0.1 esconci, ischoncia, ischoncie, ischoncio, isconce, isconci, isconcia, isconciamo, isconciaro, isconciaronle, isconciassero, isconciate,isconcie, isconcio, isconciò, isschoncio, schoncie, schoncio, schoncissime, sconça, sconçao, sconçaro,sconccia, sconce, sconçe, sconcerà , sconcerassi, sconcerebboro, sconcerò, sconci, sconcia, sconciando, sconciandosi, sconciano, sconciàr, sconciare, sconciarete, sconciarmi, sconciaro, sconciarono, sconciarose, sconciasi, sconciasse, sconciasseno, sconciati, sconcie, sconcio, sconciò, sconciose, sconciossi, sconço, sconczao, sconczau, sconza, sconzaro, sconzato, sconzau, sconze, sconzu, scunça, scunçe, scunço, ssconcio.
0.2 Etimo incerto: lat. tardo excomptiare (DEI s.v. sconciare), da conciare (DELI 2 s.v. sconciare), oppure da acconciare (Nocentini s.v. conciare)?
0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1280-97; f Bacciarone (ed. CLPIO), XIII sm. (pis.); Ingiurie lucch., 1330-84, [1332].
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Nota sconcio part. pass. forte.
0.7 1 Danneggiare qno o qsa nell'integrità (fisica o morale); ridurre in cattivo stato, rovinare (anche in senso politico e economico). Compromettere qsa nel suo svolgimento. Anche pron. 1.1 [Rif. a una città o a un edificio:] devastare, distruggere (anche pron.). 2 Spostare da un det. luogo. 2.1 [Med.] [Rif. a un arto:] slogare (anche pron.). 2.2 [Rif ai capelli:] mettere in disordine, scompigliare. 2.3 Fig. Stravolgere il significato di qsa; deformare. 3 Fig. Corrompere, traviare qno. Contaminare, degradare qsa (di pos.). 3.1 Fig. Distogliere da un proposito, dissuadere qno. 4 Pron. Scomodarsi, disturbarsi; sacrificarsi. 4.1 Assol. Infastidire, importunare. 5 [Med.] [Rif. a una donna gravida:] abortire (anche pron.).
0.8 Irene Falini 17.07.2019.
1 Danneggiare qno o qsa nell'integrità (fisica o morale); ridurre in cattivo stato, rovinare (anche in senso politico e economico). Compromettere qsa nel suo svolgimento. Anche pron.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 10, pag. 65.7: poscia ch'ànno fatto e durata molta fatica, guastano e sconciano molti beni, e fanno perdere molte dispese.
[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 16, pag. 314.10: lo stato dello imperiato di Roma [[...]] fue sconcio e turbato...
[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 36, pag. 179.4: Perchè se verde si legherà nelle navi, partendosene l' omore si ristringerà il legno, e sconcerassi la nave dalle latora, della qual cosa neuna è più pericolosa.
[4] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 70, pag. 79.6: L'aguto favellare sconcia la boce; così all'uditore è sozzo e noioso, perché à in sé una cosa sconcia, e conviensi più a femina che ad uomo.
[5] Stat. sen., 1280-97, par. 104, pag. 30.2: statuimo che qualunque persona avesse a fare longo la via del Comune, e la via si sconciasse, per sua factura o per sua cagione, infra quella ch' elli avesse a fare, che elli la debbia racconciare da ine a VIIJ dì che 'l camarlengo l' avarà comandato che elli l' abbia racconcia...
[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 39.44, pag. 139: 'N quella luce divina poner deformetate / fora gran niquitate, - degna de gran furore: / partànne da sto errore, - ca no glie piace el mio, / 'nante li sconza el sio, - quanno 'l ce voglio unire.
[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 24, vol. 3, pag. 69.23: Per questa mutazione molto si sconciò il buono istato di Genova e di mercatantia...
[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 50, vol. 3, pag. 415.23: In questo anno furono molte piogge in Firenze e in questo paese d'intorno, che dall'uscita del mese di luglio fino a dì VI di novembre non finò di piovere quasi del continuo; onde molto sconciò le ricolte, e guastò molto grano e biade ne' campi, e uve nelle vigne molte ne guastò...
[9] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 65, vol. 1, pag. 790.23: e così in pochi dì ebbono a tanto condotta l'oste, sconciando l'ordine che lla mantenea...
[10] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 29, pag. 246.5: Et Anthenore sì lle pregao che tutto questo che era prommiso intre lloro azò che se potesse de meglyo corayo exequire e che se devesse plu tenere secreto che, in caso ove se percipesse lo contrario, lo facto forria sconzato in tucto.
1.1 [Rif. a una città o a un edificio:] devastare, distruggere (anche pron.).
[1] St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.), pag. 239.29: E prese poi molte citadi e assai ne sconçao e foro queste: Apollonia, Galitia...
[2] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 16, pag. 100.10: subitamente e miravillusamente killa petra partiuse da lu munte e cadìu sì ki nè lla chella sconczau, nè a Martinu toccau...
[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 86, pag. 18: Sconciaro le castella, la roba ne adrecaro; / Le grande fortelliczi tuttequante guastaro...
[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 337, pag. 75: La casa facta in placza ad remore sconciose.
- [Con senso osceno].
[5] Ingiurie lucch., 1330-84, 5 [1332], pag. 19.9: Sosso guelfo traditore, p(er)ché tu sii grande, io ti sco(n)cerò di socto et ched io t'i(m)piccheròe p(er) la gola...
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 105.13: muzzicandu ad unu Numida qui lu vulia spulyari et lu nasu et li aurichi, tutta la faczi li sconzau.
[1] F Dini, Mascalcia, 1352-59 (fior.): Allora non potrà muovere il detto membro e schonciare non si potrà del luogho suo, e nientedimeno la matina e lla sera chol detto olio e vino tiepido bagna sopra tutta la fasciatura, cioè quella parte rotta. || Boano-Bertoldi-Vitale Brovarone, p. 131.
2.1 [Med.] [Rif. a un arto:] slogare (anche pron.).
[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 23.3, pag. 67: Poi che guerito son de le mascelle / io no rido, ancor ch'i' smanio, e canto / che si sconciàr per rider di novelle / che mi contò Cristofan...
[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 74, pag. 271.34: se tue m'avessi creduto tu, Tristano, non aresti perduto tuo buono roncion, nè aresti sconcio tuo braccio nè guasto...
[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 104, pag. 342.33: Se alcuno si rompe una gamba, o sconciasi alcun membro, egli non monta in sul carro, né 'n sulla nave, anzi si fa venire il medico per risaldare quello, ch'è rotto, o per rimettere nel suo luogo quel che è isconcio.
[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 61, vol. 2, pag. 376.21: Il capitano scendendo nell'entrata delle scale cadde, e sconciossi il piede in forma che no· poté stare in su' piedi...
2.2 [Rif ai capelli:] mettere in disordine, scompigliare.
[1] f Jacopo da Montepulciano, 1390-97 (tosc.), L. 1, cap. 5.39, pag. 82: or la man sopra il vago ciglio un'oncia / porgeva agli aureati e crespi crini; / or con [i]sdegno gli sviluppa e sconcia. || Corpus OVI.
2.3 Fig. Stravolgere il significato di qsa; deformare.
[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 9.194, pag. 100: Ma, se sentenza o rima alcuna ò guasta, / o c'ag[g]ia il vero in alcun loco sconc[i]o, / i' spero in ciò / che, da cui vaï, ti pulisca, e tolla / via d'ongni solla: / puro ne facc[i]a ë dritto raconcio.
3 Fig. Corrompere, traviare qno. Contaminare, degradare qsa (di pos.).
[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 6, pag. 9.2: Egl'è ben buono di molta bontade, ma sconcia la bontà sua...
[2] f Bacciarone (ed. CLPIO), XIII sm. (pis.), L 101.22, pag. 167: Parmi, di tai, son lor le vertù casse, / non più che vist' àn d' om rassionale, / poi prenden gioia e ddel lor cant' àn male / e ddànno laude a chi tanto li sconcia, / ciò è Amor... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 16, pag. 61.2: non sconci lo 'ntelletto usando con suo maggiore...
[4] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 34.5: Gherardino [[...]] è assai savio, e intendente: ma infino a qui la giovanezza col corteseggiare e stare troppo in brigata lo sconcia, e più lo sconcerà , se Iddio non vi mette del suo rimedio.
3.1 Fig. Distogliere da un proposito, dissuadere qno.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 47, pag. 149.16: perciò che le battaglie dispiacciono a dDio, unde disse 'l Profeta: isconciamo le genti che vogliono battaglia.
4 Pron. Scomodarsi, disturbarsi; sacrificarsi.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 10, pag. 136.5: in maniera che niuno tuo diletto se ne sconci...
[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 411-20, pag. 113.26: io non avessi potuto, senza sconciarmi di nulla, ad un compagno, che con non minore albero di me navicato fosse, far luogo.
[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 48, vol. 1, pag. 767.21: no· potieno pensare che per quella lieve gravezza i Fiorentini si dovessono sconciare della commodità ch'avieno del loro porto per le propie mercatantie...
[4] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 35, pag. 225.29: Se pagassi, e non te ne sconci, se' tenuto sovenire il Comune tuo sanza interesso...
4.1 Assol. Infastidire, importunare.
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 60, terz. 2, vol. 3, pag. 166: Resta a contar, che nel mille trecento / e ventiquattro, i nostri Popolani, / sì per fortezza, e sì per ornamento, / ordinaro alle mura i barbacani, / e le Torri d' intorno; e perchè sconcia / il lungo dir, sì ne traggo le mani.
5 [Med.] [Rif. a una donna gravida:] abortire (anche pron.).
[1] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 99.4: alle femmine vien molto uscimento di sangue mestruo, e non si costrigne se non con malagevolezza: e spessamente si scipano, ovvero sconciano per la moltitudine delle loro infermitadi...|| Corpus OVI.
[2] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 292.1: Della detta monna Bice ebbi più figliuoli, maschi e femmine, che vennono a bene, e di que' che nel partorire non vennono a bene, sconciandosi anche in alcuno...
[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 196, pag. 498.35: Messer lo Podestà, parvi convenevole che costui abbia fatto sconciare questa donna?