OCCHIAIA s.f.

0.1 occhiaia, occhiaie, ochiaia.

0.2 Da occhio.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

N Le att. in Jacopo della Lana e Francesco da Buti sono cit. dantesche.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Ciascuna delle due cavità orbitarie contenenti i bulbi oculari. 2 Infossamento in corrispondenza della palpebra inferiore.

0.8 Rossella Mosti 22.11.2018.

1 Ciascuna delle due cavità orbitarie contenenti i bulbi oculari.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 23.31, vol. 2, pag. 392: Parean l'occhiaie anella sanza gemme: / chi nel viso de li uomini legge 'omo' / ben avria quivi conosciuta l'emme.

[2] Gl <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 23, 28-36, pag. 474, col. 1.13: Pareano l'ochiaia: çoè per la gran magreça l'estremità de l'ochio pareano anelle sença prede.

[3] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 23, 28-36, pag. 554.35: Parean le occhiaie; cioè li luoghi de li occhi, anella senza gemme...

2 Infossamento in corrispondenza della palpebra inferiore.

[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 401-10, pag. 111.27: E se tu, come io lo più delle mattine la vedea, veduta l' avessi con la cappellina fondata in capo e col veluzzo d' intorno alla gola, così pantanosa nel viso come ora dissi, e col mantello foderato covare il fuoco, in su le calcagna sedendosi, con l'occhiaia livida, e tossire e sputar farfalloni...