SCONCEZZA s.f.

0.1 sconcezza, sconcezze.

0.2 Da sconciare.

0.3 Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 L'essere sconcio, aspetto repellente, bruttezza. Estens. Deformità. 2 Gesto o comportamento indecoroso e deplorevole. 3 [Detto di un luogo:] l'essere irto di ostacoli, malagevole da percorrere.

0.8 Irene Falini 17.12.2018.

1 L'essere sconcio, aspetto repellente, bruttezza. Estens. Deformità.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 14, cap. 3, par. 4, pag. 265.18: Egli è da pensare che non solamente nella bellezza e nella pompa delle cose temporali, ma eziandio nella sconcezza puote essere vanità...

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 106.3: Or non sono elli da credere giuochi della natura ne' corpi umani? Che si possono passare, da chè non hanno sconcezza e sono da scrivere tra' miracoli. Certo Prusia [[...]] ebbe pure uno osso egualmente disteso a la forma de' denti, il quale nè a bellezza era sconcio...

[3] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 420, pag. 775.22: Andromaca [[...]] fue lunga e magra; [[...]] Ettore nolle affaccioe mai la sua sconcezza.

2 Gesto o comportamento indecoroso e deplorevole.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 14, cap. 3 rubr., pag. 265.7: Che, oltre a' costumi di coloro, fra' quali l' uomo vive, né sconcezze né adornezze si convengono.

[2] f Valerio Massimo (red. Va), a. 1336 (tosc.), L. I, cap. 3, pag. 8v.28: la sconcezza di così rapace vincitore... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Val. Max., I, 5, 8: «rapacissimi uictoris insolentiam».

3 [Detto di un luogo:] l'essere irto di ostacoli, malagevole da percorrere.

[1] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 30, pag. 523.26: E dice greppo, per la sconcezza del luogo: greppo è uno vaso rotto dalle latora...