato d' arte musica, lo quale occultamente con una sampognetta di vivorio formava li modi de la sua pronunziazione...

[4] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 24.17: ogn'abito d' anima con canti musichi togle via ira et induce pietade et le 'nfertadi del corpo medica.

[5] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 42.7, pag. 141: E poi la spem de la perduta moglie / Lassò del tutto Orfeo, per suo ristoro / Tornò sì dolce al musico lavoro, / Ch'acquetò il core afflitto e fiumi e foglie.

[6] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 757, pag. 295.36: ed ancora s'andava ogni dì a processione colle reliquie e canti musichi con tutto lo popolo dietro...

[7] San Brendano ven., XIV, pag. 228.10: et oldiva osieli molto dolzemente cantar de diverse bósie per muodo musico...

[8] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 33., pag. 292.14: Queste serene resolveno le lloro mirabele voce in dolce canto, con cossì placebele muodo de canzone, che pare che passeno le museche suoni la cilistiale armonia...

2.1 Atto a produrre la musica.

[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 14, pag. 9.8: Quando li vecchi padri erano ne' conviti, cantando racontava le virtudiose opere de' loro antecessori con musici strumenti per commuovere li loro giovani a simiglianti operazioni.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 395.3: sì come viene a l'orecchie d'uno uomo dolce suono d'alcuno organo, o strumento musico.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 327.2: e consolando il tristo amore con canti e con istrumenti musici, divenne canuto di bella piuma...

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 267, pag. 237.5: Ed essendo già vecchio, volle aprendere a sonare gli stormenti musici di corda...

[5] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 14, 112-126, pag. 426.33: E come giga; questo è uno istrumento musico che fa dolcissimo suono, et arpa; questo è anco uno istrumento musico che fa similmente dolcissimo suono...

3 Sost. Chi conosce o pratica l'arte musicale.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 12, pag. 52.6: di tutte l'arti la medicina è più prossima al medico e la musica al musico, però che a loro sono più unite che l'altre...

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 10, cap. 2, par. 13, pag. 197.12: se mal canti colui che si vuole fare tenere buono musico, tanto è più laida cosa, quanto egli offende contra quello di che dice ch' è maestro...

[3] Sette arti liberali di Seneca volg., a. 1325? (fior.), pag. XXVII.17: Ora passo al musico. Tu m'insegni, come le gravi, e l'agute boci s'accordano insieme, come si fa la concordia de' nerbi, che rendono diseguale suono.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 14, vol. 2, pag. 180.17: Ca segundu dici Aristoxetu lu musicu issu nun pruvau nullu mesaysu humanu... || Cfr. Val. Max., VIII, 13, ext.3: «...ut ait Aristoxenus musicus...».

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 3, vol. 1, pag. 106.22: Eccu mutacioni 'de subiecto in subiectum': Eu gramaticu non era musicu, et ora su factu gramaticu et musicu.

[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, Accessus, par. 15, pag. 3.33: i musici ogni loro artificio formano sopra certe dimensioni di tempi lunghe e brievi, e acute e gravi, e delle varietà di queste con debita e misurata proporzione congiunta, e quello poi appellano «canto»...