INTENEBRARE v.

0.1 entenebrata, entenebrato,intenebra, intenebralo, intenebrando, intenebrare, intenebrata, intenebrati, intenebrato, intenebrerà , intenebri, intenebriamo,' ntenebrata, 'ntenebrato; f: intenebrandosi.

0.2 Da tenebra.

0.3 Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.).

In testi mediani e merid.: Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Coprire di tenebre. 2 Fig. Rendere offuscato, velare. 2.1 Fig. Ottenebrare, deviare verso il male.

0.8 Valentina Nieri 06.03.2016.

1 Coprire di tenebre.

[1] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1376, pag. 75: A quella fiada non disse plu / lo fillio de Maria, Ihesù, / et mantenente fo obscurato / tutto lo mondo e 'ntenebrato.

- Pron. Oscurarsi.

[2] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), Mi 3, vol. 8, pag. 244.6: e lo sole si porrà a giacere sopra li profeti, e lo die intenebrerà sopra loro.

2 Fig. Rendere offuscato, velare.

[1] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 6, cap. 66, vol. 2, pag. 291.24: ma [[la lattuga]] genera sangue pessimo, e però diventa nociva a color che l'usano, imperocchè intenebra gli occhi e corrompe la materia dello sperma.

2.1 Fig. Ottenebrare, deviare verso il male.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 21, pag. 153.2: Ma la ignorantia lo menima et intenebra lo 'ntellecto, là unde l'omo cognosce meno et peccando pecca meno.

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 17, proemio, pag. 295.29: si è da sapere che, sì come è detto di sopra, l' ira sì offusca molto l' animo, ed intenebralo; e però l' Autore a simile lo purga in fummo.

[3] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 13, pag. 363.19: Il primo si è che lla invidia intenebra il chuore de l'uomo per ischurità d'odio e di rancore e ranghole...

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 12, S. Silvestro, vol. 1, pag. 152.10: Noi non diciamo che Cristo sia nato di Vergine per dannare li matrimoni, ma accettiamo ragionevolemente le cagioni del parto verginale, né non intenebriamo noi li matrimoni per questo dire, ma adornialli...

- Pron.

[5] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 5, pag. 384.13: perocchè incontanente, che la terra della nostra misera carne è bagnata, e irrigata da molti cibi, genera spine, e triboli di libidine, e la mente se ne intenebra, e diventa pigra.

[6] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XIV, cap. 13, vol. 5, pag. 215.3: però che se la volontà durasse stabile nello amore di quel sovrano ed immutabile bene, dal quale era illustrata per vedere, ed accesa per amare, non si partirebbe indi per piacere a sé intenebrandosi e infreddandosi... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.